(foto @Sport Vision, Chryslène Caillaud)
È stata la sorpresa al femminile di questo Australian Open, la ragazza proveniente dall’Università della Virgina (due volte campionessa NCAA), quella che sa cosa fare in campo e nella vita, perché come dice lei stessa, “non è fatta di solo tennis”. Non sarebbe arrivata dove è arrivata, Danielle Collins, se non fosse stato per l’esperienza universitaria: “Il college, e la relativa borsa di studio, mi hanno permesso di mettere la mia carriera nella giusta direzione fin dal primo momento. Ho avuto la possibilità di… vivere tante cose. Ho provato la sensazione di giocare piccoli tornei, di intascare pochi soldi e andare in città che forse non erano proprio sulla mia ‘bucket list’. Ma non ho mai avuto quella preoccupazione, il dover pensare alla mia situazione finanziaria, l’ansia di dover guadagnare qualcosa per andare avanti. Insomma, non ho dovuto rinunciare a niente”.
UNDERDOG – “Nessuno avrebbe scommesso su di me, sul fatto che sarei potuta arrivare fin qua. Sono stata la più classica delle ‘underdog’”. La 25enne americana è stata capace di raggiungere una semifinale Slam alla sesta apparizione in un main draw Major. Si è presentata qui a Melbourne ancora a secco di vittorie in uno Slam; quello che è riuscita a fare non è una cosa da poco. La strada è tracciata, ma c’è ancora tanto da imparare, come nella vita del resto. “Ho imparato che posso stare a questo livello. Credo che le persone possano farcela sempre, puoi arrivare dove vuoi. Ci sono tante cose positive da portare con me, questa corsa è stata bellissima. Speravo che il finale potesse essere diverso, ma sono davvero orgogliosa. È un punto di partenza, da qui si può costruire tanto”.
CHI CONTA DAVVERO – Quando i giornalisti presenti in sala stampa la stuzzicano sulle personalità giunte in tribuna per sostenerla durante il match giocato contro Kvitova, come Nicole Kidman e Anna Wintour, che erano dietro di lei durante il primo game. Niente soggezione andando verso la linea di fondo, la ragazza fa capire chi è, per lei, che conta davvero: “Beh sì, sono tutte persone di grande talento e successo, ma onestamente il mio pensiero era rivolto alla partita e soprattutto a tutte le persone che sono state con me fin dal primo momento. Quando guardo verso il mio box, sono loro che vedo: mia cugina, la mia migliore amica, il mio team, la mia famiglia, tutti quelli che mi hanno aiutato, la USTA e l’IMG. Ecco, onestamente queste sono le persone alle quali presto maggiore attenzione, perché so che saranno sempre lì per me”. Applausi.
A LEZIONE… DA PETRA – Cosa attende Collins adesso? “Già lo scorso anno penso di aver dimostrato di poter competere a un determinato livello. Magari qualcuno ha pensato che fossi una specie di meteora, sai, che abbia avuto un colpo di fortuna. Ho appreso tanto durante questo torneo e dal match di oggi, soprattutto che l’esperienza gioca un ruolo fondamentale nel tennis e che Petra è una campionessa incredibile. Penso che ci sia molto da imparare da quello che lei fa sul campo. Ha giocato un tennis fantastico e senza paura, è un suo grande merito. Era la mia prima semifinale in uno Slam, la prima volta che giocavo a Melbourne… potrei scrivere un libro su questo torneo”. Questa sua uscita non stupisce: come dichiarato nelle sue precedenti interviste, uno degli hobby di Danielle è scrivere sceneggiature teatrali. Chissà che la prossima non sia autobiografica.