Repubblica Ceca vs Romania 1-1
A Ostrava si gioca la prima giornata dell’incontro tra Repubblica Ceca e Romania di Fed Cup e i pronostici sono rispettati, gara equilibrata almeno oggi nel primo giorno di singolari. Nella prima partita Karolina Pliskova ha battuto agevolmente Mihaela Burzanescu, apparsa ancora indietro di preparazione dopo l’infortunio della scorsa estate a Montreal. Due i precedenti tra le giocatrici, con Pliskova sempre vincente, l’ultimo a Wimbledon lo scorso luglio. Gioca bene Karolina, numero 5 WTA, mantiene un ritmo altissimo, strappa due break all’avversaria nel primo set. In tutto il set non concede mai la possibilità a Burzanescu di rientrare, le lascia una palla break solamente, sale 5 a 0 e concede pochissimo. Chiuso il primo set per 6 a 1, Pliskova trova un’avversaria più agguerrita nel secondo set, almeno all’inizio. La rumena ribatte colpo su colpo e si difende benissimo in uno spettacolare terzo game, dove annulla due palle break ai vantaggi e porta a casa il gioco, battendosi come una leonessa. Ma le energie e la lucidità vanno tutte in questo game, Pliskova non si scompone e nel nono game strappa il break risolutivo. Primo punto per le ceche.
Addirittura un game in meno concede Simona Halep a Katerina Siniakova, numero 44 del mondo. Le due tenniste si erano incontrate per due volte a Shenzhen, nel 2017 e 18, con un match vinto per parte. Oggi invece non c’è stata mai partita. Halep prende subito un break nel primo set, si ripete nel settimo, poi nell’ottavo gioco spreca col servizio 4 set point, per farsi successivamente brekkare dall’avversaria. Sarà l’unica gloria concessa però alla Siniakova. Nel secondo set, nonostante la spinta del pubblico di casa, non c’è partita. Break della Halep nel primo, terzo e quinto game, non una palla break concessa all’avversaria e nemmeno un game. Si chiude per 6 a 0. Match di Fed Cup riportato in parità. Decisiva domani la partita tra Halep e Pliskova ma la sensazione è che il doppio di casa non possa sbagliare partita, per mantenere l’imbattibilità casalinga delle ragazze ceche, che dura dal 2009.
Germania vs Bielorussia 0-2
Il primo turno di Fed Cup giocato nella Volkswagen Halle di Braunschweig, vede la Germania padrona di casa capitolare sotto le ruspe della ditta di demolizioni che è la Bielorussia, perchè le due singolariste Aliaksandra Sasnovich e Aryna Sabalenka sono semplicemente ingiocabili, possiedono l’energia e la faccia tosta della gioventù; non possono nulla due vegliarde come Tatjana Maria e Andrea Petkovic, per arginarle; si avverte molto la mancanza di Angie Kerber, l’unica capace di opporsi a cotanta potenza di fuoco.
Il buongiorno si vede dal…primo game, nel quale Maria deve annullare tre palle break, confermando la vocazione aggressiva della squadra bielorussa: attaccare, attaccare e attaccare ancora. Saranno sette in totale per Aliaksandra, contro due di Tatjana. La giocatrice tedesca, oltre a far vedere qualche sprazzo di chip and charge, spinge costantemente sulla prima di servizio, colpendo a 184 km/h, quanto la media maschile ATP, ottenendo alla fine ben 5 aces; ma ha la tendenza a scomporsi, spesso in momenti cruciali quali la chiusura dei colpi a rete, steccando spesso col dritto. Entrambe tengono il servizio fino al 6-6, quando il mini-break di apertura a favore di Sasnovich spegne le energie di Maria, che si deve arrendere 7 a 3. Se Bielorussia significa Russia Bianca, altrettanto bianchi sono i gesti tennistici della Sasnovich, che non somiglia più alla esile ragazzina di due anni fa, ci si aspetta infatti che raggiunga posizioni ben più alte del 33 WTA attuale; ben 24 saranno i vincenti con i quali lascerà ferma la tedesca, staccandola e chiudendo il secondo parziale 6-3.
Scendono quindi in campo due giocatrici che fan spesso parlare di loro: la numero 9 mondiale Aryna Sabalenka, ormai un piccolo astro del tennis e Andrea Petkovic, ex numero 9 nel 2011 ora scivolata alla posizione 68, ma sempre capace di ispirare simpatia e rispetto negli spettatori di tutto il mondo. Ci si aspettano fuochi d’artificio, o perlomeno una resistenza all’arma bianca da parte della Petkovic, ma due set praticamente identici segano le gambe alla tedesca, che breakkata fin da subito di ogni parziale si deve arrendere al secondo raid aereo della giornata; la belva Sabalenka domina, grazie alla combo servizio-dritto e agli spostamenti rapidi, anomali per una tennista cosi’ massiccia; poco più di un’ ora di gioco basta a stritolare la povera tedeschina, che esce dal campo con l’aria di chi non ha potuto nulla contro un’avversaria che, per ora, è con cognizione di causa nelle prime 10 giocatrici al mondo.
I pronostici sono tutti a favore di questa Bielorussia, che si può permettere di schierare in doppio la campionessa Vika Azarenka , tanto sono forti le sue prime singolariste. Si vedrà domani cosa succede nel doppio ma, a spanne, una delle caselle delle semifinali di Fed Cup è già colorata di rosso-verde.
Belgio vs Francia 0-2
Esordio che più brillante non ci poteva essere per Julien Benneteau sulla panchina francese. Il nuovo capitano transalpino riporta Caroline Garcia ed il suo sorriso in squadra ed indovina Alizé Cornet come seconda singolarista nella sfida di Liegi contro il Belgio. Le due tenniste non lo tradiscono ed al termini due match avvincenti e tecnicamente validi fanno chiudere la Francia avanti 2-0 ipotecando così il passaggio alle semifinali della Fed.
Gran match tecnicamente parlando quello tra Caroline Garcia e Alison Van Uytvanck. Le due giocatrici servono alla grande e mettono in mostra un diritto esplosivo, patendo invece qualche sofferenza sul lato del rovescio. Il primo set fila via senza particolari sussulti, solide alla battuta le due contendenti, il parziale si decide al tie break dove Garcia scappa 5-0 e poi chiude senza problemi 7-2.
Caroline sembra a suo agio, sorride continuamente ai cambi di campo e si trova alla grande con Benneteau, con il quale scambia continuamente idee in panchina. La francese sembra in pieno controllo del match quando va sul 2-1 e servizio nel secondo set, i francesi intonano “Viva la Vida” dei Coldplay, ma Van Uytvanck risorge nel momento peggiore. La tennista belga trova subito il controbreak e capovolge il set, salendo con l’intensità e la continuità dei suoi colpi. Garcia sembra sorpresa e inizia a sbagliare di più, clamoroso il diritto a campo aperto sul 4-5 15-40 che spedito fuori manda il match al set decisivo.
Ci si aspetta gran battaglia ed invece dopo il break della Garcia nel terzo game Van Uytvanck sembra letteralmente sparire dal campo, accusando forse fisicamente lo sforzo profuso per conquistare il secondo set. Garcia ipoteca la vittoria con un altro break nel quinto gioco e chiude 6-2 portando avanti la Francia.
Nel secondo singolare di fronte Elise Mertens e Alizé Cornet. Il match si presenta come una estenuante lotta da fondo campo tra le due giocatrici, ogni game sin dall’inizio dura un’eternità. Tanti gli errori ma tante anche le emozioni. Cornet ributta di là di tutto, Mertens il punto lo deve fare almeno due volte. La belga parte forte e va sul 2-0, Cornet rientra subito nel match sul 2-2. Nel nono gioco Mertens si procura ben 5 palle break per andare a servire per il set, ma la caparbietà della Cornet è nota, la francese dà l’anima, si aiuta con il servizio e tiene la battuta. Mertens centra però il break nell’undicesimo game e va a servire per il set sul 6-5 ma Cornet non molla mai, altro controbreak e si va al tie break. Cornet sembra trovare l’allungo decisivo con una stupenda palla corta (soluzione utilizzata molte volte oggi dalla nr.2 francese), ma dal 3-6 la Mertens compie una gran rimonta e si porta sul 6-6 annullando tre set point. Cornet mette un servizio vincente e si procura una quarta palla set che stavolta è quella buona, finisce 8-6 in suo favore il tie break, il primo set termina dopo la bellezza di 86 minuti, una maratona.
Mertens prova a reagire ma il muro Cornet sembra sempre più invalicabile per la tennista di casa. Non solo, la francese trova il break nel terzo game e si invola con il suo agonismo verso la vittoria. Mertens fa quel che può, salva due palle dell’1-4 “pesante”, ma un’altra palla corta francese dà alla Cornet il break del 5-2. La francese serve per il match e chiude la contesa con un diritto vincente, 2-0 Francia, semifinale ad un passo, grande prova della squadra transalpina.
USA vs Australia 1-1
Questo è il North Carolina, quella è Ashville e quello è il US Cellular Center, il grande impianto dove si giocano l’accesso alle semifinali l’Australia e gli Stati Uniti. La tifoseria nostrana è sicuramente la meglio organizzata che si ricordi, con tanto di big band , cori U-S-A U-S-A quasi fossimo a un comizio di Trump e Billie Jean King che esegue il lancio di moneta iniziale; e non può mancare ACE, la mascotte che ha le sembianze di un’ aquila americana a lanciare t-shirt omaggio nel pubblico, sembrano cose dell’altro mondo ma è solo l’America. Il bilancio in serata sarà di 1 a 1, dove le due capofila Madison Keys e Ashleigh Barty non hanno deluso i pronostici e si son sbarazzate delle meno quotate avversarie.
Da notare che è la prima volta che Ashleigh Barty gioca il singolare per il suo paese, e lo fa da numero 1 d’Australia. Niente di più meritato per questa tennista che ha avviato il suo 2019 con una finale WTA e quarti di finale a Melbourne, not so bad.
Ad affrontare Ash c’è Sofia Kenin, 37 WTA e il trofeo di Hobart in bacheca. La Kenin, che s distingue per un curioso lancio di palla (per una frazione di secondo tiene lo sguardo verso terra invece che sulla palla), prova invano a contenere la solida esuberanza della piccola Australiana. La partita sembra equilibrata, sono due giocatrici simili in quanto a gioco di ritmo e spiccata mobilità, due piccoli ma veloci carri armati insomma. Prima palla break nel secondo game per l’Australia, scambio lungo e interruzione per una palla spedita fuori non chiamata dal giudice di linea; il Falco conferma l’occhio pigro del giudice di linea e l’Australia ottiene il primo break; la Kenin ci tiene a puntualizzare e si costruisce tre opportunità per il break nel game successivo; ma la Barty gioca già il tennis delle “grandi” e con mano chirurgica annulla il sogno americano della Kenin , della panchina americana e del pubblico di casa. Nonostante una percentuale del 37% di prime in campo la Barty si intasca il set in volata, 6-1. Nuovo set, nuovo break. Barty si invola nuovamente sul 4-2, tallonata dalla americana che vanta un numero spaventoso di non forzati, 21, quasi tutte palle che sono uscite di venti centimetri dalla linea di fondo. Ma l’americana gira pagina al match e breakka come niente fosse Ashley, che deve a sua volta rincorrerla fino al tie break. Ma che nessuno si illuda: dicendole “bye bye”, l’australiana sgomma e lascia solo le briciole, 7-2.
Ed è così che la città di Asheville oggi prende il nome dalla sua conquistatrice Ashleigh Barty che, come in un’immaginaria partita a Risiko, sposta i suoi carri-armati sul territorio americano e ne prende possesso, quindi Oceania 1 – Nord America 0 .
Tocca all’amazzone Madison Keys ritrovare le chiavi di casa; i bookmakers la danno favoritissima contro la WTA 137 Kimberly Birrel, 21 anni appena; alla fine del match ci guadagneranno entrambe, con Madison che riporta in parità il confronto e la Birrel che si fa un’ oretta di lezione gratuita con una delle migliori giocatrici al mondo. Al primo turno di servizio aussie spunta la prima palla break, annullata dalla Birrel con un rovescio vincente in demi volee da fondo campo, ma non basta questo ad arginare la marea USA. Compare sullo schermo una grafica che ci avvisa che Madison Keys ha una velocità media del dritto pari 136 km orari, rispetto alla Birrel che viaggia sugli 88: e come se la avessero avvertita di ciò, due secondi più tardi Keys spara una risposta di dritto che arriva comodamente a 150 all’ora, una bomba atomica; dopotutto la ex numero 7 al mondo ultimamente è in una fase calante ma vale sempre il prezzo del biglietto; il risultato, scontato è di 6-2. Nel secondo set osserviamo piccole reazioni di orgoglio aussie, con la Birrel che annulla due palle break nel 4 game, in uno scambio dominato dall’americana ma vinto da lei a rete; l’australiana riesce addirittura a strapparle il servizio nel settimo game, cosa che potrà raccontare ai nipotini, prima di perdere anche il game successivo. Madison completa il break e il set con una risposta che più che un rovescio lungolinea è un siluro. Sarà lo scontro tra i titani Keys e Barty a rendere interessante questo primo round tra Australia e Usa, finora reso un po’ scialbo dall’evidente disparità tra le singolariste di questa prima giornata di gare.
hanno collaborato Stefano Tarantino, Diego Serra e Michele Blasina
Risultati:
Repubblica Ceca vs Romania 1-1
Ka. Pliskova b. M. Buzarnescu 6-1 6-4
S. Halep b. K. Siniakova 6-4 6-0
Belgio vs Francia 0-2
C. Garcia b. A. Van Uytvanck 7-6(2) 4-6 6-2
A. Cornet b. E. Mertens 7-6(6) 6-2
Germania vs Bielorussia 0-2
A. Sasnovich b. T. Maria 7-6(3) 6-3
A. Sabalenka b. A. Petkovic 6-2 6-1
USA vs Australia 1-1
A. Barty b. S. Kenin 6-1 7-6(2)
M. Keys b. K. Birrell 6-2 6-2