Marco Cecchinato – Australian Open 2019 (foto Roberto Dell’Olivo)
L’Italia ha sfiorato la doppia semifinale sull’asse Buenos Aires-New York e di questo va dato ugualmente merito a Paolo Lorenzi, capace di battagliare per quasi tre ore contro Brayden Schnur prima di arrendersi nelle battute finali del terzo set, in cui il canadese ha dimostrato di avere in mano delle carte un pizzico più consistenti. Sconfitta che lascia qualche rammarico, se è vero che l’italiano ha ripreso per i capelli il primo set – quattro set point annullati – e nel secondo, al tie-break, si è trovato a due punti dalla vittoria. Bravo, vincente anche se non sempre spettacolare Marco Cecchinato, che in Argentina ha superato Carballes Baena in due set e si è qualificato per la sesta semifinale in carriera.
LORENZI – Paolino ci mette un po’ a prendere le misure al potente servizio del 23enne canadese, che tuttavia è il primo a concedere palle break sul 3-3. L’italiano nota subito le fragilità di Schnur dal lato del rovescio e le traiettorie cariche di rotazione su quel lato gli fruttano la maggior parte dei punti negli scambi prolungati. Ma quando è in svantaggio il canadese riesce a mettere la prima e a sventare il pericolo col vincente, come accade anche sul set point mancato da Paolo nel decimo game. Un set gestito meglio dall’italiano rischia però di scivolare via in men che non si dica nel tie-break. Schnur sale 5-0 a suon di vincenti, ma Lorenzi attende che passi la tempesta e poi riprende a gestire a modo suo lo scambio. Le certezze del giovane qualificato svaniscono in un lampo e il senese porta a casa un set d’esperienza dopo 56 minuti.
La fiducia accumulata nella settimana newyorchese (non aveva ancora vinto un match ATP quest’anno prima di lunedì) consente a Schnur di non perdere terreno a inizio secondo set. Il copione è lo stesso della prima frazione. Lorenzi sembra pronto a piazzare il break in tutti i turni, ma puntuale arriva l’ace o il servizio vincente del canadese. Stavolta Schnur si guadagna anche qualche occasione in risposta: Paolo cancella con autorità due pericolose palle break nell’ottavo game e si salva ai vantaggi nel decimo. Stavolta al tie-break ci si arriva con qualche occasione in più mancata dal n.154 del mondo rispetto all’azzurro (solo uno 0-30 sul 5-5), che non è abbastanza solido nella parte centrale del gioco decisivo. Schnur si guadagna il mini-break sul 5-5 e chiude con un ace (il diciassettesimo) il parziale, mandando al terzo set un match equilibratissimo.
Se per l’assegnazione del primo parziale era risultata decisiva l’esperienza di Lorenzi, il terzo set finisce nelle mani di chi si dimostra più vivace. L’italiano nasconde i quattordici anni di differenza finché può, precisamente fino al 5-5, quando un game inaugurato da un brutto smash si conclude una volée di dritto incerta, che consegna a Schnur la possibilità di servire per l’incontro e di conseguenza il pass per la semifinale.
CECCHINATO – “Giocando male sto vincendo, è molto positivo per me. Non ho buone sensazioni, ma è importante vincere senza brillare perché sicuramente arriverà la fiducia. Siamo a febbraio, l’anno è appena cominciato e ho bisogno di partite”. Commenta così la sua vittoria Marco Cecchinato, che centellinando i colpi migliori e pur sbagliando qualcosa di troppo, riesce a venire a capo di Carballes Baena, che di questi tempi, lo scorso anno, vinceva il suo primo e unico a titolo nel defunto torneo di Quito.
Nel primo set l’approccio più propositivo è quello dell’azzurro, che però è impreciso nel palleggio da fondo, soprattutto dal lato del rovescio dove commette diversi gratuiti con il cambio in lungolinea. La reazione arriva nel sesto game, quando recupera un break di svantaggio e va vicino all’allungo decisivo sul 4-3. La maggior fluidità nello scambio di Marco fa la differenza nel tie-break del primo, dove piazza subito un allungo sul 4-1 e poi gestisce il vantaggio chiudendo un set molto pesante, durato 67 minuti. Il secondo set si risolve nei primi tre giochi, uno scambio di break che sorride all’italiano e gli permette di limitarsi alla difesa del servizio fino al 6-4 finale, trovando anche occasione negli ultimi minuti di rispolverare il colpo che ne ha caratterizzato l’exploit parigino, la palla corta. A sette mesi dalla semifinale di Umago, torneo poi vinto, Cecchinato torna in semifinale sulla terra battuta. Affronterà Pella, nella rivincita della finale di Umago dello scorso anno vinta dall’azzurro in due set.
Risultati:
[3] M. Cecchinato b. R. Carballes Baena 7-6(3) 6-4
Il tabellone completo di Buenos Aires
B. Schnur b. P. Lorenzi 6-7(7) 7-6(5) 7-5