dal nostro inviato a Dubai
Thomas Fabbiano non riesce a guadagnarsi la probabile e più che affascinante opportunità di affrontare per la prima volta in carriera uno dei miti del tennis, Roger Federer. Una chance che si era fatta concreta dopo un primo set giocato molto intelligentemente dall’azzurro che poi, forse un po’ fiaccato dal caldo umido e dai due turni di quali superati, ha cominciato a calare, lasciando spazio alla maggiore classe di un nervoso e, va detto, spesso mediocre Verdasco.
Era inedito nel circuito il match tra Fabbiano, 85 ATP, e Verdasco, 32 ATP, che inaugurava la ventisettesima edizione del Dubai Duty Free Championships. I due tennisti hanno aperto il programma del giorno alle ore 14 locali: il termometro segna i 23 gradi, quando inizia il match. Una temperatura buona, se non fosse per l’alta umidità di questi giorni a Dubai, resa però più accettabile da una continua – e in alcuni momenti intensa – brezza. Il pugliese esce meglio dai blocchi e si porta sul 3-0 dopo dieci minuti: fa spostare molto il 35enne Verdasco – qui finalista nel 2017, ma nelle altre tre precedenti partecipazioni mai andato oltre il secondo turno – per poi chiudere con accelerazioni di dritto non appena apertosi il campo. Molte volte, in verità, Thomas non ha nemmeno bisogno di sforzarsi particolarmente: ci pensa un fallosissimo Verdasco a concedergli un gran numero di punti. Si arriva al 5-2 con l’italiano che ha concesso appena quattro punti nei suoi quattro turni di servizio. Nell’ottavo gioco Fabbiano ha una prima palla set a sua disposizione, annullata da un servizio vincente di Verdasco, sospinto dal tifo quasi a senso unico del non numeroso pubblico presente sugli spalti. Il numero 27 del mondo arriva alla prima palla break della sua partita, quando Thomas va a servire per il set. Il pugliese però è prima freddo nell’annullarla, poi bravo a chiudere al primo set point, dopo 36 minuti dall’inizio della partita.
Quando l’azzurro strappa a Verdasco in apertura di secondo set il servizio, lo spagnolo è in piena confusione – intento com’è in monologhi nella lingua nativa – e la partita sembra ormai in discesa per Fabbiano. Non è così: mai sottovalutare l’orgoglio di un ex top 10 esperto come Verdasco, tanto più se preoccupato da un 2019 che lo ha visto vincere due partite di fila in appena due dei dei tornei a cui si è iscritto. Fernando, uscito questa settimana dalla top 30, subito controbrekka, portandosi sull’1-1 in un secondo gioco durato 14 punti, nel quale converte solo la quarta delle palle break a sua disposizione. In quel momento inizia una nuova partita: lo spagnolo inizia ormai a fare e disfare, dando l’impressione di essere lui a decidere, nel bene e nel male, il destino del match. Si arriva all’ottavo gioco senza ulteriori sussulti. Il primo ad avere palla break è Verdasco: affossa malamente il rovescio in rete, facendo partire un lungo monologo misto di “No se puede” e parolacce varie. Un piccolo show che diverte il pubblico e che però risulta la scossa per il tennista di Madrid: Fernando converte la successiva occasione per strappare il servizio a Fabbiano. Sul 5-3 a proprio favore, lo spagnolo si trova 0-40, ma con una serie di vincenti rimonta e porta a casa il gioco e il set, grazie a un ace sulla palla set.
Un’inerzia positiva che purtroppo non si interrompe col terzo set: l’ex numero 7 del mondo porta a cinque i giochi consecutivi vinti e si trova sul 2-0 30-0. Sembra davvero finita, ma tra doppi falli e clamorosi non forzati, Fabbiano torna in corsa sul 2-2. Purtroppo è solo un’illusione per i colori azzurri: Thomas non è più quello del primo set e non non ne ha più. Verdasco infila quattro giochi di fila senza dover spingere più di tanto e guadagna la possibilità, Kohlshreiber permettendo, di affrontare Federer, l’unico Fab 4 da lui non ancora sconfitto in carriera.
FABBIANO A CALDO – In conferenza stampa Thomas ci ha raccontato le sue impressioni. “La partita è girata nel secondo game del secondo set, quando ero avanti anche di un break, dopo aver vinto il primo parziale: quel gioco è durato tanto, io non ho sbagliato nulla, ma lui ha avuto più coraggio e ha messo la partita in equilibrio. Verdasco si stava incartando, poi ha iniziato a giocare meglio e a spingere un pò di più. Purtroppo, rispetto a Fernando, avevo le due partite delle quali in più e tre ore in campo e nel terzo ne aveva più di me e, in ogni caso, ha meritato di vincere la partita, per la quale non ho rimpianti. Nessun problema con lo spagnolo: semplicemente, la partita era finita in lotta e qualche urlo ci può stare. Lui forse ha parlato un po’ più del solito, ma anche io mi tenevo sveglio scuotendomi, tutto qui, per me è tempo di pensare a Indian Wells”.
Risultato:
F. Verdasco b. [Q] T. Fabbiano 3-6 6-3 6-2