Dal nostro inviato a Indian Wells
Sono sei le teste di serie femminili a cadere nella quarta giornata di incontri in California, ed è certamente la gran prova d’orgoglio di Venus Williams che elimina dal torneo Petra Kvitova a prendersi la copertina. Una partita bella, molto intensa nella sua seconda metà, che forse la giocatrice ceca si è illusa troppo presto di aver incanalato dalla sua parte dopo aver vinto un primo set piuttosto lottato e aver ottenuto addirittura un doppio break di vantaggio nel secondo.
Il punto è che Venus, in carriera, si era trovata prima di questa notte ben 255 volte sotto di un set, e già 84 volte era stato in grado di rimontare. La prima nel lontanissimo 1995, contro Amy Frazier a Oackland, l’ultima un paio di mesi fa, contro Buzarnescu a Melbourne. Ha stretto i denti, si è aggrappata al gonnellino di Petra e l’ha trascinata nella lotta, dove l’esperienza dei suoi 39 anni ha finito per essere decisiva. Nonostante un prepotente rovescio di Kvitova ad annullare un primo set point sul 5-4, ne è arrivato un secondo due game più tardi in occasione del quale un dritto sballato della numero 3 del mondo ha schiuso agli spettatori via via più numerosi le porte del terzo set.
A equilibri ormai rovesciati, nel terzo set Williams ha ricevuto anche un prezioso ausilio dalla fortuna. Ancora sul 5-4, questa volta a un passo dalla meta, un nastro decisamente statunitense ha lasciato morire un suo dritto timido appena oltre la rete, rendendo impossibile la rincorsa di Kvitova che nel punto successivo, valido come primo match point, ha sparacchiato via un dritto incrociato. Visibile delusione sul volto di Petra, uscita rapidamente dal campo, che a fine partita ha espresso tutta la sua frustrazione in conferenza. La ceca avrebbe potuto ridurre il distacco in classifica dalla campionessa in carica Osaka e invece adesso dovrà sperare in un inciampo di Halep per guadagnare ufficialmente la seconda posizione, virtualmente sua al momento. Venus le ruba il posto in tabellone e va a sfidare McHale, non certo da sfavorita, con vista su un quarto di finale non impossibile. A quasi 39 anni, dopo oltre 1000 partite ufficiali.
Cade anche Caroline Wozniacki contro la russa Alexandrova, ma purtroppo è sempre meno una notizia. La danese, che ha sempre meno certezze riguardo alle sue condizioni fisiche dopo la diagnosi di artrite reumatoide, è rientrata in campo a quasi due mesi dalla sconfitta subita all’Australian Open contro Sharapova. Nel mezzo le rinunce a disputare la Fed Cup e i tornei di Doha e Dubai, che alla luce di questa prestazione incerta – si è vista la vera Wozniacki solo a tratti nel secondo set – assumono un significato più comprensibile, e purtroppo negativo per l’ex numero 1 del mondo.
AVANTI OSAKA – Buon esordio della n.1 del mondo Naomi Osaka nella sessione serale del sabato record al BNP Paribas Open di Indian Wells (oltre 60.000 spettatori in totale). Su un campo quasi ricoperto dalle falene che hanno tappezzato ogni superficie nell’Indian Wells Tennis Garden in questo weekend, la campionessa giapponese ha vendicato la sconfitta del mese scorso a Dubai giocando finalmente un match consono alla sua classifica. Ci sono certamente margini di miglioramento, soprattutto nella risposta, giocata sempre in maniera super-aggressiva, che però ha concesso parecchi punti diretti ad una Mladenovic sicuramente volenterosa ma troppo a sprazzi per poter impensierire la sua avversaria.
Primo set segnato da solo un break, al sesto gioco, agevolato da tre doppi falli della francese, che ben intenzionata a cercare la strada della rete con buona frequenza, ha però dovuto fare i conti con un numero eccessivo di errori sia nel palleggio da fondo sia nelle conclusioni a rete. Aggiudicatosi il primo parziale alla quarta palla set dopo 36 minuti di gioco, Osaka è andata subito in vantaggio anche all’inizio del secondo “breakkando” per il 3-1 ed andando a servire per il match una prima volta sul 5-2 prima di complicarsi la vita con una serie di errori che l’hanno costretta a difendersi addirittura da una chance del 5-5, cancellata con un bel servizio vincente.
Debutto vittorioso quindi per il nuovo allenatore della n.1 del mondo Jermaine Jenkins, entrato nel team dopo il torneo di Dubai che Osaka ha affrontato senza guida tecnica, in sostituzione di Sasha Bajin, l’allenatore che aveva portato la giovane nipponica dal relativo anonimato al tetto del mondo. “Vorrei salutare lo spettatore che durante un cambio di campo mi ha urlato ‘fai presto che ho freddo e voglio andare a casa’ – ha detto Naomi durante l’intervista sul campo dopo il match, come sempre prodiga di battute con la sua spontaneità quasi infantile.
Al terzo turno Osaka troverà la testa di serie n.25 Danielle Collins, semifinalista dell’ultimo Australian Open, da lei severamente battuta per 6-1 6-0 lo scorso anno a Pechino nell’unico precedente confronto diretto.
Risultati:
[1] N. Osaka (JPN) d K. Mladenovic (FRA) 6-3 6-4
V. Williams (USA) d [3] P. Kvitova (CZE) 4-6 7-5 6-4
[5] Ka. Pliskova (CZE) d [Q] M. Doi (JPN) 6-7(4) 6-1 6-1
[8] A. Kerber (GER) d Y. Putintseva (KAZ) 6-0 6-2
[9] A. Sabalenka (BLR) d A. Tomljanovic (AUS) 6-3 4-6 6-0
[11] A. Sevastova (LAT) d [WC] M. Brengle (USA) 6-3 6-4
E. Alexandrova (RUS) d [13] C. Wozniacki (DEN) 7-5 2-6 7-5
[15] J. Goerges (GER) d K. Kanepi (EST) 6-3 2-6 6-3
M. Barthel (GER) d [17] M. Keys (USA) 3-6 6-1 7-5
[21] A. Kontaveit (EST) d M. Puig (PUR) 6-3 7-6(4)
[23] B. Bencic (SUI) d A. Van Uytvanck (BEL) 6-4 6-1
[24] L. Tsurenko (UKR) d [WC] J. Pegula (USA) 3-6 7-5 6-4
[25] D. Collins (USA) d K. Flipkens (BEL) 6-4 6-1
[Q] N. Vikhlyantseva (RUS) d [26] C. Suárez Navarro (ESP) 6-2 6-0
[Q] Y. Bonaventure (BEL) d [28] D. Vekic (CRO) 1-6 7-6(5) 6-4
[Q] C. Mchale (USA) d [30] A. Pavlyuchenkova (RUS) 6-4 3-6 6-4
Il tabellone femminile completo