[Q]R.Albot b. [16]F.Fognini 6-0 7-6(4)
da Indian Wells, il nostro inviato
Si chiude dopo appena 4 giorni l’avventura della spedizione italiana a Indian Wells: con la sconfitta di Fabio Fognini a opera di Radu Albot (qualificato rumeno n°53 ATP, un cliente difficile, fondocampista solido, molto in forma e duro da battere), i tennisti azzurri sono tutti a casa. Otto set persi, uno vinto, l’ultima volta qui in california senza vittorie tra i maschi era stato nel 2011. Onestamente, la delusione è tanta, perchè abbiamo perso 4 partite che si sarebbero potute anche vincere tutte. Come si suol dire, ci ha girato male, ma proprio sistematicamente. Fabio non ha grandi colpe, certo ha giocato così così, ma si vedeva che non era al suo meglio fisicamente, forse un fastidio alla caviglia destra, già fasciata prima di entrare in campo, e trattata nuovamente anche durante il match.
Il primo set, semplicemente, non si è giocato, 6-0 per Radu in 18 minuti, con Fognini che letteralmente non teneva uno scambio, e appariva un po’ sofferente negli spostamenti verso destra. Sembrava il brutto primo set con Carreno Busta a Melbourne un mese e mezzo fa, a tratti si temeva perfino un ritiro.
Nel secondo set, segnali di risveglio per Fabio, che sembra sciogliersi e colpire meglio la palla. Arriva il primo game, e poi addirittura un break che lo manda 2-0, la speranza è che sia iniziata la partita. Purtroppo, però, il controbreak è immediato, Albot è bravo ad annullare un’altra palla break, e a pareggiare sul 2-2. Fino al 4-4 non succede molto, a parte il fatto che ora in campo nello Stadium 6 ci sono finalmente entrambi i giocatori. La corsa di Fabio è buona adesso, speriamo che la caviglia sia solo un fastidio passeggero. Nel nono e nel decimo game, ancora scambio di break e controbreak, bravo Fognini a salvarsi rispondendo molto bene quando Radu va a servire per il match sul 5-4. Poco dopo, si approda al tie-break. Qui l’italiano sbaglia un paio di colpi non impossibili, subisce qualche bell’attacco di Albot, va sotto 6-4, e al primo match-point cede definitivamente.
Bravo Radu, alla fine, e bravo anche Fabio a non innervosirsi, non è facile sentirsi impossibilitati a dare il meglio contro un avversario altrimenti ampiamente alla portata. Rimane la tristezza di iniziare la seconda settimana senza nessuno dei nostri nel tabellone di singolare, speriamo che tra il ricco challenger di Phoenix e il secondo Masters 1000 di primavera, a Miami, le cose vadano meglio.