Un enorme Juventus Stadium, ecco a cosa può assomigliare l’Hard Rock Stadium arrivando dal centro di Miami quando si iniziano a vedere i quattro pilastri che si ergono sopra la copertura delle tribune. Una volta entrati nell’area parcheggi (che costano ben 40 dollari per l’intera giornata se non si può usufruire di particolari sconti) lo si può ammirare nel suo splendore e nella sua imponenza.

Negli USA le ultime leggi che riguardano i grandi eventi vietano al pubblico di portarsi gli zaini da casa: l’organizzazione però provvede a fornire a tutti delle borse trasparenti per portarsi cibo o ombrelli ed altri oggetti.

Il motivo che ha portato l’organizzazione ad abbandonare Crandon Park non senza accese critiche da parte dei nostalgici, è stato quello di fornire spazi più belli, ampi e maggiori servizi agli spettatori. È attraverso questo ammodernamento che si vuole ridurre il gap che separa questo torneo da Indian Wells, ormai considerato da molti il quinto Slam del circuito

L’offerta dei ristoranti è molto vasta: si va dalle tradizionali ‘Arepas’ alle ‘steak houses’ americane ed argentine, ovviamente non può mancare il ristorante italiano.

Per chi volesse spendere un po’ meno (al di sotto dei 10 dollari) la scelta non manca: dietro ai campi periferici è stata infatti organizzata un’area dove è possibile trovare street food da tutto il mondo.

Non per tutti, i prezzi dei negozi di articoli per tennis e gadget del torneo: le palline usate (impossibile sapere durante quale partita) vengono vendute alla “modica” cifra di 12 dollari.

Un po’ come a Roma la visuale sui campi periferici è straordinaria anche se, essendo ricavati i campi da tribune metalliche è difficile resistere a lungo sotto il sole cocente. Nella prima serata di lunedì sul campo 1 la tribuna centrale era composta da soli tifosi italiani, arrivati per sostenere Marco Cecchinato, poi sconfitto da David Goffin.

Migliore la situazione per quanto riguarda il Grandstand: al posto delle panchine di metallo tutti i posti hanno la poltroncina ed anche qui la visuale è spettacolare.

Nella disposizione dei settori l’organizzazione non è stata impeccabile: i settori del campo venduti nelle prevendite erano opposti a quelli che in realtà si trovavano nello stadio, come risultato ognuno poteva sedersi dove voleva assiepando quindi la tribuna all’ombra e lasciando vuota quella al sole.


Mai come quest’anno il maltempo ha condizionato le partite: qui anziché i teli ai quali siamo abituati a vedere in Europa, si preferisce asciugare i campi con dei ventilatori a motore.

Altra pecca organizzativa quella relativa all’ingresso del pubblico per la sessione serale. Il tempo che intercorre tra la sessione pomeridiana e quella serale è brevissimo e si formano quindi lunghissime code per accedere alle tribune.

Il risultato è che, come si vede dalla foto, all’inizio della partita più della metà degli spettatori dovevano ancora entrare e la tribuna d’onore era mezza deserta, nonostante il match di cartello fosse tra Roger Federer e Kevin Anderson. Il colpo d’occhio del Centrale gremito avrebbe senz’altro dato un’altra impressione.

Francesco Monesi