Presso la Sala Galeoni di Palazzo Chigi a Roma è stata presentata la 76esima edizione degli Internazionali BNL d’Italia. Quest’anno l’evento si terrà dal 6 al 19 maggio, come di consueto nella spettacolare cornice del Foro Italico. Il presidente della Federazione Italiana Tennis Angelo Binaghi, accanto al presidente del Coni Malagò, al sindaco di Roma Virginia Raggi, al vicepresidente alla presidenza del consiglio Giorgetti e al presidente del gruppo BNP Paribas Abete, ha presentato così la manifestazione: “Gli Internazionali sono la manifestazione sportiva con cadenza annuale più importante che si svolge nel nostro Paese e senza ricevere un euro di contributi pubblici. E sono la manifestazione tennistica al mondo con più partecipanti. Anche quest’anno con successive selezioni nelle regioni di tutta Italia parteciperanno al nostro torneo più di ventimila atleti e atlete, compresi amatori come me e il Presidente Abete, e poi, a maggio, finisce per mettere di fronte, a Roma, tutti i più forti e le più forti giocatrici al mondo”.
I dati sinora raccolti mostrano un incremento nelle vendite di biglietti e abbonamenti e dell’incasso parziale (7.221.190 €) rispetto all’edizione 2018. Binaghi ha precisato questo aspetto nel suo discorso: “Gli Internazionali BNL d’Italia sono un colosso sportivo da oltre 33 milioni di euro di fatturato in una settimana, fatturato in crescita costante da 15 anni e che di pende per la gran parte dalla biglietteria che incassa oltre 12 milioni di euro. Quest’anno la prevendita è in crescita dell’11% rispetto al dato dello scorso anno e quindi puntiamo a battere il record del 2017 visto che nel 2018 abbiamo avuto una piccola flessione generata da due giorni di pioggia il mercoledì ed il giovedì, le sessioni di maggiore affluenza. Quest’anno con questo + 11% ci aspettiamo di battere il record e di avere oltre 220mila spettatori paganti nella settimana con l’incasso della biglietteria che ritorna sopra la soglia dei 12 milioni di euro. Per fare un paragone, pensate che il record di una partita di calcio in Italia, Juve-Milan dello scorso anno – è stato di 5,3 milioni di euro, mentre la finale del nostro torneo più di 2 milioni in uno stadio da 9.500 posti anziché 41.500″.
È stato significativo anche l’intervento del sindaco Raggi, che ha parlato del progetto di copertura per il Campo Centrale del Foro: “Siamo in dirittura d’arrivo per la copertura che permetterà di ospitare lo sport nell’impianto del Foro Italico per dodici mesi e vivere lo spazio tutto l’anno. Avere a Roma un palazzetto che consente di ospitare altri sport farà sicuramente impennare le attività nella Capitale e di questo siamo molto contenti”.
La giornata si è conclusa però con qualche polemica tra Binaghi e Malagò in merito al tema dei finanziamenti alle federazioni sportive. A far scoccare la scintilla sono state delle dichiarazioni di Binaghi a margine della presentazione degli Internazionali. Il presidente FIT ha elogiato la nuova società ‘Sport e Salute’ -che ha preso il posto di Coni Servizi- con queste parole: “La riforma dello sport italiano impatterà sulla ripartizione dei contributi alle federazioni che finalmente saranno oggettivi, meritocratici, predefiniti. Siamo felici di avere amministratori che hanno in testa soltanto l’efficientamento e il miglioramento di tutto lo sport italiano”.
È arrivata poco dopo la replica del presidente del Coni, che ha ritenuto “fuori luogo le parole di Binaghi in questo contesto”, precisando come “i contributi alle federazioni non c’entrano assolutamente nulla e le sue considerazioni non corrispondono al vero“. Malagò ha poi chiuso: “Non capisco quali potrebbero essere criteri più oggettivi di quelli portati avanti dal Coni, visto che i parametri sono stati sempre voluti sia dalla commissione alla quale lui ha sempre fatto parte sia dal consiglio nazionale che le ha sempre sostenute e votate”.
A chiudere – per ora – il caso è stato poi Binaghi, che ha replicato ulteriormente nel pomeriggio, come riporta Il Messaggero: “Sarebbe
stato meglio se avesse contestato le mie affermazioni durante l’evento, così avremmo potuto discuterne subito. Sono comunque contento che il tema sia stato finalmente sollevato anche da lui: forse sarà la volta buona per tirare le carte fuori dal cassetto e analizzarle pubblicamente, dato che gli esiti dei lavori della commissione non sono mai stati comunicati né ai membri della Commissione stessa, né alle Federazioni, né al Consiglio Nazionale del Coni, né soprattutto, mi risulta, sono mai stati applicati. È da quasi vent’anni che mi batto perché la distribuzione dei fondi statali allo Sport italiano venga effettuata esclusivamente con criteri preventivamente noti, oggettivi e meritocratici” ha detto infine il presidente della FIT.