TENNIS- Divertente inchiesta su Tennis Space, ove si analizzano le 10 abitudini alimentari più significative: dalle banane della Sharapova al sushi di Murray, senza dimenticare le leggendarie arance di Patty Schnyder, fino ai segreti della dieta senza glutine di Nole.
Il Tennis, si sa, sta diventando uno sport sempre più fisico e mentale. Certo la tecnica, la tattica e l’esperienza non sono stati affatto retrocessi ad elementi di secondo piano, ma essere in ottima salute e avere un’eccellente preparazione atletica, è ormai condizione imprescindibile per competere ad alti livelli in ogni sport. E il tennis, appunto, non fa eccezione.
Su Tennis Space sono state analizzate nello specifico, e con non poca ironia, le 10 abitudini alimentari più significative, nel bene e nel male, che hanno contribuito a ottimizzare o a peggiorare le prestazioni di alcuni dei più importanti tennisti di ieri e di oggi.
1) La dieta senza glutine di Novak Djokovic: esito positivo.
Per quanto riguarda questa dieta si è già detto molto in passato e soprattutto nel libro “Serve to win”, ma sembrerebbe che il “vantaggio di bere molta acqua e mangiare molto miele ed avocado, abbia radicalmente migliorato le prestazioni sul campo di Nole. Il campione serbo ha spesso aggiunto di rilassarsi bevendo del tè alla liquirizia”.
2) Il succo d’arancia di Patty Schnyder: esito negativo.
Se si parla di Patty e di arance, non si può evitare di parlare di Rainer Harnecker, guida spirituale, coach e infine amante della talentuosa tennista. Alla base delle teorie scientifiche del suo allenatore, c’erano le presunte “proprietà taumaturgiche del succo d’arancia, che secondo Harnecker, avrebbero dovuto curare ogni tipo di malattia, anche AIDS e cancro, ma che in realtà relegarono una disillusa Patty nel limbo del tennis”. Quel che venne dopo, da Rainer Harnecker a Rainer Hoffman investigatore privato e secondo amante di Patty, è altra storia.
3) Il fiaschetto di brandy di Suzanne Lenglen: esito interlocutorio.
Lenglen è stata una grande tennista francese che, nel periodo tra il 1919 e il 1926, ha ottenuto 25 titoli del Grande Slam tra singolare, doppio e doppio misto. I sempre composti britannici erano scioccati dalla baldanza della francese, che sorseggiava con nonchalance del brandy tra un set e l’altro. “Va detto però che giocava molto meglio dopo aver fatto un sorsetto piuttosto che da sobria e dunque il risultato di questa estrosa abitudine sarebbe senza dubbio positivo, se non fosse per i molteplici problemi di salute” che già aveva e che peggiorarono con l’assunzione progressiva di alcolici dentro e fuori dal campo.
4) Le banane di Maria Sharapova: esito positivo.
“La mia vita non è una banana”, diceva la Sharapova dopo aver vinto il suo secondo slam, battendo Justine Henin nella finale del 2006 agli US Open. Molto piccata, la risposta della bellissima russa a chi gli chiedeva con insistenza se alla base delle sue vittorie ci fosse effettivamente questo frutto o la grande quantità di bottiglie d’acqua consumate. Effettivamente i benefici sono comunque dimostrati, soprattutto durante la partita, ma non ditelo a Maria.
5) Il Big Mac di Martina Navratilova: esito positivo.
“La Navratilova è stata la prima tennista ad aver introdotto il tennis femminile alla nutrizione e al fisico palestrato”; ad ogni modo la sua passione per i fast food “le fece metter su una gran quantità di peso e, per quanto nel tempo si fosse poi notevolmente limitata nell’assunzione di cheeseburger”, ha sempre ammesso di godere di ottima salute.
6) Lo strano menu di Goran Ivanisevic: esito positivo.
La leggenda vuole che dietro la straordinaria vittoria di Wimbledon del 9 luglio 2001, ci fosse una strana sequela di azioni ripetute dal croato durante tutta l’estate. “Goran passava tutte le mattinate a guardare Teletubbies ed ogni sera, seduto allo stesso tavolo dello stesso ristorante ordinava lo stesso cibo: antipasto di zuppa di pesce, agnello e patatine, gelato al cioccolato”. Gli effetti li conosciamo bene!
7) Venus Williams e l’insalata: esito positivo.
“Venus soffriva di una malattia autoimmune e modificando la sua dieta, ha dimenticato l’avversione alle verdure e all’insalata, traendone immensi benefici di salute”.
8) Mardy Fish, la pizza e l’hamburger: esito positivo.
“Anche per lo statunitense evitare la pizza e l’assunzione vorace di hamburger, è stata una saggia decisione. La mobilità e la resistenza allo sforzo sono aumentate nettamente.”
9) Carne rossa mediamente cotta di Milos Raonic: esito indifferente.
“La sera prima di una partita, Milos è solito mangiare bistecca al sangue, ma non troppo. Per lui è una grande fonte energetica”.
10) Sushi di Andy Murray: esito indifferente.
Serena Williams afferma di “non conoscere nessun tennista che non ami il sushi”. Forse però nessuno lo apprezza quanto Murray, che può mangiarne anche 50 pezzi in un solo pasto.
Infine una notazione a margine per chi ha già letto “Serve to win”: il medicinal chef Dale Pinnock consigliava la quinoa, quale vera e propria panacea in ambito alimentare. Non mi stupirei,dunque, se questo chicco entrasse presto a far parte della dieta di molti sportivi.