(Ho giocato) qui, poi a Roma e anche a Parigi e poi ho fatto alcune grandi partite su terra in coppa Davis che sono state molto buone. Ho avuto due settimane e mezzo di allenamenti che sono andate molto bene. Per me ora, sento che l’importante sia prendere il ritmo partita, perché non ho giocato molto in questo inizio di stagione; ho avuto qualche problema con il ginocchio quindi ho giocato un po’ ad intermittenza. Sento che, per essere nella miglior forma, avrò bisogno di giocare un po’ di partite per entrare un po’ nel ritmo e poi dovrei essere sulla buona strada.
C’è stato qualche problema quest’anno per cui non hai reso al livello che ti aspettavi, oppure no?
Ho avuto qualche difficoltà con il ginocchio. In realtà, alla fine della scorsa stagione mi sono sottoposto ad alcune terapie e il ginocchio non stava benissimo, così quando sono arrivato in Australia i problemi sono emersi di nuovo e ho dovuto fermarmi fino a Dubai, quindi cinque settimane di pausa. Poi ho giocato Dubai, Indian Wells e Miami e mi sono sentito abbastanza bene, ma non proprio al meglio; a tratti ho avuto qualche problema e non ho giocato bene in maniera consistente. Inoltre ho affrontato alcuni avversari molto buoni e non ho potuto avere a disposizione sufficienti partite per entrare nel ritmo.
Ginocchio destro o sinistro?
Ginocchio destro.
Pensi che giocare sulla terra agevolerà il tuo ginocchio o renderà la situazione più difficile?
In realtà, è stato piuttosto sorprendente, in un certo senso, perché ho fatto due allenamenti sulla terra e dopo tipo tre giorni tutto era sparito e mi sono sentito alla grande, quindi è stato un bel sollievo. E ora, nelle ultime due settimane non ho avuto alcun problema, mi sto allenando con una buona intensità e anche qui ho giocato alcune partite di allenamento con qualche ragazzo ed è andato tutto bene.
Per il ginocchio è buono giocare sulla terra, no? Piuttosto che sulle superfici dure..
Sì, se non fa male, sì.. [risate] Sì, sulle superfici dure, sentivo che fosse più difficile fermarmi; sai quando dopo uno scatto, devi fermarti e cambiare direzione.. è la cosa più difficile. Sulla terra è diverso, puoi scivolare ed è un pochino più facile.
Pensi che questa stagione sulla terra possa essere un po’ più aperta del solito, con Nadal che viene da un infortunio, Federer che torna a giocarci, Novak che non sa esattamente a che punto si trovi e i giovani che arrivano?
E’ possibile, ma in generale i giocatori che hanno sempre fatto bene su terra, credo che continueranno a farlo. Anche Kei gioca bene su questa superficie, Dominic entra sempre in un ottimo stato di forma; Roger non gioca su terra da qualche stagione, perciò sarà interessante vedere come si comporterà, ma comincerà da Madrid, con condizioni più veloci, quindi non penso che dovrà cambiare troppo il suo gioco. Sai, penso che quelli che hanno sempre fatto bene, continueranno a farlo. Ovviamente poi ci sono i giovani che stanno salendo e migliorando, ed è una cosa normale, a mano a mano che accumulano esperienza con le partite e pure con gli allenamenti, capendo quello che funziona e quello che non funziona.
Tenendo conto di quanto hai appena detto, Marin, quale sarebbe una stagione da sogno per te?
Una stagione da sogno? Vincere i prossimi tre Slam! [risate] Non saprei. Voglio dire, cercherò di ricavare il meglio che posso da ogni torneo e sarebbe veramente grandioso se riuscissi a finire di nuovo la stagione giocando a Londra. Non ho cominciato l’anno alla grande e quindi sono un po’ indietro, ma spero che potrò raggiungere i migliori.
Questa è una domanda che faccio a tutti. Se Nadal e Djokovic non dovessero giocare il Roland Garros, considereresti Roger Federer il favorito numero uno oppure no?
[pausa].. mmh, probabilmente sì.
Più di Thiem?
Mmh.. Sì, direi di sì, perché guardando ai risultati e alla consistenza del gioco devi mettere Roger in cima alla lista; in ogni Slam lui è un pretendente alla vittoria. Dominic ha giocato incredibilmente bene a Parigi e ha raggiunto due finali nelle ultime due stagioni, anche lui è uno dei migliori, ma io metterei Roger appena davanti.
Marin, sei stato l’ultimo vincitore della Davis con il vecchio format. Cosa pensi della nuova formula?
Penso che potrebbe essere molto buona; vedremo, sarà decisamente interessante. Credo che sia anche una bella cosa che sia giocata in Spagna, perché penso che anche Rafa giocherà e questo attirerà molti fans e porterà un’atmosfera particolare alle partite. Sai, certamente credo che perderà un po’ dello spirito che le conferiva il giocare in casa, davanti al pubblico casalingo e quell’atmosfera incredibile che respiravi quando vincevi a casa tua; ma ritengo che sarà ugualmente molto interessante.
Marin, Rafa qui ha vinto undici volte. Com’è giocarci contro oggi, rispetto a cinque sei anni fa? È un giocatore migliore oggi di quanto fosse quando dominava?
Penso che sia evoluto un po’ come giocatore. A livello atletico, potrebbe aver perso appena un po’ di velocità nei movimenti rispetto ai primi anni della sua carriera; oggi direi che non sia altrettanto rapido, ma ritengo che stia servendo meglio e che il suo rovescio sia migliorato moltissimo. Il dritto è ancora una parte importantissima del suo gioco e, in generale, regge assolutamente bene il ritmo con il suo gioco, i suoi colpi, la sua potenza e il suo top spin. E’ proprio fatto per la terra. Decisamente, giocare contro di lui oggi è differente. In passato ti spingeva un po’ di più fuori dal campo, probabilmente ti concedeva più possibilità di risposta, ma oggi è migliorato molto in questi settori. Penso che oggi, per provare a fare partita contro di lui, devi essere al top anche nella fase difensiva, oltre che in quella offensiva.
E per quanto riguarda Federer? Anche il suo gioco, ovviamente, si è evoluto negli anni. È un giocatore migliore oggi di quando fosse nel passato?
Beh, un grande cambiamento nel suo gioco c’è stato quando Ljubicic si è unito al suo team, ha portato un po’ più di consistenza. Lo ha aiutato a migliorare il rovescio, che è cresciuto tremendamente. Guardando da fuori, poi, credo che sia anche molto più positivo. Durante le partite lascia trasparire più emozioni, emozioni positive, il che secondo me lo aiuta a tenere alte le motivazioni.
Quando parliamo di Federer diciamo sempre che è vecchio, perché ha quasi 38 anni. Tu ne hai 30..
Sono così giovane.. [risate]
Vorrei sapere come ti senti, ora che hai 30 anni.
Mi sento vecchio quando vedo tutti questi ragazzi ventenni! Sembra ieri quando ne avevo 20..
Fisicamente ti senti meglio di quando avevi 22 o 23 anni, ti senti più forte? E come velocità?
Non credo di aver perso in velocità. Sono diventato più forte in tutte le parti del mio corpo e, eccezion fatta per le ginocchia, non ho alcun problema fisico. Sai, le ginocchia sono state l’articolazione più debole del mio corpo fin da quando ho iniziato a giocare a tennis, è una cosa che dura da tanto e non è facile affrontarla, come testimonia anche Rafa…
È lo stesso problema che ha Rafa?
Non lo so. Comunque, fisicamente mi sento bene, ma per continuare devo anche tenere un occhio alla programmazione e pianificare pure dei tempi di preparazione fisica e di riposo. Così, sento che potrò giocare abbastanza a lungo.
D: Fino a 38 anni?
Quaranta! [risate] Mia moglie non sarebbe d’accordo!
Traduzione a cura di Filippo Ambrosi