Marin non si riprende più. Altra sconfitta al debutto, la terza per la precisione, nel mesto 2019 dell’intristito tennista di Medjugorje, che al secondo turno nel Principato è sceso di un altro scalino nell’abisso di una crisi sempre più nera. Ne ha approfittato, bisogna dire facendo mille complimenti, il personale Babau del croato, quel Guido Pella che l’anno scorso a Wimbledon lo aveva cacciato rimontando due set per generare una delle più grandi sorprese della stagione.
Niente difesa dei quarti raggiunti qui nel 2018, dunque, e un’altra infornata di cattivi pensieri. Anche perché la partita era cominciata bene, con un break immediato che poteva lasciar pensare a un giorno sereno per Marin nel nuvoloso pomeriggio di Monte Carlo, ma anche oggi non era cosa. Un dritto interlocutorio scagliato nel limitrofo comune di Beausoleil ha fornito la prima avvisaglia del disastro, puntualmente materializzatosi di lì a poco. Sommerso da una slavina di macroscopici errori non forzati e piantato totalmente in asso dalla seconda (alla fine il dato relativo ai punti raccolti senza la prima di servizio si attesterà al 27%, rabbrividiamo), Cilic ha perso in fretta il primo set e poco dopo dopo si è trovato sotto di un break anche in quello successivo.
Sorpreso da tanta grazia e per nulla confortato nella fiducia in sé dalla recente, grandiosa Gira Sudamericana completata, Pella ha iniziato a retrocedere quando si trovava a pochi metri dall’arrivo, sospingendo l’immeritevole rivale verso il pareggio e solo perché a tennis si gioca in due e uno dei due il quindici deve pur farlo. Per completezza, occorre dire che Cilic, al servizio per chiudere il secondo sul cinque a tre, ha ceduto il gioco grazie anche a due orrendi doppi falli, ma Guido due game più tardi ha rinviato ogni decisione su chi dovesse perdere alla frazione dirimente.
Più forte, favorito e in rimonta, dunque con il cosiddetto vantaggio psicologico in poppa, Cilic ha rubato la battuta al mancino di Bahia Blanca all’alba del terzo set, facendo credere agli astanti che il match sarebbe durato ancora pochino. E così è stato, solo che a correre verso il successo è stato l’altro, Guido, incredulo di fronte a un campione Slam letteralmente incapace di mettere una palla in campo da lì al traguardo.
Il seiuno finale infine materializzatosi spedisce Pella al terzo turno contro il vincente di Wawrinka-Cecchinato: l’anno gli sorride nonostante egli sia timido di fronte alla fortuna, dunque occorre evitare di sottovalutarlo.