M. Berrettini b. [4] R. Bautista Agut 6-4 6-2
Sono bastati 70 minuti a Matteo Berrettini per centrare la seconda finale consecutiva dopo quella vinta a Budapest domenica scorsa. A Monaco di Baviera con un freddo invernale, l’azzurro ha dominato senza alcuna esitazione Roberto Bautista Agut, N.4 del seeding, che aveva già battuto nella finale di Gstaad l’estate scorsa.
Berrettini ha preso un break di vantaggio molto presto in ciascuno dei due set e poi non si è mai voltato indietro, risultando ingiocabile al servizio, con quasi il 70% di prime in campo e l’83% dei punti ricavati da esse. Al di là dell’ormai consueto rendimento di primissimo livello al servizio, eccezionale è stato l’uso scientifico della smorzata su cui anche un atleta di primo livello come lo spagnolo è andato in crisi. Raramente si è visto Bautista perdere la pazienza come in questo match, incapace di incidere da fondo campo e sballottato da Matteo da una parte all’altra del campo.
Berrettini non ha concesso una sola palla break in tutto l’incontro e dunque ha fatto costantemente partita di testa una volta ottenuto il break. La finale lo vedrà opposto al cileno Garin a circa 3 ore e mezza dalla fine della semifinale ma non si può certo dire che arrivi stanco data la rapidità di questo match.
Berrettini già ora è a ridosso dei primi 30 del ranking mondiale con la possibilità di entrarci vincendo il titolo in Baviera. Avrà comunque a disposizione la wild-card a Roma per migliorare ancora ma a questo punto una testa di serie al Roland Garros è sempre più probabile