Non è il miglior Novak Djokovic quello che giocherà i quarti di finale del Mutua Madrid Open. Il numero uno del mondo ha battuto Jeremy Chardy in un’ora e 25 minuti, la sua tredicesima vittoria su tredici confronti contro il francese. Resta immacolato anche il conto dei set vinti contro Chardy (30-0), ma un secondo set giocato in maniera contratta e passiva dal serbo quasi sporcava il suo score sinora perfetto. Il 6-1 maturato nella prima mezz’ora di partita è tanto merito dell’ordine messo in campo da Djokovic, quanto dell’altissimo numero di gratuiti del francese. Chardy non riesce a tenere il palleggio da fondo e il servizio non lo aiuta ad essere competitivo almeno nei suoi turni.
La musica cambia completamente nel secondo set. La prima aiuta il francese a fare gara di testa, mentre dall’altro lato Djokovic è turbato dal vento e dalle poche palle colpite. Forse questa perdita di ritmo lo porta a concedere qualcosa di troppo nei suoi turni di battuta. Prima rischia sul 15-30 nell’ottavo game, complice un pericoloso doppio fallo, poi addirittura concede a Chardy l’opportunità di strappargli il primo set nel loro storico, ma il servizio cancella il set point. Il tie-break è la giusta conclusione visto l’andamento nel parziale, ma Chardy – che aveva fatto qualcosa in più nei precedenti dodici gioch i- parte col piede sbagliato: Djokovic chiude 7-2 e può liberare con un urlo tutta la tensione di una partita iniziata benissimo, ma che rischiava di complicarsi nel finale.
Al prossimo turno Nole dovrà vedersela con Maric Cilic, che ha conquistato un’importantissima vittoria sul campo Aranxta Sanchez contro Laslo Djere. Il campione di Rio de Janeiro era in vantaggio 6-4 3-1, ma ha subito la rimonta rabbiosa del croato che ha vinto dodici dei successivi quattordici game. Con questo risultato Cilic si è assicurato la permanenza nella top 10, considerando anche la sconfitta di Fabio Fognini contro Dominic Thiem.
Ancora senza aver ceduto un set, Stan Wawrinka raggiunge gli ultimi otto del Mutua Madrid Open piegando per 6-3 7-6(3) un Kei Nishikori che ha fatto vedere buone cose, ma troppo a sprazzi per poter sperare nella vittoria. Un Wawrinka in grandissimo spolvero ha fatto suo il primo parziale in soli 27 minuti dominando gli scambi da fondo grazie alla maggiore potenza di fuoco, risultando anche quasi intoccabile sui suoi turni di battuta: solo due “quindici” concessi in cinque game di servizio.
Al progressivo scomparire della fastidiosa ombra che nelle ore centrali del pomeriggio taglia in due il Campo 3 della Caja Magica di Madrid, Nishikori iniziava a mostrarsi più propositivo, cercando maggiore penetrazione nei colpi e seguendo a rete con maggiore regolarità le proprie accelerazioni. Sul 2-1 del secondo set il nipponico si procurava la sua prima palla-break del match grazie a uno splendido rovescio a uscire, ma una prima di servizio di Wawrinka rimetteva subito a posto la situazione. Nishikori si tirava fuori da una brutta situazione sul 4-4, salvando con coraggio due palle break che avrebbero mandato il suo avversario a servire per il match, e con il livello gioco in netto aumento si arrivava al tie-break.
Lì Nishikori alternava colpi spettacolari a errori clamorosi, Wawrinka si dimostrava il più solido e dopo ben 70 minuti conquistava il secondo set con un 7-3 al tie-break e con esso il lasciapassare per i quarti di finale, dove troverà Rafael Nadal.
Risultati:
[1] N. Djokovic b. J. Chardy 6-1 7-6(2)
[9] M. Cilic b. L. Djere 4-6 6-3 6-2
[4] R. Federer b. [15] G. Monfils 6-0 4-6 7-6(3)
[5] D. Thiem b. [10] F. Fognini 6-4 7-5
[8] S. Tsitsipas b. F. Verdasco 6-3 6-4
[3] A. Zverev b. [Q] H. Hurkacz 3-6 6-4 6-4
S. Wawrinka b. [6] K. Nishikori 6-3 7-6(3)
[2] R. Nadal b. F. Tiafoe 6-3 6-4