[5] D. Thiem b. [4] R. Federer 3-6 7-6(11) 6-4 (da Madrid, il nostro inviato)
GRANDE TENNIS – Se il torneo di Madrid aveva tra i principali motivi d’interesse quello di stabilire l’attuale livello di competitività di Roger Federer sulla terra battuta, si può finalmente rispondere che lo svizzero può giocarsela ancora con chiunque anche su questa superfiche che non frequentava da tre anni. Se le vittorie precedenti su Gasquet e Monfils, per diversi motivi, avevano lasciato dei dubbi su cosa Roger potesse davvero fare sul rosso, paradossalmente, da una sconfitta come quella di oggi arrivano tante risposte positive. Unica ombra per un campione come lui, resta la nuova partita persa dopo aver avuto match point a favore, ma oggi sono molto più le note liete che quelle dolenti.
Del resto, Federer affrontava uno dei migliori giocatori al mondo su questa superficie, un tennista reduce dall’aver vinto Barcellona e non aver perso un set in sei delle ultime sette partite giocate. L’austriaco oggi ha confermato di essere un grandissimo tennista, venendo fuori da un primo set giocato malissimo, giocando con freddezza nei momenti importanti contro uno stadio che era tutto per il suo avversario, dimostrando anche importanti miglioramenti col servizio (8 ace e un solo doppio fallo, 81% di punti vinti con la prima).
PARTENZA DA MAESTRO – Come accaduto contro Gasquet e Monfils, Federer scatta benissimo dai blocchi e subito strappa la battuta al suo avversario. Nel secondo gioco – complice un Thiem che tra doppio fallo e errori con i fondamentali da fondo sbaglia tutto quel che può sbagliare – Roger guadagna due palle break: la prima è annullata con un dritto che prende in contropiede lo svizzero, la seconda viene convertita da un errore dell’austriaco con lo stesso fondamentale. Nei suoi primi tre turni di servizio, Federer perde solo tre punti aiutandosi con la prima, che entra in tutti i quindici punti giocati. È il miglior Roger del torneo quello che tiene gli scambi da fondo con il recente re di Barcellona e poi decide come e quando farli terminare. Thiem vaga in campo come disorientato (si ritrova persino a giocare un per lui più che insolito serve and volley), totalmente disabituato ad affrontare un tennista che gioca senza dargli ritmo e che decide lui l’andamento e la durata dello scambio.
Privo dei soliti riferimenti, Dominic sbaglia molto più del suo solito e così non riesce mai ad avere occasioni per rientrare in partita. Il set scorre veloce come piace a Roger: dopo 16 minuti si è sul 4-1 e dopo 22 sul 5-2. Si arriva così velocemente al set point per l’elvetico: lo svizzero lo vince dopo un lungo scambio da fondo campo, un punto che è il perfetto simbolo del l’andamento di un set giocato ottimamente.
Il secondo parziale cambia un po’ il suo copione: Federer abbassa le sue percentuali al servizio, mentre Thiem inizia a entrare in partita e, sbagliando meno, riesce a mantenere facilmente i suoi turni di battuta: nei sei del secondo set perde appena quattro punti. Piuttosto è Federer a doversi cavare d’impaccio da situazioni pericolose: nel secondo gioco rischia di ripetere l’errore occorsogli con Monfils e di smarrire nel suo turno iniziale il servizio, ma annulla con il servizio e l’ esperienza due palle break. Nel sesto sono addirittura tre e consecutive le palle break da salvare, ma lo aiuta Thiem con due errori gratuiti, mentre sulla terza Roger si aiuta col servizio. Dopo queste emozioni, solo quattro quindici sono vinti da chi è in risposta. Per viverne altre bisogna attendere il tie-break, che si rivela meraviglioso, un autentico concentrato di emozioni e punti spettacolari.
POTENZA E CONTROLLO – Thiem nel punto d’apertura con un dritto in corridoio manda avanti di un mini-break Federer, ma con l’aiuto dello svizzero e un pizzico di fortuna si ritrova, sul 6-4, ad avere due set point consecutivi: il primo non va e sul secondo, Roger, dopo un lungo scambio, chiude con una palla corta di rovescio che fa esultare il Manolo Santana – dalla gioia e dall’ammirazione per quel che sta vedendo – come se fosse un gol in una partita di calcio. Si seguono i servizi, entrambi sono bravi ad aiutarsi con la battuta: Roger ha così due match point, prima sull’8-7, poi sul 10-9, ma sono annullati da un servizio vincente e da un attacco che costringe all’errore l’elvetico. Thiem, dopo quelli non sfruttati sul 6-4, ha altri tre set point. Il punto di rottura arriva durante il 23° punto: a Roger non entra la prima e decide comunque di scendere a rete sulla seconda. Thiem però è bravo a effettuare un passante vincente.
Nel punto successivo trasforma il settimo set point a favore, venendo a rete per chiudere lo scambio e guadagnando così il terzo set.
MILLE EMOZIONI – Nel parziale decisivo il grande tennis continua a essere protagonista, tra ribaltamenti di punteggi e punti spettacolari. Federer nel primo gioco si ritrova subito ad annullare una palla break, ma la annulla con bravura venendo a rete. Nel successivo turno di battuta del numero 3 del mondo, le occasioni per Thiem di strappare il servizio all’avversario sono tre e consecutive: la terza, sfondando di dritto Federer, è quella buona. La partita sembra finita, ma Federer, come contro Monfils, non ha alcuna voglia di lasciare andare l’incontro senza prima averle provate tutte. Nel quarto gioco il campione di venti Slam reagisce e si issa a due palle break: la prima se la gioca male, sulla seconda è bravo l’austriaco che riesce a salvarsi e portarsi sul 3-1.
Un’occasione così grande per rientrare in partita, dopo non aver convertito due match point, scoraggerebbe moltissimi, ma non Roger che, non appare stanco e riesce a trovare bei punti, in alcuni casi – a sorpresa- anche dopo lunghi scambi da fondo. Così, nell’ottavo gioco arriva una nuova palla break per lo svizzero, che questa volta risponde bene e sorprende Thiem, il quale affossa in rete il suo rovescio. Si è così sul 4-4, ma la parità dura pochissimo: in men che non si dica, sono tre le palle break consecutive che Roger si ritrova a concedere. Le prime due si dissolvono, ma sulla terza la risposta di Thiem, non completamente centrata, termina in campo, beffando lo svizzero.
Dopo 2 ore e 10 minuti di grande tennis, giunge il momento per i due di stringersi la mano a rete: Federer manda lungo il rovescio, consentendo a Thiem di raggiungere per il terzo anno consecutivo la semifinale a Madrid. Troverà Novak Djokovic, contro il quale ha vinto due delle sette volte che lo ha affrontato, superandolo in particolare gli ultimi due confronti diretti, entrambi giocati sulla terra (su questa superficie sono 2-2).