[8] S. Tsitsipas b. [3] A. Zverev 7-5 3-6 6-2
In tre set Stefanos Tsitsipas elimina il campione in carica Alexander Zverev, che non è riuscito a essere dominante sulla diagonale di rovescio né a imporre con continuità il suo ritmo; troppo timido quando ha cercato la via della rete, con approcci quasi mai sufficientemente incisivi, considerando che si addentra in una zona per lui impervia. Tsitsipas, al contrario, si è fatto valere soprattutto con la prima di servizio, il dritto e le volée che si è andato a cercare senza dubbio per necessità tattica, instillando però il dubbio che lo facesse anche per una sorta di gara (impari) con quelle tedesche.
Dopo il grande avvio di stagione che lo ha portato in top 10 e la flessione fisiologica di marzo/aprile, Stefanos ha dimostrato di aver ritrovato il ritmo già a Estoril e lo sta confermando questa settimana. Conferme, ma in negativo, anche per il numero 4 del mondo che non vinceva due incontri di fila dall’ATP 500 di Acapulco in febbraio. Che poi Hubert Hurkacz ci abbia messo del suo nel finale è un’idea da cui, giustamente, Sascha non si è lasciato sfiorare, dichiarando infatti che aveva un gran bisogno di una vittoria come quella. Ma non è bastata perché i fantasmi sono ancora lì.
IL MATCH – Tsitsipas parte in risposta subito centrato, mentre Sascha sbaglia e deve affidarsi a qualche buona prima di servizio per uscire indenne dal game di apertura che si allunga facendo spuntare tre palle break. Il rovescio tedesco comincia a carburare, il gioco al volo un po’ meno e il nervosismo affiora dopo aver salvato il 30-40 nel terzo gioco, quando l’arbitro lo sanziona con un warning per violazione di tempo: gran discussione, supervisor inutilmente in campo perché l’arbitro riporta una versione non esattamente conforme alla realtà, vale a dire che Zverev non ha servito entro i 25 secondi solo perché Stefanos non si è adeguato al ritmo del battitore come dispone la norma meno (forse mai) applicata delle regole.
La partita procede abbastanza piacevole nonostante la pressione di Sascha sia attenuata dai soliti gratuiti di troppo e dalla sfiducia conseguente, mentre anche il greco, non certo perfetto, deve annullare un’opportunità di fuga all’altro. Dopo che un paio di incursioni tedesche a rete sono punite dal nono giocatore del mondo, tocca al colpo meno naturale di Sascha, il dritto, regalare gli altri due “quindici” che portano Tsitsipas a servire sul 6-5; spingendo con il dritto, chiude il set incassando il gratuito n. 14.
Con Sascha che sale leggermente di livello, il secondo parziale offre ancora belle giocate e diversi errori, ma ha un sussulto grazie allo scambio che chiude il settimo gioco, con Sascha che esibisce mezza-volata, tweener e passante vincente: tanto basta a dargli la carica per vincere i successivi otto punti e prendersi il set. Il ventenne di Atene è in difficoltà quando mette la seconda, ma salva i punti pesanti in attacco. Zverev ci crede, è evidente, eppure è lui ad andare sotto – al quarto gioco – quando tornano i complici delle ultime sconfitte, i doppi falli e il match scivola veloce e inesorabile verso la Grecia con Stefanos pronto ad approfittarne mettendo a segno anche un secondo break.
Quella sicurezza che Sascha si stava lentamente ricostruendo pezzo dopo pezzo in questi giorni e nel corso di questo stesso incontro, svanisce nel nulla e la buca dalla quale si stava forse già illudendo di uscire torna a inghiottirlo. Ma c’è anche l’avversario, naturalmente, che senza strafare è riuscito a crearsi opportunità e aperture negli scambi e a sfruttarle con decisione. Tsitsipas torna così al numero 8 ATP con vista su Kevin Anderson che supererebbe centrando la finale; per riuscirci, però, deve vincere il match di sabato contro Rafa Nadal, che lo ha battuto sempre nettamente nei tre precedenti.