Tra poche ore scatta l’attesissimo Slam sul rosso con tante novità. Prima fra tutte il ritorno di Roger Federer. E poi le nuove strutture dell’impianto, con un rinnovato Philippe Chatrier e il nuovo campo ‘Simone Mathieu‘. Con il Roland Garros si giunge al momento cruciale e finale della stagione sul rosso, una stagione che, finora, ha visto imporsi volti relativamente nuovi rispetto ai soliti, con le conferme “in ritardo” di Rafa Nadal al torneo di Roma e di Djokovic a Madrid. Come si muoveranno i top 10 e gli italiani in questo nuovo scenario parigino? Diamo un’occhiata alle loro condizioni.
N. 1 Novak Djokovic
Insieme a Rafa Nadal, l’attuale n. 1 del mondo è il grande favorito del torneo, forse un pelino dietro al maiorchino ma comunque uno dei due uomini da battere. Ricordiamo che lo scorso anno Djokovic, da testa di serie n. 22, venne eliminato ai quarti da Marco Cecchinato – match storico e memorabile per il tennis italiano. Da quella sconfitta però, è scattato qualcosa nel serbo in grado di rinascere come l’araba fenice e realizzare uno dei comeback più gloriosi della storia del tennis: vittorie a Wimbledon, US Open e Australian Open, grazie ai ritrovati meccanismi ‘robotici’ che lo avevano reso quasi invincibile dal 2011 al 2016. Arriva a Parigi con due trofei stagionali (Australian Open e Madrid): pur sfoderando in alcune partite un tennis di altissimo livello, non è stato sempre il miglior Djokovic. D’altronde lo aveva detto lui stesso dopo la vittoria in Australia, il Roland Garros sarebbe stato la sua priorità. Anche perché in palio c’è nientemeno che la possibilità di realizzare il Grande Slam (sarebbe il primo tennista a riuscirci dopo Rod Laver); se anche dovesse vincere solo in Francia, riuscirebbe comunque a vincere tutti e quattro i tornei consecutivamente, impresa peraltro già realizzata tra 2015 e 2016. E poi lui, a quota 15 major, si avvicinerebbe inesorabilmente a Nadal (17) e allo stesso Federer (20).
Però non è esattamente una passeggiata di salute quella che attende Djokovc visto il suo tabellone. Dopo il primo turno con Hurkacz (il serbo non dovrebbe aver problemi con il n. 43 del ranking, anche se il polacco recentemente ha battuto tre top 10), le cose si potrebbero complicare, visto che sul suo cammino potrebbe incontrare avversari del calibro di Thiem, Fognini, del Potro e Bautista Agut. Detto questo, Novak Djokovic non ha dubbi: “Il mio sogno è quello di battere Nadal in finale al Roland Garros” aveva dichiarato a Montecarlo. Motivazione e fiducia ancora più assolute nelle dichiarazioni di oggi nella conferenza stampa pretorneo: “Sono intenzionato a vincere questo torneo“. Impossibile dubitarne.
N.2 Rafa Nadal
È l’uomo da battere. Sì, al Roland Garros, se sta bene fisicamente, Rafa Nadal è sempre il favorito assoluto in ragione degli undici trofei conquistati sull’ocra di Porte d’Auteuil, nonché degli 86 match vinti a fronte di sole 2 sconfitte (con Robin Söderling nel 2009 e Novak Djokovic nel 2015). Record pazzeschi che fanno di lui il tennista più grande in assoluto su questa superficie. Però, c’è un però… Nel 2019, prima di vincere il suo nono trofeo romano, lo spagnolo era ancora a digiuno di titoli. Lo swing sul rosso non era cominciato affatto bene: sconfitto a Montecarlo da un ispiratissimo Fabio Fognini, a Barcellona da Dominic Thiem, a Madrid in semifinale da Tsitsipas. Poi, la svolta. Al Foro Italico ritrova finalmente misure e meccanismi micidiali per imporsi in finale su uno stremato Djokovic. Il campo di Parigi (seppur totalmente nuovo quest’anno) è casa sua. Il maiorchino si batterà fino all’ultima goccia di sudore per diventare ancora più irraggiungibile e sollevare la Coupe des Mousquetaires n. 12. E, in effetti, dovrebbe arrivare alla seconda settimana buttandone davvero poco di sudore, visto che al primo turno lo attende un qualificato (Hanfmann, n. 184 ATP), al secondo un altro giocatore oltre i primi 100 per affrontare il primo top 100 appena al terzo round.
N. 3 Roger Federer
Uno dei giocatori più attesi del Roland Garros 2019, se non il più atteso, sarà Roger Federer che torna a calcare di nuovo la terra dello Slam parigino dopo tre anni di assenza. Sono passati dieci anni dallo storico Career Grand Slam e ben venti dalla prima partecipazione di Federer in un Major (che avvenne proprio al Roland Garros, nel 1999). La sua ultima partecipazione risale al 2015 quando perse nei quarti da Stan Wawrinka, poi vincitore del torneo. Quest’anno, a inaugurare il ritorno del “Maestro”, sarà l’azzurro Lorenzo Sonego. Un grande onore per l’italiano, a cui lo svizzero dovrà fare attenzione perché Lorenzo non ha nulla da perdere e ha dimostrato di possedere la mentalità giusta e un tennis dalle molteplici qualità. Dall’inizio del 2019, Roger ha vinto due titoli (Dubai e Miami) e disputato la finale a Indian Wells (persa contro Thiem). Reduce dall’incontro impegnativo vinto con Borna Coric a Roma, aveva deciso di dare forfait in semifinale contro Tsitsipas per un problema alla gamba. Tuttavia, ora pare abbia ritrovato un totale benessere e si è dichiarato pronto per scendere in campo domenica pomeriggio contro Lorenzo. Le sue chance di vincere il titolo? Non può ovviamente essere tra i favoriti, nonostante si chiami Federer. Roger ha vinto una sola volta il Roland Garros, dieci anni fa, nel 2009; con Rafa Nadal nel pieno della forma, un Novak Djokovic affamato di record e un Dominic Thiem sempre più favorito su questa superficie, le sue possibilità non possono essere troppo alte. Anche perché, dopo tre anni, lo svizzero ha disputato solo pochi match sul rosso tra Madrid e Roma. Ma alla classe di Roger Federer non c’è limite, quindi, chi lo sa…
N. 4 Dominic Thiem
Porebbe essere il guastafeste per Nadal e Djokovic. Il n. 4 ATP ha già disputato la finale l’anno scorso a Parigi (persa contro Rafa) e in questo momento è, dopo lo spagnolo e il serbo, il più forte giocatore sulla terra battuta. È reduce dalla vittoria a Barcellona, dove in semifinale ha sconfitto lo stesso Nadal (6-4 6-4) per poi imporsi in finale su Medvedev. Tuttavia, a Montecarlo e Roma ha disputato due tornei alquanto nettamente al di sotto delle aspettative. Ora, a Parigi, si dice pronto a difendere la finale e, anzi, il suo obiettivo è “quello di vincere il Roland Garros“. L’americano Tommy Paul (136 ATP) non dovrebbe essere un grosso ostacolo per rompere il ghiaccio sul nuovo Chatrier.
N. 5 Alexander Zverev
A Ginevra è arrivato il primo titolo stagionale per Alexander Zverev. Eppure Sascha non arriva a Parigi con lo stato d’animo tra i più sereni. Certo, la vittoria, peraltro sofferta, con Nicolas Jarry in Svizzera gli farà bene ma l’immagine in cui lo si è visto abbracciare, disteso a terra, le gambe di un ball boy per cercare conforto durante la semifinale, la dice lunga sulla frustrazione e le difficoltà di Zverev in questo momento. Nei Major deve ancora compiere il famoso salto di qualità (come è riuscito a fare Thiem) e in questi primi cinque mesi della stagione ha racimolato ben poche soddisfazioni; prima del titolo ginevrino il miglior risultato era il quarto di finale di Madrid (sconfitto da Tsitsipas) e la finale di Acapulco. Ricordiamo che a Roma è stato sconfitto dal nostro Matteo Berrettini al secondo round. All’Open di Francia, nel primo turno sfiderà John Millman. Tra i due non ci sono precedenti ma l’australiano, se in forma, potrebbe essere avversario fastidioso.
N. 6 Stefanos Tsitsipas
Il greco è in costante ascesa. Arriva a Porte d’Auteuil con il best ranking (6) e in piena fiducia dopo la finale a Madrid e la semifinale a Roma. A soli 20 anni ha già battuto i Fab 3 Federer, Nadal e Djokovic e vanta una semifinale Slam, quella di quest’anno in Australia dopo aver battuto agli ottavi proprio Roger Federer. Al primo turno del French Open incontra Marterer (23 anni e 110 ATP) con cui non dovrebbe soffrire un granché, anche se il tedesco proprio l’anno scorso si era messo in luce a Parigi arrivando per la prima volta in carriera agli ottavi di uno Slam, fermato poi da Nadal.
N. 7 Kei Nishikori
Per ora, nel 2019, un solo titolo a Brisbane per Kei Nishikori. Negli altri tornei il giapponese non riesce a brillare, racimolando solo un quarto di finale a Roma (perso con Schwartzman). Tuttavia, il quasi trentenne nipponico ha dimostrato di sapersi destreggiare sulla terra, avendo disputato la finale a Montecarlo l’anno scorso, una finale a Madrid (2014) e avendo vinto ben due volte il torneo di Barcellona (gli unici titoli vinti sulla terra sui 12 conquistati). Nella parte bassa di tabellone, quella di Federer e Nadal, al primo turno parte favorito contro il 22enne francese Quentin Alys (153 ATP).
Niente Roland Garros per Kevin Anderson e John Isner (8 e 10 ATP). In aprile il 33enne sudafricano ha annunciato di dover saltare tutta la stagione sulla terra a causa di un infortunio al gomito. Kevin, che l’anno scorso è gunto in finale a Wimbledon, punta al rientro in occasione dei tornei sull’erba. Brutto infortunio anche per John Isner. Lo statunitense è alle prese con una frattura da stress al piede sinistro avvenuta durante la finale del torneo di Miami contro Roger Federer.
N. 9 Juan Martin del Potro
Rientrato da poco dopo l’infortunio alla rotula, Juan Martin del Potro dovrà difendere la semifinale dell’anno scorso (persa con Nadal). Giunto ai quarti a Roma, l’argentino, se in salute, può mettere in seria difficoltà anche i più forti, come ha dimostrato nel match di quarti di finale al Foro contro Djokovic, in cui ha avuto a disposizione due match point. Nel primo incontro parigino sarà opposto al 23enne cileno Nicolas Jarry, reduce dalla lottatissima finale ginevrina contro Zverev.
GLI ITALIANI
Fabio Fognini – 11 ATP (e Andreas Seppi – 66 ATP)
Un sofferto derby azzurro di primo turno tra Fabio Fognini e Andreas Seppi. I due sono 4-4 nei precedenti ma Fabio, per una serie di ragioni, partirà nettamente favorito. Non solo per l’ottimo tennis messo in campo in queste ultime settimane e culminato con il successo a Montecarlo, ma anche perché il ligure ha vinto gli ultimi quattro match contro Andreas che ha invece perso le ultime nove partite disputate quest’anno. (dopo la finale di Sydney si è sostanzialmente eclissato). A Parigi, Fognini, se libero da fastidi fisici, può essere senza dubbio uno degli avversari più pericolosi per i big e, forse, chissà, anche uno dei candidati al titolo se fisico, tennis e testa funzioneranno come si deve.
Marco Cecchinato – 19 ATP
Riflettori puntati sulla grande sorpresa del Roland Garros 2018, Marco Cecchinato. Il siciliano – che si trova nella parte bassa del tabellone – comincerà a difendere i punti della semifinale dell’anno scorso sfidando al primo turno il “veterano” nonché beniamino dei francesi Nicolas Mahut, vittorioso nell’unico precedente (sul duro) tra i due. Il “Ceck” ha cominciato molto bene l’anno approdando alla semifinale a Doha (duro) e vincendo il torneo di Buenos Aires (terra). Nello swing sul rosso non si è messo però particolarmente in luce. A Montecarlo si è fermato agli ottavi (complice la febbre durante il match contro Pella) ma, sulla terra battuta, resta un giocatore dotato di geometrie invidiabili. Sulle quali però graverà il peso dei 720 punti da difendere.
Matteo Berrettini – 32 ATP
Grande attesa per Matteo Berrettini che sta disputando una prima parte di stagione coi fiocchi. Reduce dal successo di Budabest e dalla finale a Monaco, il 23enne romano dall’anno scorso non smette di stupire e di migliorare il proprio tennis, diventando sempre più potente, incisivo, aggressivo e dirompente al servizio (oltre i 200k/h). Con miglioramenti quasi inaspettati anche sul lato del rovescio. L’ascesa del ranking di Matteo cominciava proprio la scorsa primavera a Porte d’Auteuil dove, per la prima volta, giungeva al terzo turno in uno Slam, per poi vincere il primo titolo ATP a Gstaad. Quest’anno il suo primo avversario sarà Pablo Andujar. Non ci sono precedenti tra i due. Certo, lo spagnolo – che ha dieci anni in più di Matteo – è a suo agio sul rosso ma lo è anche l’azzurro che scenderà in campo da favorito. Del resto avere una testa di serie comporta onori e oneri.
Lorenzo Sonego – 73 ATP
Alquanto sfortunato Lorenzo nel sorteggio visto che il suo primo round parigino verrà disputato domenica contro un certo Roger Federer. Ma anche un grande onore quello di inaugurare il torneo del “Maestro” dopo tre anni di assenza. Insomma, Sonego ce la metterà tutta, non ha nulla da perdere e, se non si farà sopraffare dall’emozione e da un certo timore riverenziale, con le qualità del suo tennis e del suo atteggiamento in campo, potrebbe anche mettere in difficoltà lo svizzero. Il torinese, inoltre, non si lascia affatto spaventare dalla lotta, anzi, è esattamente il suo habitat. Federer è avvisato.
Thomas Fabbiano – 98 ATP
Esordio molto complicato per il pugliese che se la vedrà con Marin Cilic. Però, mai dire mai, perché il croato non sta producendo il suo miglior tennis e probabilmente non è mai stato più battibile di così negli ultimi mesi.
Bravissimi anche Bolelli (191 ATP), Travaglia (120 ATP) e Caruso (148 ATP) a superare le qualificazioni. Stefano Travaglia disputerà il primo turno con il francese Mannarino (49 ATP) e Caruso con il 22enne spagnolo Jaime Munar (52 ATP). Entrambi partono sfavoriti ma stanno dimostrando di poter disputare ottimi match. Il più sfortunato e Simone che è stato sorteggiato con Lucas Pouille (25 ATP). Però, mai dire mai… Il francese non sta attraversando un momento particolarmente brillante dopo l’inaspettata semifinale di Melbourne e Simone, con la sua esperienza e il suo braccio raffinato, potrebbe rovinargli la giornata.