da Parigi, il nostro inviato
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Non si manifesta il poco probabile miracolo di Lorenzo Sonego, che cede in circa un’ora e quaranta di gioco a Roger Federer. 6-2 6-4 6-4 il punteggio finale, un break subito dallo svizzero – nel secondo set, a parziale ormai quasi acquisito e una prestazione nel complesso positiva per la terza testa di serie del Roland Garros, tornato a disputare un incontro sul Philippe Chatrier a quattro anni dalla sconfitta contro Wawrinka del 2015. Non si poteva chiedere troppo di più a Sonego, che se non altro potrà mettere a curriculum una nuova esperienza. Federer affronterà adesso il tedesco Otte, dopo un paio di giorni di riposo.
NON TROPPO VELOCE, ROGER! – Molto “classy” nel suo nuovo completo bianco e grigio, con il grigio che si sposa benissimo con i sedili del nuovo fiammante Chatrier, è un FedererExpress nel primo set contro Lorenzo Sonego. Break in apertura, 3-0 in nove minuti e 4-0 in 13. Spumeggiante Roger contro un avversario subito stordito dalle magie del Maestro. Il pubblico, neanche a dirlo, è in visibilio, un pubblico molto più numeroso dato che il nuovo Centrale dispone di ben 14.900 posti rispetto agli oltre 11.000 del vecchio stadio. Ma ecco che Lorenzo rompe il ghiaccio e riesce a prendersi un game. Ma non serve.
Federer chiude il primo set tanto velocemente quanto un servizio di Sonego (Lorenzo ha servito a 211 k/h), 6-2 in 24 minuti. 25 punti a 17 per lo svizzero, che mette a segno 8 vincenti a fronte dei 4 dell’azzurro. “Pas trop vite Roger!” urla uno spettatore dall’alto delle tribune, “non troppo veloce!”; eh sì perché Federer marcia spedito anche nel secondo set, giungendo in un lampo sul 3-0 e poi sul 4-1. Ed ecco che Sonego si scuote. Non trasforma tre palle break ma, alla quarta, grazie a un doppio fallo dell’elvetico, intacca il servizio immacolato di Roger, per poi avvicinarsi sul 3-4. Ma finisce qui. Ora bando alle distrazioni per Federer che fa sua anche la seconda frazione per 6-4.
Sonego si cruccia e sbuffa ad ogni cambio di campo, si arrabatta come un dannato sulle rispostine di rovescio incrociate corte che Federer si inventa sulle sue prime ai 200 all-ora, ma riesce a tener testa al campione svizzero solamente nei suoi giochi di battuta. Quando serve Federer, invece, il punteggio fila via rapidissimo, intramezzato solamente da qualche diritto a occhi chiusi di Lorenzo che, come il copione prevede per le comparse, si prende i meritati applausi della folla e alla fine esce dal campo sconfitto.
Risultati:
[3] R. Federer b. L. Sonego 6-2 6-4 6-4
[11] M. Cilic b. T. Fabbiano 6-3 7-5 6-1
[29] M. Berrettini b. P. Andujar 6-7(3) 6-4 6-4 6-2
[WC] N. Mahut b. [16] M. Cecchinato 2-6 6-7(6) 6-4 6-2 6-4
[WC] A. Popyrin b. U. Humbert 3-6 6-3 7-6 6-3
[7] K. Nishikori b. [WC] Q. Halys 6-2 6-3 6-4
O. Otte b. M. Jaziri 6-3 6-1 4-6 6-0
C. Ruud b. [Q] E. Gulbis 6-2 7-6(2) 6-0
[6] S. Tsitsipas b. M. Marterer 6-2 6-2 7-6(4)
G. Dimitrov b. J. Tipsarevic 6-3 6-0 3-6 6-7(4) 6-4
[27] D. Goffin b. R. Berankis 6-0 6-2 6-2
P. Kohlschreiber b. R. Haase 6-4 6-4 6-7(5) 6-1
[17] D. Schwartzman b. M. Fucsovics 6-3 3-6 7-6(7) 2-6 6-2
[31] L. Djere b. A. Ramos-Vinolas 6-3 6-2 7-6(2)
L. Mayer b. J. Vesely 7-6(3) 6-3 6-0
H. Dellien b. P. Gunneswaran 6-1 6-3 6-1