da Parigi, la nostra inviata
Di solito è nei grandi appuntamenti che Angelique Kerber sa offrire il meglio di sé, a prescindere dalle condizioni di gioco. Giunta però in condizioni precarie al Roland Garros 2019 appena dopo il forfait di Roma (problema alla caviglia, lo stesso che l’ha costretta al ritiro a Madrid), non ha neanche cominciato la difesa dei quarti di finale ottenuti lo scorso anno – giocando un ottimo torneo, si arrese solo alla futura vincitrice Halep e non senza lottare. Angie è infatti inciampata in Anastasia Potapova, esuberante 18enne nata a Saratov, pochi passi dalle rive del Volga.
Una Kerber fiacca, priva di una qualsivoglia idea, quasi sfilacciata nelle movenze, si è lasciata travolgere da un’avversaria che non ha mancato di esultare con vigore per ogni punto ottenuto, anche quelli provocati dai gratuiti della tedesca o da nastri particolarmente orientati ad est. Perderà quasi certamente una posizione in classifica – a Kvitova, sesta, bastano un paio di vittorie per superarla – ma avrà il tempo per prepararsi all’appuntamento più importante della sua stagione: la difesa del titolo di Wimbledon. “Sono contenta di essere qui“, aveva detto prima di cominciare il torneo. “Due settimane fa non ero nemmeno in grado di camminare“. Una sconfitta certamente inaspettata, che però può essere gestita dalla giocatrice tedesca con uno sguardo ai prossimi obiettivi.
Stava per prendere la stessa strada Muguruza contro Taylor Townsend, difficile da gestire quando picchia da par suo ma in grado di trasformarsi in vittima sacrificale quando costretta dall’avversaria a muoversi più del dovuto e a ricercare l’ausilio di quelle doti atletiche che le fanno grande difetto. Doppio 6-2 in rimonta di Garbiñe, che adesso andrà a sfidare Larsson.
SOLIDA ELINA, VENUS NULLA PUÒ – Nonostante alcune leggere défaillance all’inizio di entrambi i set, Elina Svitolina è un rullo compressore. Venus Williams, particolarmente fallosa, non riesce a mettere seriamente in difficoltà la tennista ucraina che supera il primo round con un doppio 6-3. Dal 3-3 del primo set, Elina si dimostra molto più solida, mentre la maggiore delle sorelle Williams si lascia andare a 18 gratuiti. La n. 9 del mondo è anche molto più concreta al servizio (67% di punti con la prima). Break e controbreak aprono la seconda frazione e si continua così fino al 2-2. Stesso copione, quindi, anche nel secondo set, in cui dal 3-3, Svitolina prende il largo e, al terzo matchpoint, impone a Venus un doppio 6-3.
Sorridente e soddisfatta Elina che, al secondo round, troverà la connazionale Kateryna Kozlova. Elina ha vinto il 62% dei punti al servizio e il 63% in risposta. Ha tirato un vincente in più rispetto a Venus (16 a 15) mentre la statunitense ha molto da recriminare per i 34 gratuiti a fronte dei 15 della sua avversaria. Concreta e martellante la Svitolina che, della solidità e resistenza in campo, ha fatto uno dei suoi cavalli di battaglia.
Poco da dire sugli esordi di Stephens, Bencic e Pliskova, tre candidate a raggiungere la seconda settimana con velleità di titolo: ci ha messo una mezz’oretta in più Sloane per via del tennis sempre piacevole della piccola Misaki Doi, e il suo torneo non dovrebbe salire troppo di tono contro Sorribes Tormo (sconfitta di recente a Charleston).