Sono due le tenniste spagnole ancora in corsa in questo Roland Garros (su quattro iniziali) e se il nome dell’ex campionessa Muguruza non stupisce, rimane sconosciuto ai più quello di Aliona Bolsova Zadoinov, tennista classe ’97 di origini moldave che deve un cognome a ognuno dei due genitori. Aliona è figlia di atleti olimpici: la madre, Olga Bolsova, ha vinto un bronzo europeo nel salto in alto, mentre il padre Vadim Zadoinov è stato uno specialista dei 400 metri a ostacoli. Proprio prendendo in prestito una metafora dello sport in cui eccelleva il padre, Aliona ha spiegato a El Pais, nel corso di un’intervista piuttosto ‘sanguigna’, come non si possa fare a meno di essere femministe al giorno d’oggi: “Viviamo in un patriarcato da oltre 2500 anni, e non ci servono altri 2500 anni per raggiungere l’uguaglianza. È come una gara sui 400 metri nella quale noi partiamo dalla linea di partenza e loro già sul rettilineo finale“.
Un’affermazione che aiuta a inquadrare piuttosto presto il personaggio. Giovane ma dotata di uno spiccato temperamento, sin dai primi anni Aliona ha mostrato una propensione per il tennis avendo raggiunto la quarta posizione nel ranking junior. Tuttavia la sua personalità è molto più complessa e attualmente i suoi impegni non hanno a che fare soltanto con lo sport. Aliona infatti cerca di seguire, parallelamente al tennis, una vita da studentessa presso l’Università di Barcellona; come ha scherzato lei stessa, “sabato prossimo spero di non essere in finale… perché devo sostenere un esame, e tra l’altro dovrei anche iniziare a studiare”.
La numero 140 del mondo, che finora a Parigi ha vinto cinque partite (qualificazioni incluse), sta frequentando i corsi di Storia, Geografia e Storia dell’Arte, ma in passato i suoi interessi si sono anche soffermati su Disegno e Moda. La sua passione per il disegno emerge anche dai numerosissimi tatuaggi che ha accumulato nel corso degli anni. A Madrid, durante il torneo di casa, aveva fornito qualche spiegazione in più. “Il primo l’ho fatto sulla schiena quando avevo 16 anni ed è una frase che dice: “I limiti esistono solo se tu lo permetti”. Ero un’adolescente, ho avuto diversi problemi personali in quella fase e l’ho fatto per ricordare che ognuno ha il potere su se stesso, è stato un messaggio di incoraggiamento verso per superare quel periodo.“
“Il secondo tatuaggio l’ho fatto l’anno seguente, sulla coscia, è una chiave con un fiore che può essere visto solo quando indosso dei pantaloncini. I primi tatuaggi che avevo avuto avevano un forte significato e questo rappresentava il desiderio di chiudere una fase della mia vita, ecco perché la chiave. Avevo sofferto di episodi di bulimia e avuto discussioni familiari; decisi di smettere di giocare a tennis partii per gli Stati Uniti. Volevo chiudere tutti i miei traumi infantili con una chiave e un lucchetto… anche se alla fine ho trovato la chiave”. Proprio durante il periodo passato negli Stati Uniti a studiare con una borsa di studio, Bolsova aveva preso le distanze dal tennis. Una volta tornata in Spagna, però, gli allenamenti ripresero a pieno ritmo.
“Sono stata lontano dal circuito professionista per due anni e nel terzo ho continuato ad andare all’università, ma ho iniziato a perdere tornei. L’anno scorso, a maggio, sono tornata dagli Stati Uniti e ho iniziato a riorganizzare un calendario completo”. I risultati non si sono fatti attendere: nel 2018 ha disputato 4 finali ITF vincendone 2 mentre quest’anno ha aggiunto al suo calendario le qualificazioni per entrare nei tornei WTA.
L’exploit tanto atteso è arrivato dunque al Roland Garros ma non è un risultato casuale dato che dietro c’è la volontà di fare le cose per bene, senza la fretta di recuperare il tempo perduto. “Lavoro con una psicologa; lavoro molto sulla positività, la respirazione, la visualizzazione, sono cose super nuove per me, non sono mai stata coinvolta al 100% nel tennis e sto iniziando a fare questo per imparare ad essere più professionale“. Dopo la vittoria nei primi due turni di qualificazione contro Ahn e Xu, Aliona ha superato l’ostacolo Babos (ex n. 25) e ha iniziato il torneo superando prima Zvonareva e poi, con due tie-break, Cirstea, il tutto perdendo un solo set in cinque partite.
Adesso per lei ci sarà la russa Ekaterina Alexandrova (n. 28, 24 anni) ma per la 21enne spagnola le priorità sono altre: “Voglio solo continuare a godermi questo meraviglioso torneo ed essere la miglior sportiva che posso.” Cosa che finora le è riuscito perfettamente.