Gli occhi di tutti, in questa decima giornata di gioco a Parigi, saranno puntati sul derby svizzero tra Roger Federer e Stan Wawrinka (ore 14). Entrambi sono stati protagonisti di un ottimo percorso che, con modalità diverse, ha entusiasmato il pubblico. Federer, al ritorno al Roland Garros dopo tre edizioni di assenza, ha sofferto pochissimo nei suoi primi quattro incontri, miscelando con sapienza gioco offensivo e schemi classici da terra rossa. Nessun set perso contro Sonego, Otte, Ruud e Mayer, mentre Wawrinka ne ha lasciati per strada tre. Dopo un parziale “di assestamento” ceduto a Kovalik al primo turno, Stan ha tirato dritto con due convincenti vittorie in tre set contro Garin e Dimitrov, prima di dar vita a cinque set di lotta serrata contro Stefanos Tsitsipas agli ottavi di finale.
Proprio quella partita potrebbe essere il primo vero ostacolo da superare per Wawrinka, che deve smaltire oltre cinque ore di battaglia in vista della sfida contro Federer, giunto ai quarti fresco come una rosa. Stan deve anche cercare di non guardare troppo i precedenti. Anche se ha più volte dimostrato sul campo di aver ormai superato il “complesso di Svizzera 2”, i numeri sono infatti impietosi: 22 vittorie a 3 per Roger. Le statistiche vanno anche sapute leggere e anche lo stesso Federer si ricorda bene che tutti e tre i successi di Wawrinka sono arrivati sul rosso. L’ultimo in particolare dev’essere ben vivo nella memoria di entrambi: Roland Garros 2015, vittoria in tre comodi set per uno Stan in missione, che di lì a poco avrebbe conquistato il suo secondo titolo Slam.
Al di là dei numeri, cosa potrà dirci il campo? I due si conoscono a menadito e spingeranno ovviamente per giocare due partite decisamente diverse. Federer, a prescindere dalla maggiore brillantezza fisica, non può permettersi di instaurare un braccio di ferro da fondo con Stan che ha messo in mostra la precisione e la potenza dei bei tempi. Il campione di Basilea cercherà dunque sicuramente di mischiare le carte come ha fatto finora e potrebbe anche punire la posizione molto arretrata in risposta di Stan con servizi slice oppure serve&volley. Wawrinka dal canto suo non avrà grossi schemi a cui pensare: sulla terra (come sulle altre superfici), il suo obiettivo è spazzare via dal campo l’avversario colpendo forte da entrambi i lati.
Un’altra chiave importante poi potrebbe essere quella mentale. Non ci riferiamo tanto all’eventuale vassallaggio psicologico di Wawrinka verso il più titolato connazionale, ma piuttosto al suo “dito alla tempia”. Stan è un cavallo da gran premio, che si esalta quando la posta in palio è alta e soprattutto più va avanti nel torneo e più acquisisce fiducia nei propri mezzi. I suoi tre Slam sono lì a dimostrarlo. La vittoria contro Tsitsipas, lasciando da parte le implicazioni fisiche, potrebbe infatti aver fatto scattare la mentalità da Slam del ragazzone di Losanna. Roger rimane comunque il favorito della vigilia, ma questa eventualmente non sarebbe una buona notizia per lui. Non lo sarebbe per nessuno.