Sulla strada che separa Ashleigh Barty dal sogno del numero uno, appare il profilo sinuoso di Venus Williams. A 39 anni, la cinque volte campionessa di Wimbledon ha conquistato i quarti di finale a Birmingham senza lasciare per strada nemmeno un set. L’odore dell’erba, evidentemente, rigenera la maggiore delle sorelle che al Nature Valley Classic ci è arrivata accettando una wild card.
Non è stata da ricordare per lei la primavera su terra, conclusa con il ko al primo turno al Roland Garros contro Elina Svitolina. A Roma c’era stato il buon successo su Elise Mertens all’esordio seguito però – dopo aver saltato il derby in famiglia con Serena – dagli appena sei game rimediati contro la finalista Johanna Konta. Dal 2012, anno olimpico a Londra, Venus non aveva giocato altro torneo sui prati che non fossero i Championships. Il 6-3 6-2 su Qiang Wang è maturato sulla spinta di quattro break e 19 vincenti, sufficienti per mettere fuori partita la cinese.
“Mi sono divertita, è stato bello trovare le contromisure al suo gioco“, il commento a fine partita al sito WTA. Di tutt’altro fascino e coefficiente di difficoltà, in ogni caso, l’incrocio con la campionessa in carica del Roland Garros. Uno degli scontri generazionali a cui Venus è ormai abituata, nel quale non vorrebbe recitare da comparsa. “Sento che sto giocando bene, mantenendo alta la concentrazione. Non è facile arrivare ai quarti in un torneo come questo. Ashleigh sta dimostrando di poter giocar bene anche su questa superficie, il match per me sarà tutt’altro che semplice“.
Nell’unico precedente, datato 2017, l’australiana ha avuto la meglio in tre set sul cemento di Cincinnati. Se per Barty l’erba può essere una dolce scoperta, per Venus (oggi 55 del ranking) rimane comunque una certezza. Di quelle che possono restituire belle sensazioni, anche a distanza dagli anni d’oro.