Tra tutte le tenniste affrontate a Birmingham finora dalla numero 2 del mondo Ashleigh Barty, Barbora Strycova era potenzialmente la più insidiosa su questa superficie (fatta eccezione per Venus Williams ovviamente) e se oggi il match tra le due è stato particolarmente sbilanciato in favore di Barty – che ha ottenuto l’undicesima vittoria consecutiva – il motivo va cercato soprattutto dalle parti della ceca. Quest’ultima infatti, nonostante le due finali già raggiunte su questi campi (2014 e 2016, perse tutt’e due) si è rivelata molto nervosa e i suoi errori le sono stati fatali.
L’australiana ha fatto il suo deliziando il foltissimo pubblico inglese con un paio di ricami impeccabili nei pressi della rete, e anche Barbora si è lasciata guardare con i suoi serve&volley. Tuttavia entrambe si sono dimostrate molto fallose: se però gli errori di Barty, arrivati quasi tutti col dritto, lasciavano impassibile la giocatrice australiana, la 33enne numero 51 del mondo reagiva ai suoi gratuiti con gesti di stizza. Una volta subito il break nel quinto game i suoi monologhi non si sono praticamente più interrotti e il primo set è andato nelle mani della sua avversaria per 6-4. Nel secondo parziale la campionessa in carica del Roland Garros ha mostrato ancor più solidità, soprattutto con la battuta (10 dei suoi 11 ace sono arrivati nella seconda frazione) e il break decisivo, che ha decretato un’altro 6-4, è arrivato nel finale.
Per la prima volta da quando questo evento è diventato un Premier nel 2014, non ci sarà una ceca nella finale di singolare. Domani sarà infatti Barty a disputarla: sarà la sua quarta finale del 2019, in seguito ai titoli di Miami e Roland Garros, e la sconfitta all’ultimo atto con la quale aveva aperto la stagione a Sydney. In caso di vittoria l’australiana diventerà la nuova numero 1 WTA mentre una sconfitta in finale la collocherebbe due punti dietro Naomi Osaka, il divario più stretto tra la n. 1 e la n. 2 nella storia del tennis femminile.
Sarà Julia Goerges la giocatrice che proverà a guastare il “Barty party”. La tedesca ha dominato la propria semifinale con autorità, rifilando un netto 6-4 6-3 a Petra Martic. Entrambe si trovano bene sui prati, pur avendo un approccio decisamente diverso al gioco: molto più varia e ragionata la manovra di Martic che ricorre spesso al rovescio slice (quasi due volte su tre), mentre Goerges picchia senza tanti fronzoli con ambedue i fondamentali da fondocampo (vicino allo zero il numero di rovesci non giocati in top).
La tattica della tedesca oggi è stata più efficace, anche grazie alla maggiore incidenza del servizio. Goerges non ha infatti mai messo l’avversaria in condizione di tessere le proprie trame e a suon di bordate da fondo si è aperta un varco nella difesa della croata. Il primo set è stato deciso da un unico break nel nono gioco, mentre nel secondo Goerges ha preso in mano le operazioni fin dall’inizio senza lasciare scampo a Martic. Per lei si tratterà della sedicesima finale WTA (7-8 il bilancio), la seconda su erba dopo quella persa a Maiorca nel 2017 contro Anastasia Sevastova.
a cura di Paolo Di Lorito e Lorenzo Colle
Risultati:
[2] A. Barty b. B. Strycova 6-4 6-4
[8] J. Goerges b. P. Martic 6-4 6-3
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