Ci ha provato ancora Jasmine Paolini, nella notte palermitana, e dopo il secondo set dominato contro la numero uno del seeding Kiki Bertens sembrava addirittura in grado di competere per la rimonta. Alla fine, la 23enne nata da madre metà polacca metà ghanese e padre italiano si è vista restituire il 6-1 con cui era rientrata in partita e ha dovuto abbandonare la 30esima edizione del Ladies Open di Palermo.
“Le sensazioni sono state buone anche nel terzo set” ha raccontato Jasmine a fine partita al nostro direttore. “Con queste giocatrici non puoi permetterti di fare determinati errori, come mi è successo nel secondo game. La strada è quella giusta, ma un po’ di amaro in bocca ce l’ho. Stavo giocando bene, ho giocato alla pari il primo set e ho vinto il secondo“. L’ambizione non manca, e quando le facciamo notare che sfidando per la prima volta la numero 5 del mondo è fisiologico pagare un certo scotto, lei risponde: “Sì, certo, ma si può vincere anche la prima volta! Oggi ero tranquilla in campo, rispetto al mio solito ho sbagliato anche poco, ma per battere un’avversaria così devo sbagliare ancora meno. Nel terzo set lei non mi ha regalato più niente“.
Un paio di risultati sfortunati nei dintorni della sua posizione di classifica le impediranno di migliorare il suo best ranking (n.130), ma lunedì sarà comunque 131esima a 150 punti tondi dalla top 100. Un traguardo a cui adesso è più che lecito ambire.
La favorita del torneo affronterà adesso in semifinale Badosa Gibert, che ha spazzato via dal campo l’olandese Rus. Sarà un banco di prova interessante per Bertens, poiché la 21enne spagnola ha dimostrato un grande feeling con i campi del Country Club.
Nell’altra semifinale si sfideranno invece la svizzera Teichmann e la russa Liudmila Samsonova. Teichmann è dovuta stare in campo appena trentacinque minuti, utili a dominare il primo set per 6-0, vincere il primo game del secondo e poi vedersi già proiettata al turno successivo per effetto del ritiro di Friedsam. Tutt’altra difficoltà invece per Samsonova, che ha dovuto battagliare per 160 minuti prima di estromettere dal torneo Fiona Ferro. “Ho giocato contro la tennista più in fiducia del torneo“, ha detto Ljudmila in un perfetto italiano. “Penso che il rovescio sia stato questa sera il mio colpo decisivo. l pubblico, comunque, mi ha aiutato moltissimo. Sono felice di aver fatto in partita tutto quello che avevo provato. Dopo aver perso nel secondo turno di qualificazioni (contro Hesse, ndr), è scattato qualcosa in me. Adesso venga quel che venga“. Sì, perché Samsonova è stata ripescata in tabellone come lucky loser e ha sfruttato al massimo l’occasione concessale dalla buona sorte.
Com’è noto, Liudmila in passato ha rappresentato l’Italia. A Parigi, però, ci ha raccontato che l’occasione non si ripresenterà anche per via dei ritardi burocratici che ancora non le hanno consentito di ottenere il passaporto italiano. Nella sua intervista post-partita ha mostrato una buona conoscenza delle sue stesse statistiche – in particolare il numero di top 100 affrontate e sconfitte – ma non del suo tabellone qui a Palermo! “Ah, con lei gioco? (riferendosi alla Teichmann, ndr). Giuro, non lo sapevo! Io sono così, riesco a non guardare il tabellone…“.
Nella lunga intervista, c’è stata anche occasione di ripercorrere il passato. In particolare la separazione da Riccardo Piatti, decisa dal famoso allenatore italiano nel 2016. “Io non ho fatto nulla, evidentemente non credeva più in me. Io sarei rimasta anni con lui, ma adesso ringrazio il cielo che mi abbia mandato via…” ha detto Liudmila senza troppi giri di parole. “Mi dette delle spiegazioni, alcune anche personali. Non era contento di certe cose, ma era più una scusa per scaricarmi“.
Samsonova parla senza filtri della sua carriera, degli ostacoli che alla fine l’hanno indotta a desistere dal proposito di tornare a difendere i colori italiani. “Tathiana Garbin è stata l’unica che ha provato a fare qualcosa per me“, dice senza nascondere troppo l’amarezza. Liudmila però non si sente, adesso, più che russa che italiana, per via di queste delusioni. “Ho giocato per l’Italia perché l’Italia all’inizio mi ha aiutato“; come le suggerisce un giornalista, il suo animo non è mai stato italiano sebbene stia bene in Italia. Russa o italiana, o magari un po’ entrambe, brava Liudmila che sarà almeno 123esima nel prossimo aggiornamento di classifica, ma in caso di raggiungimento della finale potrebbe arrivare a una manciata di posizioni dalla top 100.
Risultati:
[8] J. B. Teichmann b. A-L. Friedsam 6-0 1-0 rit
P. Badosa Gibert b. A. Rus 6-2 6-1
F. Ferro vs L. Samsonova 6-7(4) 6-3 6-4
[1] K. Bertens vs J. Paolini 6-4 1-6 6-1
Il tabellone completo