Challenger Granby (Canada, duro outdoor, $81.240)
Al termine di una settimana molto dura con sei match su sei vinti in modo abbastanza lottato, trionfa Ernesto Escobedo tornando al successo in un torneo che mancava da 3 anni. Classe 1996, classico giocatore americano servizio e dritto, “Neto” sembrava pronto all’esplosione due stagioni fa quando raccoglieva parecchi successi sia a livello Challenger e sia prestigiosi turni passati a livello ATP, ma poi qualcosa nel suo tennis si è inceppato, la fiducia è diminuita progressivamente fino ad uscire anche dai primi 250 giocatori al mondo.
Dopo un inizio di settimana titubante con un set perso contro l’olandese Verbeek, l’americano ha innalzato il livello sconfiggendo Uchida e soprattutto il rientrante Vasek Pospisil per approdare ai quarti di finale. Dopo un’altra bella vittoria su Couacaud con un periodico 7-5 c’è stato il match più duro e bello del torneo contro un altro talento proveniente dai college americani, Borna Gojo: nei primi due set non c’è stato nessun break nonostante le 13 palle break concesse (ed annullate) da entrambi i giocatori e dopo un tie break vinto a testa si è giunti al terzo set dove il croato è partito avanti di break ma poi ha iniziato ad accusare la fatica e a causa dei crampi alla gamba destra non è riuscito più a muoversi sufficientemente e per Escobedo è stato tutto più facile con sei giochi vinti di fila e lo score finale di 6-7 7-6 6-2.
Nell’atto finale contro Uchiyama, Ernesto è stato estremamente solido al servizio perdendo solo 7 punti in tutto il match con la prima in campo e non facendosi mai strappare il servizio. Pochissimi scambi lunghi, tante combinazioni servizio-dritto da parte di ambo i giocatori in un match molto lottato che ha visto l’americano trionfare con lo score di 7-6 6-4, approfittando dell’unica palla break concessa da Uchiyama nel secondo set, precisamente al nono game, per poi chiudere agevolmente con un game tenuto a zero che ha permesso al ventitreenne americano di chiudere la contesa con un trionfo che lo riavvicina significativamente alla top 200.
Finale: E. Escobedo b. [3] Y. Uchiyama 7-6 6-4
Challenger Binghamton (USA, duro outdoor, $54.160)
Dopo aver assaporato la top 50 ed il primo successo ATP ad Antalya nel 2017, Yuichi Sugita ha attraversato un 2018 e una prima metà di 2019 molto difficili, con anche pochi successi raccolti su erba, la superficie preferita dal tennista nipponico. Questa settimana sul duro americano, seppur non esprimendo il suo miglior tennis, Sugita ha giocato in modo molto concreto durante tutta la settimana arrivando in semifinale senza perdere nessun set dopo aver sconfitto Ortega Olmedo, Leshem e Purcell. Il penultimo atto contro Mitchell Krueger, che agli ottavi aveva estromesso il nostro Jannik Sinner, è stato il primo match realmente duro vinto dal giapponese solo 6-4 al terzo set.
La sfida conclusiva del torneo è stata contro Joao Menezes, giocatore brasiliano classe 1996 che negli ultimi 10 mesi ha scelto di dedicarsi con costanza al circuito Challenger compiendo un notevole salto di qualità, testimoniato dalla vittoria a Samarkanda, dalla semifinale a Gatineau e appunto da questa splendida settimana dove è arrivato in finale senza perdere alcun set. Dopo un primo set lottatissimo vinto al tie break da Sugita, il giapponese ha abbassato un po’ il ritmo da fondocampo facendo comandare a Menezes quasi tutti gli scambi e il secondo parziale è andato al brasiliano con un netto 6-1. La svolta del terzo parziale è stata nel primo game quando Sugita ha annullato due pericolosissime palle break, ha tenuto il servizio e da quel momento è tornato a giocare ad un ottimo livello, in spinta costante e con qualche notevole discesa a rete, con Menezes che non ha saputo trovare contromisure sufficienti ed è stato travolto dal nipponico con un netto 6-2 finale, che ha permesso a Sugita di alzare le braccia al cielo con lo sguardo visibilmente commosso e sollevato.
Inizia con una eliminazione agli ottavi di finale che lascia l’amaro in bocca la trasferta americana di Jannik Sinner, 2001 altoatesino che ha sorpreso tutti in questo 2019 dimostrando una crescita costante e la capacità di poter competere già a livello ATP. Dopo un bye al primo turno e successo sofferto contro il cileno Barrios Vera, ottenuto in tre set, la corsa di Jannik si è interrotta agli ottavi contro Krueger in un match dove l’italiano ha sprecato tantissimo nel primo set, perso da 5-3 e servizio con anche un set point avuto sul 5-4. Sotto di set e break, quando molti avrebbero mollato, Sinner ha inanellato un parziale di 6 games consecutivi che gli ha permesso di vincere il secondo parziale col punteggio di 6-1. Partito forte anche nel terzo, con due chances di break nel terzo game, Jannik non è riuscito a concretizzare le occasioni concesse dall’americano e da quel game in poi ha commesso più errori del dovuto specialmente col dritto, permettendo a Krueger di riprendere fiducia e arrivare al successo grazie ad un break nell’ottavo gioco del terzo set.
Finale: [11] Y. Sugita b. [14] J. Menezes 7-6(2) 1-6 6-2
Challenger Praga (Repubblica Ceca, terra battuta, $46.600)
Eccezionale settimana di Mario Vilella Martinez a Praga coronata dal primo successo in carriera a livello Challenger da parte del tennista iberico in una settimana nella quale non ha perso nessun set concedendo massimo 7 games a ciascun avversario. Dopo un esordio agevole contro la wild card Martin Damm, a sorprendere è stata la facilità con cui si è sbarazzato di Nedovyesov e soprattutto Balasz, finalista la settimana precedente ad Umago, battuto con lo score di 6-4 6-3. Ai quarti di finale Mario ha estromesso l’italiano Lorenzo Giustino: peccato per il tennista campano che dopo aver perso il primo parziale con un netto 6-0 ha avuto tantissime occasioni ma ha ceduto anche il secondo set dopo un lottato tie break perso col punteggio di 9-7. Giunto in semifinale l’iberico ha avuto la meglio nel derby spagnolo su Taberner, crollato dopo un primo set molto lottato, finendo per perdere con lo score di 7-5 6-2.
In finale Vilella Martinez ha trovato dall’altra parte della rete il giovane di Taipei Chun Hsin Tseng, alla prima finale challenger, raggiunta a sorpresa su terra a suon di vittorie convincenti su avversari di spessore come Muller, Martin e Zapata Miralles. Ottima la partenza del diciottenne anche in finale, salito 4-1 dopo pochi minuti con tantissimi vincenti da fondocampo con entrambi i fondamentali, ma da quando Vilella ha trovato più profondità nei colpi e ha iniziato ad attaccare maggiormente, Tseng non ha saputo trovare le giuste contromisure e con un parziale di 11 games a 2 lo spagnolo ha vinto col punteggio di 6-4 6-2.
Finale: M. Vilella Martinez b. C. Tseng 6-4 6-2
Challenger Tampere (Finlandia, terra battuta, €46.600)
Nonostante i fratelli Mikael ed Elias Ymer siano le uniche speranze del panorama svedese da qualche anno a questa parte, probabilmente per le troppe aspettative riposte su entrambi, nessuno dei due è mai riuscito a superare in carriera la barriera dei primi 100 giocatori al mondo ma con questo successo Mikael ci si avvicina significativamente approdando al numero 108 del ranking ATP. Cinque incredibili battaglie, tutte dalla durata di oltre 2 ore con 3 set giocati, sono valse al ventenne svedese il secondo sigillo a livello Challenger, il primo su terra battuta. Durante tutta la settimana il giovane svedese ha espresso un tennis molto solido, che di sicuro non emoziona e non ruba l’occhio, ma che specialmente su questa superficie può consentirgli di scalare il ranking di almeno altre quaranta-cinquanta posizioni.
I primi due match, vinti in lotta con Van De Zandschulp e Niklas Salminen, sono stati di livello sicuramente inferiore rispetto a quanto mostrato dai quarti di finale in poi, con avversari di tutto rispetto come Krstin e Rola, battuti rispettivamente per 7-6 e per 7-5 al terzo, giocando in modo eccellente i punti decisivi. Nell’atto conclusivo la finale è stata condizionata dalla mancanza di continuità di Tallon Griekspoor, che è ricorso anche ad un medical time out ma non è mai riuscito ad esprimere il suo miglior tennis mischiando qualche accelerazione vincente a tanti, tantissimi errori non forzati, che hanno permesso al giovane svedese di prevalere con lo score finale di 6-3 5-7 6-3.
Finale: [3] M. Ymer b. [9] T. Griekspoor 6-3 5-7 6-3
Andrea Pellegrini Perrone