TENNIS – Breve intervista rilasciata da Jo-Wilfried Tsonga al sito de “L’Equipe” in seguito al ko subito per mano di Santiago Giraldo al secondo turno dell’ATP di Madrid.
Nettamente sconfitto al secondo turno del torneo Atp di Madrid per mano del colombiano Santiago Giraldo (6-4 6-3), Jo-Wilfried Tsonga sembra essere ancora lontano nel trovare la sua migliore condizione fisica e mentale, sebbene l’appuntamento con il Roland-Garros, Slam di casa nel quale tiene nel ben figurare, sia oramai vicino (il torneo parigino prenderà il via il prossimo 25 maggio). Il tennista di Le Mans, tuttavia, sembra essere fiducioso per il suo futuro, almeno da quello che si evince da un’intervista rilasciata al sito dell’ “Equipe”, in cui l’atleta transalpino parla del suo incontro malamente perso contro Giraldo, strizzando l’occhio verso i suoi prossimi impegni, Roland-Garros in primis.
Jo-Wilfried Tsonga, come ti spieghi la tua brutta sconfitta contro Giraldo?
A caldo non è semplice analizzare una sconfitta del genere. Ho avuto all’inizio del primo set subito un’occasione per ottenere il break, e mi rammarico per averla sprecata a causa di un banale errore con il rovescio. Nel game successivo è stato il mio avversario ad ottenere il break, e da allora ha giocato benissimo. Non ho molto dire, se non che Giraldo è stato più bravo di me.
Sei rimasto sorpreso?
Ha giocato bene in avanzamento, e mi ha sorpreso con delle accelerazioni che mi hanno messo in grossa difficoltà, non permettendomi di reggere lo scambio con lui a lungo. Avrei dovuto avere un approccio diverso con la gara, concretizzando la palla break avuta in apertura di match.
Il cammino non eccelso avuto in questo torneo ti preoccupa per il prosieguo della stagione sulla terra battuta?
Qui le condizioni di gioco sono diverse rispetto agli altri tornei sul “rosso”. Non è vera terra rossa, la palla viaggia più velocemente. Se avessi voluto fare un grande torneo a Madrid, mi sarei preparato meglio su questo tipo di superficie. La settimana prossima, nel torneo di Roma, la musica sarà diversa. Ma la cosa che mi auguro principalmente, è quella di fare bene a Parigi, sui campi del Roland-Garros.