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Esordio vincente di Gauff, Kvitova e Osaka. Stephens perde ancora
La prima difesa di un titolo Slam aumenta il peso sulle spalle, anche se il numero uno del mondo dovrebbe neutralizzare le vertigini. Naomi Osaka non ci gira intorno: “Non sono mai stata così nervosa, ero scesa in campo da campionessa in carica a Indian Wells ma qui, innegabilmente, è un’altra storia. Non perché mi senta gli occhi particolarmente puntati addosso – racconta – ma perché tutte le avversarie che incontrerò daranno il meglio contro di me, in un contesto dal livello decisamente alto”. La giapponese ha definito il suo cammino negli ultimi 12 mesi “un libro dalla trama appassionante, ancora in fase di scrittura, di cui non si conosce la fine”.
L’approccio, rispetto a un anno fa, è però necessariamente cambiato: “Arrivati a Flushing Meadows dopo tre sconfitte di fila nei tornei precedenti e pensavo soltanto a vincere una partita – racconta – , ma poi sappiamo com’è andata. Quest’anno penso di aver fatto un lavoro di preparazione migliore, testimoniato dai due quarti di finale consecutivi a Toronto e Cincinnati. Ma qui sappiamo bene che è un’altra storia”. E le insidie possono arrivare anche al secondo turno, contro Magda Linette che sembra particolarmente on fire dopo il successo al Bronx.
Chi dall’estate americana non ha colto sensazioni entusiasmanti è Simona Halep, che punta a tornare sugli standard di Wimbledon. Anche lei ha avuto bisogno del terzo set, per superare Nicole Gibbs. “Dopo aver perso qui per due anni consecutivi al primo turno, direi che è andata bene”, sorride la rumena. Che auspica: “Quando ho giocato partite difficili all’inizio degli Slam, poi sono sempre arrivata lontano. Sento il mio gioco, mi sto muovendo bene, ho modificato qualcosa per cercare di rendere al meglio sulla prima di servizio e sta funzionando. Devo solo riconquistare fiducia a livello mentale”. Oggi, da numero 4 del mondo, la prospettiva di Simona è quella di poter sicuramente crescere in classifica. Anche perché i punti da difendere sono pochi, considerando i guai fisici dell’ultima parte della passata stagione: “Non mi nascondo, vorrei tornare al numero uno e sento di avere delle opportunità se la condizione mi supporterà”.
Al suo debutto da queste parti, nella sfida tra poco più che adolescenti contro Potapova, Cori Gauff ha sentito sulla pelle il brivido del tifo. “Una sensazione diversa da Wimbledon, dove parte del pubblico spingeva anche Venus. Qui per la prima volta li ho sentiti tutti per me, anche con i cori, su un campo grande come il Louis Armstrong, davvero bello. Nelle scorse settimane ho avuto anche l’opportunità di allenarmi con Ashleigh Barty, è stato un test molto utile per far crescere il mio livello di gioco”. Coco, come ama farsi chiamare, ha parlato anche della grande attenzione che la circonda: “Onestamente sono molti di più gli aspetti positivi. Tutte quelle persone e soprattutto i bambini che vengono a dirmi che li ispiro… per me è meglio di qualsiasi vittoria“.
Al secondo turno Gauff troverà un’avversaria più esperta come Timea Babos, che ha approfittato del ritiro di Suarez Navarro. In prospettiva, c’è la sfida più che mai intrigante contro Osaka a cui è legata da un bel rapporto: “Si conoscono i nostri padri – svela – la sua famiglia è stata sempre molto carina con me da quando avevo 12 anni. Quando ho parlato per la prima volta con Naomi, ho scoperto che abbiamo delle affinità. Mi piace come persona, oltre che come giocatrice“.