Dal nostro inviato a New York
[2] R. Nadal b. [22] M. Cilic 6-3 3-6 6-1 6-2
Erano in pochi a dare qualche chance a Marin Cilic contro Rafael Nadal in questo ottavo di finale dell’US Open. Il croato è riuscito a tenere il campo per poco più di un set, nel quale ha convinto Nadal che se non avesse alzato il suo livello di gioco avrebbe potuto avere dei problemi. Una volta conquistato il secondo parziale, Cilic non è riuscito a produrre un’accelerazione simile a quella dello spagnolo, che se n’è andato via come un’automobile di cilindrata superiore verso il suo quarantesimo quarto di finale in una prova dello Slam, il nono a New York.
Il primo set inizia secondo il canovaccio atteso: Cilic prova ad aprirsi gli angoli, Nadal corre, difende e contrattacca. Il croato però non riesce ad estrarre abbastanza dalla battuta: solo un punto su tre per lui sulla seconda di servizio e poco più del 60% sulla prima. Dal 2-1 ci sono tre break consecutivi che consentono a Nadal di ottenere il vantaggio necessario per chiudere il set 6-3 in 38 minuti.
Cilic non ci sta, aumenta l’efficienza al servizio, supportato anche dal forcing con il diritto. Nadal è costretto a indietreggiare diversi metri in risposta per tentare di contrastare le traiettorie di battuta di Cilic, ma la tattica non sembra dare frutti. Al quarto game Nadal concede tre errori gratuiti che gli costano il break, che il croato capitalizza in pieno pareggiando il conto dei set dopo un’ora e 26 minuti.
L’intensità agonistica del match sale, così come l’elettricità sugli spalti dell’Arthur Ashe Stadium, riaperto per la sessione serale dopo un pomeriggio “indoor”. Quando il match si fa agonisticamente intenso, Nadal dà il meglio di sé: sul 2-1 nel terzo set lo spagnolo confeziona un break strepitoso con due punti in difesa straordinari. È lo spartiacque del match: le due clamorose rincorse vincenti lasciano un segno pesante nella testa di Cilic, che subisce un parziale di otto giochi consecutivi. I suoi colpi sono meno ficcanti e più estemporanei, e anche il suo servizio fa molto meno male, mentre Nadal negli ultimi due set è praticamente intoccabile sulla sua prima di servizio: solo due punti persi su 27. Il diritto intorno al paletto che lo porta al match point è un regalo ai 23.000 dell’Arthur Ashe e agli highlights di ESPN Sports Center e un messaggio indiretto ai suoi prossimi avversari. “Facile da descrivere, difficile da fare – dice Nadal alla fine del match – come in tutte le cose nello sport serve anche un po’ di fortuna”.
Nei quarti di finale Nadal affronterà l’argentino Diego Schwartzman, contro il quale ha vinto tutti e sette i precedenti confronti diretti, l’ultimo dei quali a Indian Wells lo scorso marzo al terzo turno.
Il tabellone maschile completo (con tutti i risultati aggiornati)