Semplicemente troppo forte. Questo è stato Rafa Nadal per il nostro Matteo Berrettini nella seconda semifinale degli US Open. Il fenomeno spagnolo si è imposto in tre set, soffrendo solo nel primo parziale in cui il giovane azzurro ha avuto due set point nel tie-break. Poi Nadal ha fatto valere la sua legge, agguantando la 27esima finale nei tornei dello Slam, la terza in questa stagione, la quinta in carriera a Flushing Meadows. Dall’altra parte della rete si troverà di fronte l’uomo del momento, Daniil Medvedev, che con un punteggio molto simile ha superato Grigor Dimitrov.
Nadal è il favorito d’obbligo ma come al solito ci tiene a non sottovalutare il suo avversario, al debutto in una finale di un Major. “Sarà una finale molto dura. Devo giocare al mio meglio”, sottolinea in conferenza stampa. “Penso di aver innalzato il mio livello di gioco oggi. Devo mantenere questo livello se voglio avere delle chance domenica. Se non lo farò sarà dura. Lui è molto solido”. E molto in forma anche. In quest’estate nordamericana, Medvedev ha giocato solo finali, conquistando il suo primo Masters 1000 a Cincinnati. Rafa ne è ovviamente consapevole.
“È il giocatore più in fiducia del circuito. Quello che ha vinto più incontri da inizio anno. Quello che sta giocando ad un livello più alto già da settimane”. Al quale però lui ha lasciato solamente tre giochi nell’ultimo atto della Rogers Cup solo qualche settimana fa. Il n.2 del mondo però è convinto che non sarà un match altrettanto agevole questa volta. “C’era molto vento quel giorno in Canada. Qua non ci sarà. E poi lui sta migliorando giorno dopo giorno”, afferma. Basteranno questi miglioramenti per battere il campionissimo di Manacor? Pare difficile.
Una vittoria in finale lo porterebbe a quota 19 in quanto a titoli dello Slam. A meno uno da un Roger Federer stazionario da un po’ di tempo e che sembra difficile possa alzare ancora di molto l’asticella. E a più tre da un Novak Djokovic che ha a più riprese reso noto il suo desiderio di diventare il recordman di sempre. Rafa non sembra affatto ossessionato da questo obiettivo al pari del suo collega serbo. “Mi sto dando un’altra possibilità di vincere un Major. Come ho fatto in Australia e come ho fatto al Roland Garros. Questa per me è la felicità. Questa è una soddisfazione. Certo mi piacerebbe essere quello che ha vinto più Slam nella storia. Ma dormirò molto bene lo stesso anche in caso contrario”, afferma. E così Nadal sembra più filosofo di Djokovic.
“Sono contento della mia carriera. Sono contento di quello che sto facendo. Bisogna essere soddisfatti di se stessi. Non si può essere frustrati tutto il tempo perché il tuo vicino di casa è meglio di te”
Nella conferenza stampa del fenomeno spagnolo c’è anche spazio per parlare di Berrettini e delle sue prospettive. Anche grazie alla sollecitazione del nostro direttore. “Ha 23 anni. Ha ancora molto tempo per raggiungere grandi risultati”, sottolinea Rafa. “Ha un gran servizio e un ottimo dritto. Per essere così alto si muove bene. Ha una buona mano. Gioca in maniera coraggiosa. Insomma, ha il potenziale per essere un tennista in grado di lottare per i titoli più importanti nei prossimi anni”.
Ma dopo l’investitura anche qualche suggerimento per il tennista azzurro. “Potrebbe migliorare un po’ il rovescio secondo me. Ha un buon rovescio slice. Probabilmente funziona meglio con altri giocatori. Io mi appoggio bene su quel colpo”, spiega Nadal. E se lo dice lui, bisogna fidarsi.