Il tabellone completo (con tutti i risultati)
[3] D. Medvedev b. [5] A. Zverev 6-4 6-1
L’estate magica di Danill Medvedev sembra voler portare a un autunno ancora migliore: il russo offre una dimostrazione impressionante di solidità e spegne le velleità di Alexander Zverev, che pure per un set era quasi riuscito a rimanere a ruota. Il servizio del tedesco è tornato a percentuali umane di resa rispetto alle vittorie su Federer e Berrettini ma la qualità della risposta e del gioco da fondo di Medvedev non ha lasciato scampo a Sascha che ha ottenuto appena il 24% dei punti quando ha giocato la seconda palla contro il 42% del suo avversario. Zverev era stato bravo a recuperare una partenza ad handicap nel primo set dove si è trovato sotto 3-0 con un parziale di 13 punti a 5. Il match si è giocato col tetto chiuso causa pioggia, una condizione che avrebbe potuto almeno in teoria aiutare il servizio del tedesco. Ma come Zverev aveva detto ieri, “In questo momento il russo è il migliore al mondo“, almeno tra quelli che giocano full-time. Dopo la finale persa con Nadal a New York al quinto, ha vinto senza perdere un set sia a San Pietroburgo che nel Masters 1000 cinese per un totale di 18 set consecutivi vinti.
Una specie di macchina glaciale da fondo campo, quasi incapace di sbagliare o di essere scalfita dall’avversario. Anche quando è stato rimontato nel primo set fino al 3 pari, ha proseguito a macinare gioco da fondo campo, sapendo che il primo a cedere non sarebbe stato lui. E qui è venuta fuori l’altra grande differenza: sul 4-5 30-30 nel primo set Zverev paga la tensione e commette due doppi falli consecutivi sanguinosi che ricordano sinistramente il giocatore spaesato in campo che abbiamo visto in quasi tutto il 2019. Medvedev non esulta nemmeno, sembra quasi che abbia appena vinto un set nella finale del torneo del circolo parrocchiale. Zverev ovviamente ne esce scosso e il secondo set diventa una mattanza, nel corso della quale solo per miracolo riesce a portare a casa il game della bandiera sul 5-0 per il suo avversario. A un certo punto, conscio di non poter competere da fondo, il tedesco comincia ad attaccare alla prima palla buona ma i passanti di Daniil sono chirurgici e freddi come chi li esegue. Zverev allarga le braccia, ormai è chiaro anche a lui che contro questo robot non si può giocare. Il match si chiude dunque come da copione in appena un’ora e tredici minuti.
Medvedev porta a casa il secondo Masters 1000 consecutivo dopo Cincinnati: dal 29 luglio a oggi ha compilato un bilancio di 29 vittorie e 3 sconfitte raggiungendo sempre la finale, ovvero sei volte consecutivamente con tre titoli. Ora si toglie la soddisfazione di scavalcare anche Federer nella Race to London al terzo posto. Tecnicamente dovrebbe giocare a Mosca questa settimana, per fare gli onori di casa. Chissà se l’auto ha ancora benzina nel serbatoio, dopo l’incredibile rendimento degli ultimi due mesi e mezzo.
RACE TO LONDON AGGIORNATA