Il WTA International di Lussemburgo ha trovato il modo di far parlare di sé grazie al coach di Misaki Doi, Christian Zahalka.
La giocatrice giapponese ha lasciato il torneo mercoledì, stesso giorno della sconfitta di Coco Gauff, rendendo comunque la vita difficile a Julia Goerges nel primo set. Lo stesso in cui, al cambio campo tra nono e decimo game, il coach di Doi ha scelto una strada molto creativa per spronare la sua allieva. Zahalka ha testualmente pronunciato queste parole:
“Lo so che è come giocare contro Karlovic con un grosso seno, ma ascolta, non potrà servire sempre così“.
Misaki non ha fatto una piega, anzi è tornata in campo e dopo tre game ha tolto il servizio alla tedesca vincendo così il primo set prima di subirne la rimonta. In effetti Goerges stava sì servendo molti ace – ben nove nel primo set, ventuno a fine partita – ma ha comunque perso il servizio quattro volte nel corso della partita (due nel primo e due nel terzo), situazione in cui Karlovic non si è trovato troppe volte in carriera.
A noi l’episodio è sembrato divertente e ben lungi dall’essere offensivo, ma alcuni utenti su Twitter e persino alcuni media – tedeschi perlopiù, ma anche lo spagnolo Marca – hanno riscontrato del maschilismo nell’uscita del coach di Doi. Si è letto di ‘machistada’ e ‘comentario machista’, sul fronte spagnolo, probabilmente una esagerazione poco giustificata dai fatti.
IL TORNEO – Questo episodio a parte, il torneo si è allineato alle semifinali. La seconda testa di serie Julia Goerges ha poi battuto Cirstea e Puig per guadagnarsi la sfida con Elena Rybakina (n.3) per un posto in finale, mentre nella parte alta del tabellone a contendersi l’accesso all’ultimo atto saranno l’ottava favorita Anna Blinkova e Jelena Ostapenko, sconfitta in finale a Linz dal piccolo prodigio Gauff. Un buon cammino quello dell’ex campionessa del Roland Garros, che ha sconfitto agli ottavi la prima favorita Mertens e ai quarti si è liberata senza difficoltà di Lottner. Un’eventuale vittoria del titolo certificherebbe il suo ritorno in top 50, comunque abbastanza vicino già adesso. In caso di sconfitta, l’obiettivo verrebbe probabilmente rimandato al 2020.