TENNIS – Stampa aggrappata a Sara Errani, Clerici incantato dalla Ivanovic. Poco spazio agli uomini (Nadal a parte). La Babolat sorprende…
Speranze azzurre aggrappate a Sara Errani così come i migliori titoli dei quotidiani italiani oggi in edicola. Gazzetta, Corriere e TuttoSport puntano tutti e tre sulle speranze italiani finite ormai in mano allo sola Sara, Clerici invece incantato da Ivanovic su La Repubblica.
Per la Gazzetta è addirittura “Errani Show” mentre all’interno del pezzo Martucci scrive: “Donne da applausi del Pietrangeli e del Grandstand, donne di cui andar fieri, nella vittoria come nella sconfitta. Donne che hanno fatto grande il tennis italiano e si faranno valere ancora. E ancora.” Omaggiando non solo la Errani ma anche Schiavone e Pennetta, nonostante le sconfitte. Il Corriere dello Sport invece sottolinea il tabù rotto dalla Errani che non aveva mai battuto la Cetkovska e giocherà contro la Li Na anche lei mai sconfitta. “Vai Errani rotto un tabù ce n’è un altro” questo è il titolo del quotidiano di Roma. Poco spazio al tennis su TuttoSport che elogia l’Errani e poi pubblica una lunga intervista a papà Giorgi nel day after la sconfitta di Camila. Il capitolo donne non può che chiudersi con il match tra Ivanovic e Sharapova, la partita delle belle insomme. Anche qui troviamo gran risalto su tutti i quotidiani ma un estratto è doveroso riportarlo dalle righe de La Repubblica a firma del maestro Clerici dove si racconta un dialogo con lo spettatore vicino: “Ma come gioca. Ma è sempre così?». Non era il solo, il mio vicino, ad entusiasmarsi, pur educatamente, per lo splendore della donna col viso da bambina, con l’aria ancor più dolce che birichina che, dopo ogni punto vincente stringeva il pugnetto sinistro in segno vittorioso, e alzava al contempo il tornitissimo ginocchio destro, per un sublime istantaneo equilibrio. «Giocava così a Parigi, la prima volta che vi apparve» rispondevo trasognato. «Ma io ho avuto la fortuna di ammirarla stamattina» ribattevo. «In allenamento?». «Alla prima colazione» rispondevo, per sua sorpresa.”
Ripartiamo con gli uomini, su Nadal in primis per mettere a referto ancora il parere di Clerici sul maiorchino: “Non meno facile capire perché mai Rafa Nadal più non appaia il cannibale dei deserti rossi, ma dia spesso la sensazione di poter essere morsicato da esploratori di modeste qualità. Si trascina, Nadal, inciampi inimmaginabili dall’inizio del Tour Europeo, addirittura suoi connazionali come Ferrer e Almagro, gente che, l’anno passato, gli avrebbero sottratto quattro o cinque games. Iersera, questa imitazione del grande Nadal mi ha costretto ad un precipitoso ritorno al Foro, per averne avvertito, da lontano, le difficoltà contro il modesto francese Simon. Oggi l’ho seguito con maggiore attenzione, trovando più che sbiadito il suo copyright, il famoso uncinosinistro, eraccorciato il rovescio. Tanto da far apparire, a tratti, una minaccia l’avversario russo, Youzny, un veterano invano atteso a ruoli di protagonista.” Più che eloquenti le poche righe dedicate al numero 1 delle classifiche ATP. Il resto dei quotidiani è mix titoli a fotocopia: “Nadal a fatica” titolano un po’ tutti. Risalta stranamente poco la sconfitta di Wawrinka su Haas quasi come se lo svizzero meno famoso fosse visto ancora come un outsider mentre della rivincita di Dimitrov con Berdych post Madrid è ancor più difficile trovar traccia.
Il blitz della finanza invece viene riportato quasi ovunque con numeri dei bagarini e richiesta addirittura di daspo per gli otto colti in flagrante. Che poi è da anni che in pratica al Foro ci sono due biglietterie, quella dalla fila interminabile e quella “take & away” con prezzo maggiorato.
Tanto risalto infine per la Babolat e la sua racchetta “intelligente” presentata ieri agli Internazionali, il nuovo gioiellino della casa francese ha stupito tutti gli addetti stampa presenti al Foro Italico che con tonti entusiastici l’hanno a loro volta presentata sulle pagine dei quotidiani sportivi più importanti del nostro stivale. Enrico Franceschini su Repubblica l’ha così presentata: “Tutti vorrebbero poter giocare a poker con un asso nella manica. Da ieri si può giocare a tennis con un asso nel manico… Dice Eric Babolat, l’amministratore delegato della società, al quotidiano londinese: «Per me è incredibile che il numero uno del tennis mondiale sapesse finora così poco dello sua racchetta. Nessuno crederebbe che un pilota di Formula Uno non conosce velocità, potenza e altre caratteristiche dell’auto che guida. Lo stesso vale per lo strumento con cui tennisti fanno volare la pallina. Ma ora della loro racchetta possono sapere tutto quello che vogliono»… Interpellato dal Times, commenta Mark Petchey, ex-allenatore del numero 4 del mondo Andy Murray: «Questa tecnologia ha il potenziale di cambiare i metodi di allenamento. Analizzando i dati di più partite sarà possibile determinare se un giocatore usa troppa o troppo poca varietà di colpi, se è troppo difensivo o non utilizza al meglio i suoi punti di forza». Ci sarà insomma una risposta scientifica al perché un servizio è finito fuori o una smorzata è caduta in rete”.