Il suo fisico talvolta fa i capricci, ma dopo uno stop così lungo, con un’operazione così delicata alle spalle, essendo per giunta stato a un passo dal ritiro, qualche contrattempo nel percorso si può anche accettare serenamente. Andy Murray necessita di un pit stop e non volerà in Florida per l’ormai celeberrimo blocco di preparazione che da anni caratterizza il suo mese di dicembre.
Un po’ di pausa extra, imposta dall’inguine ancora dolorante dopo il piccolo risentimento accusato pochi giorni prima della Coppa Davis, aggravatosi notevolmente nel corso dell’unico match disputato a Madrid e vinto in volata sull’olandese Tallon Griekspoor al termine di un’estenuante maratona. Secondo quanto riportato dal corrispondente del Times Stuart Fraser, l’ex numero uno della classifica mondiale volerà in ogni caso in Australia il prossimo ventisette dicembre, per preparare con calma il primo Slam stagionale.
Soprattutto in un periodo di altalenante forma fisica e in vista di un impegnativo Major di due settimane con partite tre su cinque, Murray avrebbe bisogno di minimizzare il dispendio di energie e spera che gli organizzatori dell’Happy Slam gli concedano di evitare le qualificazioni, cui al momento sarebbe costretto dall’insufficiente posizione nel ranking, offrendogli una wild card.
Le speranze in tal senso sono molto più che discrete: dopotutto, se l’invito non lo merita un ex numero uno ATP con cinque finali a Melbourne alle spalle non si capisce chi dovrebbe meritarlo…