Se si escludono le faccende italiane, il clou della terza giornata di ATP Cup è da ricercarsi nelle sfide del gruppo F che ha già un solo padrone: l’Australia di Lleyton Hewitt, anzi, l’Australia di Alex de Minaur. A Brisbane, i padroni di casa stanno facendo percorso netto e hanno già conquistato l’accesso ai quarti di finale senza aver perso neanche un incontro. Nulla ha potuto neanche il Canada di Shapovalov e Auger-Aliassime, uscito senza un punto dal confronto nonostante l’assenza di Nick Kyrgios, infortunato alla schiena e sostituito da John Millman.
Il n. 48 ATP ha risposto presente e deliziato il pubblico di casa – è originario proprio di Brisbane – con un’ottima prestazione contro Félix Auger-Aliassime, infliggendogli un severo 6-4 6-2 dopo aver salvato ben otto palle break su nove. Poi è stata la volta del numero uno, che nonostante i soli 20 anni sta giocando da veterano, mutuando dal capitano Hewitt ogni goccia di tenacia. Dopo la vittoria in rimonta contro Zverev, Alex de Minaur ha infatti dimostrato di meritare l’appellativo di ‘comeback kid‘ riprendendo un’altra partita che sembrava persa contro Shapovalov. In svantaggio 6-7 2-4, il n. 18 del mondo ha piazzato un parziale di dieci game a due per vincere 6-2 al terzo set, sorretto e spinto dalla solita vivacità di gambe. E non certo solo da quella, come dimostra questo estratto con i migliori scambi del match: i due coetanei sanno come intrattenere il pubblico, questo è chiaro.
Con il secondo punto già in tasca, gli “Aussie” hanno avuto la meglio sugli avversari anche in doppio, poiché Guccione e Peers si sono imposti – anche loro in rimonta – su Auger-Aliassime e Shamasdin (37enne ex top 50 in doppio che ha sostituito Shapovalov) al super tie-break con il punteggio di 3-6 7-6 10-8. Con un piede e mezzo ai quarti, gli australiani si sono seduti in poltrona per assistere alla sfida tra Germania e Grecia; i tedeschi l’hanno spuntata al doppio decisivo e questo ha decretato la qualificazione di de Minaur e compagni.
TSITSIPAS RISPONDE A STRUFF – Non ha offerto grossi spunti l’affermazione di Struff in due set su Pervolarakis, il – modesto – secondo singolarista greco, mentre ci si attendeva ben altra contesa tra i numeri uno Tsitsipas e Zverev. Contesa non c’è stata, perché il greco ha dominato in lungo e in largo (6-1 6-4) rimandando il verdetto del tie al doppio.
Fin dai primi punti dell’incontro è Zverev a dimostrarsi più falloso. Il tedesco concede la prima palla break del match nel secondo game, e anche se riesce a salvarla il più lucido in campo è decisamente Tsitsipas; aggressivo, spinge appena può e sembra aver già archiviato la battuta d’arresto contro Shapovalov. Zverev prova a rispondere alla pressione ma finisce per mancare in precisione, così Stefanos può stringere il pugnetto sul 3-1. Sembra un serpente che si morde la coda: Zverev deve spingere per non lasciare l’iniziativa a Tsitsipas ma appena ci prova i gratuiti si moltiplicano (4-1). In balìa degli errori – e di sanguinosi doppi falli – Sascha si fa condizionare anche dal nervosismo; salva una palla break al termine di un durissimo scambio di 27 colpi, ma dopo cinque punti il servizio lo tradisce ancora. Al terzo doppio fallo del game, il tedesco spiana ulteriormente la strada a Tsitsipas che chiude 6-1 senza problemi.
Nel secondo parziale la distrazione del greco si esaurisce sostanzialmente con il break regalato in avvio, dopo il quale è un assolo di Stefanos che sfila due volte il servizio al suo avversario e concede appena quattro punti nei successivi (ed ultimi) quattro turni di servizio. A Zverev non restano che alcuni timidi segnali d’orgoglio, neanche lontanamente sufficienti a rimettere in discussione un match dominato da Tsitsipas dall’inizio alla fine. Quinto successo in sei confronti diretti, cinque negli ultimi cinque; la direzione di questa rivalità sembra già segnata. Zverev continua a preoccupare, perché ai soliti problemi al servizio – che il finale del 2019 sembrava aver curato almeno in parte – si aggiunge un nervosismo persino maggiore a quello cui eravamo abituati.
LA GRAN BRETAGNA SORPRENDE IL BELGIO – Vittoria a sorpresa per la Gran Bretagna priva di Andy Murray. A portare il punto decisivo ai britannici, dopo l’1-1 maturato a seguito dei singolari, è sempre un Murray, Jamie, che assieme a Salisbury vince il doppio decisivo contro Gille e Vliegen. Darcis aveva fatto il suo dovere contro Norrie, mentre a tradire il Belgio è stato Goffin, sconfitto da un Dan Evans in ottima forma. Ad approfittare dell’equilibrio del gruppo C è la Bulgaria di Dimitrov, che dopo aver battuto la Gran Bretagna al doppio decisivo si ripete contro la modesta Moldavia, questa volta chiudendo il discorso già dopo i singolari, e vola solitaria in testa al girone. Bulgaria molto vicina alla qualificazione, anche se la formula del torneo impone cautela.