Il primo match sul circuito ATP di Carlos Alcaraz, disputato sulla terra rossa di Rio de Janeiro contro Albert Ramos-Vinolas (numero 41 del mondo), si è concluso alle 03:01 del mattino dopo una maratona lunga 3 ore e 36 minuti. Si è concluso soprattutto con una vittoria del 16enne spagnolo, in tabellone grazie ad una wild card, visto che ad oggi occupa la posizione numero 406 del ranking. “Mi ricorderò per sempre di Rio”, ha esclamato Alcaraz a fine partita. “Sono davvero felice di aver vinto il mio primo match sul circuito ATP. Le condizioni erano difficili, ma se hai la giusta attitudine le condizioni non contano. Puoi realizzare qualunque cosa. Io penso sempre positivo. Penso sempre di poter vincere, a prescindere dall’avversario. Se non pensi di poter vincere, non dovresti scendere in campo”.
Il ragazzino di Murcia aveva già fatto parlare di sé lo scorso anno, quando battendo Jannik Sinner ad Alicante (l’azzurro veniva da una striscia di 16 successi consecutivi) era diventato il primo giocatore nato nel 2003 a vincere un match a livello Challenger. I paragoni con Nadal non mancano, ma Alcaraz si considera più vicino al rivale-amico di Rafa, almeno come stile di gioco: “Mi piace giocare aggressivo e fare tanti vincenti. Il mio stile è più o meno come quello di Roger Federer, voglio essere aggressivo, andare a rete e giocare tante palle corte”, ha dichiarato lo spagnolo al sito ATP.
Al secondo turno del ‘500’ di Rio, Alcaraz sfiderà il qualificato argentino Federico Coria, che all’esordio ha superato al tiebreak decisivo Corentin Moutet. Dopo la vittoria contro Ramos-Vinolas, Carlos ha parlato anche del suo coach, Juan Carlos Ferrero, e del suo idolo Nadal: “Quando passo del tempo con grandi tennisti come Rafa, Ferrero o qualsiasi altro giocatore, non dico niente. Ascolto tutto quello che dicono perché le loro parole sono davvero preziose”. Ferrero, dal canto suo, del suo ‘pupillo’ dice: “Ha solo 16 anni e ha appena iniziato a spostarsi in giro per il mondo. Ha il livello e la velocità e ogni giorno migliora fisicamente, penso che possa diventare uno dei più forti. Non so di preciso quanto in alto, ma puoi arrivarci in due-tre anni”.