Nonostante la forte presenza di SKY e il proliferare di servizi streaming e IPTV, il principale mezzo di trasmissione e fruizione della televisione in Italia rimane la cara vecchia antenna terrestre che è sinonimo di TV dal 1954 nel nostro Paese. Per tenerla in vita però sono stati necessari vari interventi. Primo tra tutti lo storico ‘switch-off’ dal sistema analogico a quello digitale iniziato nell’ottobre 2008 (in Sardegna) e concluso nel luglio 2012 (in Calabria e Sicilia).
A distanza di meno di dieci anni, la storia si ripeterà dato che nel giugno 2022 sarà completato un nuovo switch off per passare dalla modulazione DVB-T a quella DVB-T2. Una scelta obbligata a livello europeo dato che le emittenti televisive sono costrette a liberare alcune frequenze, quelle nella fascia dei 700Mhz (Canali dal 49 al, che devono essere cedute alle compagnie telefoniche mobili per il 5G, il nuovo standard per la trasmissione dati in mobilità.
Tuttavia questo switch-off sarà fatto in maniera graduale e non di netto come avvenne per il primo. Quindi prima della data ultima è previsto un ulteriore passaggio obbligatorio intermedio a partire già da quest’anno: si manterrà la modulazione DVB-T ma sarà mandato in pensione il codec video MPEG-2, che da oltre 20 anni è il codec digitale classico per la trasmissione di canali televisivi in definizione standard. Si passerà invece per tutti i canali al codec MPEG-4 AVC. che è già utilizzato da molti anni per la trasmissione dei canali HD (Alta Definizione).
Quindi, banalmente, tutti coloro che oggi riescono a vedere il canale RAI 1 HD sul canale 501 del digitale terrestre, sono tranquilli fino allo switch-off (vedi date sotto). In pratica si parla di tutti i televisori in vendita negli ultimi 10 anni circa. Chi avesse un televisore digitale più vecchio, acquistato orientativamente prima del 2010, si ritroverà presto al buio
Quando diciamo presto, intendiamo molto presto: la maggior parte delle emittenti, soprattutto quelle più importanti, sono interessate ad effettuare il passaggio il prima possibile. È il caso del canale di riferimento per gli appassionati di tennis: Supertennis infatti è passato al nuovo codec video il 25 febbraio scorso a risoluzione HD (1080i), ed è questo il motivo per cui qualcuno non riesce più a vederlo. Il canale della FIT, trasmesso al canale 64 attraverso il Mux TIMB 3 (è il nome di un multiplex, ovvero un sistema di diffusione del segnale televisivo) del Gruppo Persidera (Ch 48, Freq. 690Mhz), quindi non è più ricevibile da quei televisori che supportano solamente il vecchio codec video MPEG-2. Sarà quindi necessario cambiare televisore o collegare a quello esistente un decoder esterno che ne permetta la ricezione.
Queste sono le date fondamentali da ricordare, riguardo la roadmap del passaggio definitivo al DVB-T2* (*prima passaggio obbligatorio a DVB-T AVC nelle date indicate, poi passaggio obbligatorio a DVB-T2 in tutta il territorio nazionale il 30 giugno 2022)
- Area 2 e 3: Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, provincia di Trento, provincia di Bolzano, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna dal 1° settembre 2021 al 31 dicembre 2021;
- Area 1: Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania, Sardegna dal 1° gennaio 2022 al 31 marzo 2022;
- Area 4: Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise e Marche dal 1° aprile 2022 al 20 giugno 2022.
Ad aggiungere ulteriore confusione, oltre al passaggio al DVB-T2, ad esso è legato anche un terzo codec video denominato HEVC (profilo Main10). Tutti i televisori oggi in vendita sono obbligati per legge a supportarli entrambi. L’HEVC, che è l’erede diretto dell’AVC, permetterà di garantire una qualità HD a tutti i canali attuali nonostante la diminuzione dello spettro frequenze a disposizione.
Per capire come e quando sarà utilizzato questo codec però bisognerà attendere. Intanto potete fare una piccola prova: provate a sintonizzare il canale 100 o 200 del DTT. Se vedete correttamente il cartello con la scritta HEVC Main10, potrete stare tranquilli finché l’antica antenna terrestre non sarà definitivamente abbandonata. Consigliamo in ogni caso di effettuare spesso la risintonizzazione automatica dei canali per essere sicuri di restare al passo con le novità che nei prossimi 18 mesi cambieranno di nuovo gli standard di trasmissione della televisione italiana.
Si ringrazia l’utente Salvo per la segnalazione