TENNIS ROLAND GARROS – Buon esordio per Maria Sharapova: la finalista della scorsa edizione lascia tre game a Ksenia Pervak e sfiderà Pironkova. Deve soffrire un set, ma alla fine Dominika Cibulkova dimostra la sua superiorità battendo Razzano 7-5 6-0. Bouchard rifila un 6-2 6-0 a Peer, Cornet agile su Barty, 6-2 6-1. Inizio incerto per Kvitova, che poi regola la kazaka Diyas 7-5 6-2.
[7] M. Sharapova b. K. Pervak 61 62 (Alberto Prestileo)
Esordio senza problemi per una delle possibili candidate alla vittoria finale. Maria Sharapova supera agevolmente il primo turno ed approda al secondo, dopo essersi sbarazzata in poco più di un’ora di gioco di Ksenia Pervak. Il 6-1 6-2 con cui alla fine chiude la Sharapova è frutto di un match mai messo in discussione, fin dalla prima pallina. La siberiana è stata nettamente superiore alla sua avversaria, tanto che le strappa il servizio al primo turno di battuta. Anche se viene poi controbrekkata immediatamente, torna tranquillamente avanti fino al chiudere il primo parziale senza problemi.
Il secondo è persino meno interessante: la testa di serie numero 7 del torneo non perde mai il servizio, ma concede il lusso alla connazionale di vincere due game sul proprio servizio.
Al secondo round, Sharapova incontrerà Tsvetana Pironkova, vittoriosa su Annika Beck in tre set.
[18] E. Bouchard b. S. Peer 6-0 6-2
Debutto davvero convincente, quello di Eugenie Bouchard che a Norimberga ha vinto il primo titolo in carriera. La terra battuta non dovrebbe essere la sua superficie preferita ma il suo cammino a Parigi potrebbe essere interessante specie per noi italiani, essendo la canadese in orbita Pennetta. Ed essendo l’ottavo di Kerber, quindi teoricamente il più debole, potrebbe venirne fuori qualche sorpresa. Di sorprese Bouchard vuole sentirne parlare solo in positivo e infatti oggi non ha concesso chance all’israeliana Shahar Peer che ha vinto appena due game nel secondo set. Bouchard ha colpito ben dieci risposte vincenti e non ha concesso respiro alla sua avversaria. Il risultato finale, 6-0 6-2 in 58 minuti, è un buon debutto anche per la caratura dell’avversaria, non proprio l’ultima arrivata. Al prossimo turno potrebbe esserci Goerges (che giocherà contro Larcher de Brito).
[9] D. Cibulkova b. V. Razzano 7-5 6-0 (Daniele Vallotto)
Si sapeva che non sarebbe stato facile e per un set è stato così. Ma Cibulkova, dopo aver sofferto per tutto il primo set, ha portato allo sfinimento una Razzano generosissima che poco può rimproverarsi dell’esito del match: finché ne ha avuto, c’è stata partita. Ed è stata una partita qualitativamente buona quando c’è stata battaglia. Il rovescio lungolinea di Razzano ha infatti creato più di qualche problema alla semifinalista 2009 e le ottime doti in difesa della francese hanno costretta la trottolina slovacca agli straordinari. Per i primi sei game non ci sono palle break. Cibulkova non riesce a sfondare il muro Razzano ed è proprio la francese a brekkare per prima. Dal 4-3 in poi, però, saltano tutti gli schemi. La slovacca gioca sempre più aggressiva alla risposta e recupera due volte il break, prima sul 4-3 e poi quando Razzano va a servire per il set. Dominika è brava a non smarrire la bussola, tiene un game delicatissimo sul 5-5 e alla fine trova il break decisivo che vale il sorpasso.
Nel secondo set c’è storia per soli due game. Tiene a 15, Cibulkova, e poi strappa il servizio alla numero 78 del mondo dopo un game combattutissimo dove Dominika non sfrutta tre palle break e Virginie non converte due palle game. Il game va però nuovamente alla slovacca e la partita finisce là. Il sesto break consecutivo significa bagel e sottolinea la differenza di cilindrata che però non si è fatta sentire per tutta la prima parte del match. Al prossimo turno Cibulkova affronta l’austriaca Paszek.
[20] A. Cornet b. A. Barty 6-2 6-1 (FM)
Un match a senso unico quello disputato tra la beniamina di casa Alize Cornet e l’australiana Barty. La transalpina si è imposta velocemente in due set, senza mai concedere palle break in tutto l’incontro e non più di un 15 sui propri turni di servizio.
Nel primo parziale Cornet ha subito ottenuto un primo break in apertura, con Barty che terrà al più due turni di servizio, nel terzo game e settimo game, non senza dover annullare quattro palle break. Situazione speculare nel secondo set: la francese si impone nel primo gioco e strappa subito il servizio a Barty, poi altri due break, il primo sul 3-1 e il secondo a chiudere l’incontro, lasciando alla giovane australiana la miseria di tre game: 6-2 6-1.
P. Kvitova b. Z. Diyas 7-5 6-2 (Gianluca Falessi)
Il precedente, da brivido.Targato 2009 sulla terra rossa di Praga, l’unico scontro avvenuto tra la campionessa di Wimbledon 2011 e la semisconosciuta tennista kazaka, classe 1993, è sorprendentemente (ma nemmeno troppo) in favore di quest’ultima. Considerando la famigerata abilità della Kvitova di perdere soprattutto quando è in favore di pronostico, il match odierno si preannuncia meno scontato di quanto non ci suggerisca la classifica (n.6 contro n.86) e il talento della tennista ceca: con Petra Kvitova, non si può mai sapere.
L’inizio del match è all’altezza delle aspettative. Volata rapidamente sul 2-0 in vantaggio, la Kvitova fallisce due palle break per mettere la firma sul 3-0 grazie a due erroracci di dritto e altrettanto rapidamente si ritrova sotto col punteggio per 2-3. Sul Lenglen ammutolito dal freddo (o dalla noia?), i pochi spettatori intorpiditi sembrano scaldarsi solo quando la Kvitova, dopo nove errori non forzati di dritto commessi in soli sei game, con una bella volée si porta sul 3-3. Fino al 5-5, senza break, il match è un susseguirsi di vincenti fulminanti ed errori piuttosto gravi della Kvitova la quale, complice il campo più lento del dovuto e le palline appesantite dall’umidità, non riesce ad anticipare i colpi da fondocampo come vorrebbe, facendo scendere troppo la palla e colpendola senza la minima rotazione. David Kotyza, l’immancabile allenatore della ceca, osserva dalle tribune visibilmente impensierito. Complice la leggerezza e la mancanza di incisività da fondocampo della Diyas, la Kvitova ottiene il break che la porta sul 6-5 e grazie al servizio, l’unico colpo a non tradirla mai, si porta a un passo dalla conquista del set. Con un ace centrale di seconda la paura passa ed è 7-5 Kvitova.
Il secondo parziale sembra la fotocopia del primo, con la Kvitova che attacca alla “cieca” mentre la Diyas tenta di contenere, raggiungendo senza problemi il 2-1 in proprio favore mettendo a segno il secondo vincente del match. Da qui in poi, la Kvitova sale in cattedra e non concede più nulla, cercando più gli angoli e meno la potenza, seguendo gli attacchi a rete, dove ottiene il 100% dei punti e alzando le traiettorie diagonali per buttare fuori dal campo la minuta avversaria. In pochi minuti, complice qualche doppio fallo di troppo della kazaka, la Kvitova è sul 5-2. L’ultimo game è un mix di vincenti spettacolari: schiaffo al volo di dritto, palla corta lungolinea che strappa l’applauso più caloroso del match e due servizi vincenti d’ordinanza. Pojd!
Petra Kvitova vince 75 62 e si prepara ad affrontare al secondo turno la neozelandese Marina Erakovic, sconfitta tre volte su tre nei precedenti.
Risultati primo turno, day 2:
F. Pennetta F. b. P. Mayr-Achleitner 6-2 6-2
M. Sharapova b. K. Pervak 6-1 6-2
M. Barthel b. K. Knapp 6-4 6-0
S. Lisicki b. F. Ferro 6-1 7-5
T. Bacsinszky b. M. Zanevska 6-1 6-4
D. Cibulkova b. V. Razzano 7-5 6-0
T. Paszek b. A. Van Uytvanck 6-2 7-6
Y. Shvedova b. L. Davis 3-6 7-5 6-4
E. Bouchard b. S. Peer 6-0 6-2
P. Parmentier b. R. Vinci 3-6 6-3 6-2
P. Ormaechea b. R. Oprandi 7-5 6-2
S. Stosur b. M. Puig 6-1 6-1
S. Voegele b. A.L. Friedsam 6-7 7-5 6-2
A. Cornet b. A. Barty 6-2 6-1
E. Vesnina b. C. McHale 7-6 4-6 6-3
J. Goerges b. M. Larcher de Brito 6-2 6-3
K. Pliskova b. M. Johansson 6-1 7-6
T. Townsend b. V. King 7-5 6-1
K. Nara b. A. Tatishvili 6-1 6-4