Patrick Mouratoglou ha concluso la sua recente intervista con il Direttore e Steve Flink parlando delle quattro finali Slam perse da Serena Williams fra il 2018 e il 2019 (due a Wimbledon due a Flushing Meadows, senza vincere set), e commentando sull’eventualità della vittoria N.24 che la metterebbe sullo stesso piano di Margaret Court.
“Ha fatto un lavoro eccezionale, raggiungere quei risultati alla sua età dopo aver partorito non è da tutti, ed è ovviamente più complicato farlo a 37 anni piuttosto che a 27“, ha risposto il coach francese. “Non ho mai visto nessuno lavorare tanto duramente, e il suo livello di motivazioni è sempre incredibilmente alto. Ovviamente, la delusione della sconfitta è sempre molto forte, soprattutto quando si perde così“.
Ha poi aggiunto: “Non so se il suo problema sia di volere troppo questa vittoria, ma di sicuro lei si trova ad affrontare la pressione più alta per uno sportivo, quella di dover giocare un match che vale la storia. E quando la pressione è così alta, le tue debolezze emergono, e così i problemi fisici si sentono di più in un match tanto importante“.
“Penso anche che sia stata sfortunata, perché le sue avversarie non avevano niente da perdere e hanno sempre giocato il match della vita, Simona Halep in particolare, quindi lei non ha mai avuto troppe chance di riprendersi dal nervosismo iniziale“.
Quale sarà, invece, l’impatto di un lungo periodo senza tennis a causa della pandemia? “Credo che le abbia fatto bene il riposo, soprattutto per le condizioni del suo ginocchio. A volte durante i tornei non ci si può prendere il tempo necessario, mentre stavolta si è potuta rimettere completamente. Inoltre i migliori ci mettono di meno a tornare al loro livello, quindi penso che sia quasi stato un vantaggio per i giocatori più vecchi“.
Mouratoglou sembra dunque ottimista sul futuro della sua protetta – che l’appuntamento con la storia sia forse più vicino di quanto si pensi?