All’inizio di un pomeriggio che ha visto una grandinata di comunicati sulla riapertura dei circuiti professionistici del tennis, mercoledì alle 16 ora italiana la USTA (Federazione Tennis americana) ha tenuto via Zoom e Facebook una conferenza stampa in diretta dal campo dell’Arthur Ashe Stadium per il lancio ufficiale dello US Open 2020, che quest’anno avrà anche il prologo del Western & Southern Open, trasferito da Cincinnati a Flushing Meadows.
L’ufficialità era già arrivata nella giornata di martedì con l’annuncio via Twitter del Governatore di New York Andrew Cuomo, ma l’intero stato maggiore della USTA ha voluto dare un messaggio forte per questa edizione così particolare che si svolgerà a porte chiuse e senza la presenza di media sul posto (ad eccezione delle televisioni) e che prevederà specifiche procedure di sicurezza per i giocatori e i loro accompagnatori.
Ci saranno due alberghi ufficiali per i giocatori, uno dei quali sarà il già menzionato TWA Hotel all’aeroporto JFK, nei quali avverranno tutti i test cui verranno sottoposti tutti gli appartenenti alla “Tier 1” della bolla, come l’ha chiamata il Dr. Brian Hainline, il Chief Medical Officer della NCAA (la lega degli sport universitari americani), che ha guidato il team responsabile delle procedure disegnate. Nella Tier 1 ci saranno tutti i giocatori e i membri del loro team, che non saranno contingentati al contrario di quanto era stato fatto credere nei giorni scorsi. “Lavoreremo con ogni giocatore per valutare il numero di persone che potranno accompagnarli all’impianto – ha spiegato durante la sessione di domande con i giornalisti Stacey Allaster, la neo-direttrice dello US Open – prendendo in considerazione le esigenze di ognuno”.
Tra i top players erano stati in parecchi a dichiarare la propria riluttanza ad andare a New York senza il loro team al completo, a partire da Novak Djokovic e Rafael Nadal, ma un “pezzo da novanta” che invece ha assicurato il proprio supporto allo US Open è Serena Williams. La campionessa americana, ancora alla ricerca del 24° titolo Slam che le consentirebbe di agganciare Margaret Court in cima alla classifica di vittorie, ha mandato un video in cui si dichiara pronta e in fervente attesa di poter competere allo US Open. Vedremo quanti suoi colleghi e colleghe seguiranno il suo esempio.
Visto che sarà consentito a chi lo chiederà di affittare una casa singola invece di alloggiare in albergo, alla stregua di quello che molti giocatori fanno a Wimbledon e a Indian Wells, è stato sollevato il problema della sicurezza e della protezione dell’integrità della bolla per chi alloggerà in queste abitazioni invece che nell’hotel ufficiale. “Abbiamo dato la possibiltà ai giocatori di affittare delle case in zone residenziali a bassa densità abitativa fuori da Manhattan, dove avranno la possibilità di alloggiare con tutto il loro entourage – ha spiegato Allaster – questo piano è stato creato per permettere ai giocatori di tornare al lavoro, e tornando al lavoro ognuno di noi ha il dovere verso se stesso, la sua famiglia e i suoi colleghi di comportarsi in maniera responsabile. Ho grande fiducia in tutti gli atleti, sono convinto che chiunque sceglierà di venire a giocare qui prenderà questa responsabilità molto seriamente”.
Non ci saranno quindi guardie alla porta per chi eventualmente dovesse decidere di andare a folleggiare a Manhattan mettendo a rischio la sua salute e quella degli altri. “In ogni modo la struttura della bolla è stata creata in modo da minimizzare il contatto tra individui – ha puntualizzato il Dr. Hainline – per cui anche se uno degli atleti o dei membri del loro team dovesse risultare positivo, siamo convinti che la possibilità che possa infettare gli altri membri della bolla siano molto ridotte”.
Mancando le qualificazioni per lo US Open, il tabellone sarà composto da 120 ammissioni dirette e 8 wild card, mentre il torneo del Wester & Southern Open sarà regolato dalle consuete norme dei rispettivi tour.
Saranno presenti i giudici di linea solamente sull’Arthur Ashe e sul Louis Armstrong, mentre su tutti gli altri campi laterali verrà attivato Hawk-Eye Live, esattamente come succede alle NextGen Finals di Milano. I raccattapalle, che saranno tutti adulti in questa edizione, saranno presenti al completo sui due campi principali, mentre sugli altri saranno in formazione ridotta di solamente tre unità, una per lato ed una a rete a raccogliere le palline in quella zona.
La frequenza dei test sarà di almeno una volta a settimana, ma verrà decisa in base all’evolversi degli eventi: “Se dovessero esserci delle rotture della ‘bolla’, i test verranno intensificati soprattutto per le persone maggiormente coinvolte – ha confermato il Dr. Hainline – I test utilizzati saranno quelli del tampone nasale, che hanno una elevatissima specificità, mentre sono stati scartati i test PCR [Polimerase chain reaction, basati sul campionamento di piccole regioni di RNA] che invece hanno un’affidabilità dell’80%”.
Ora la parola passa agli atleti, che ci si aspetta prenderanno una decisione sulla loro partecipazione o meno allo Slam newyorkese probabilmente un paio di settimane prima dell’inizio, quindi a metà agosto, quando si avrà un’idea più precisa della situazione sanitaria negli USA e generale. Al momento lo stato di New York è quello con il quinto coefficiente R0, quello che indica il livello di trasmissione della malattia, più basso del Paese, come orgogliosamente mostrato da Allaster all’inizio della presentazione. Vedremo se tutte queste misure, insieme ai 60 milioni di dollari in palio tra US Open e Western & Southern Open, basteranno a convincere i migliori.