Nervoso, a tratti distratto, a tratti ingiocabile, sempre e comunque vincente. Questo è il Novak Djokovic annata 2020 e lo si è visto tutto nella odierna vittoria in quattro set contro un buonissimo Kyle Edmund. Il serbo ha perso, pur dominandolo, il primo set, salvo poi riprendere un ruolino di marcia che l’avversario non è più stato in grado di mantenere da un certo punto in poi.
Difficile anche non provare un po’ di umana simpatia per Edmund che davvero ci ha provato in ogni modo e forse, con il senno di poi, ha anche ottenuto più di quanto ci si sarebbe legittimamente potuti aspettare. Per più di tre ore ha martellato senza sosta con dritto e servizio, ma alla fine è sempre stato lui a uscirne coi lividi. Diventano così venticinque (sì, avete letto bene) le vittorie in stagione di Nole, a fronte di nessuna sconfitta e alla luce di questo dato (e anche del livello mostrato in campo), si possono ben capire gli sguardi corrucciati dei molti rivali appollaiati sugli spalti dell’Artur Ashe per assistere al match del numero uno del mondo. Al terzo turno, Djokovic ritroverà Jan-Lennard Struff, già duramente sconfitto la settimana scorsa nel corso del Western&Southern Open (4-0 i precedenti tra i due).
LA PARTITA – Il match sembra scivolare subito dalla parte di Nole che nel terzo gioco si procura, ma non sfrutta, ben tre palle break. Edmund riesce a reagire e ha anche lui una chance, annullata senza problemi da Djokovic. Il serbo sembra padrone della situazione e dà l’impressione di poter strappare la battuta all’avversario in qualunque momento. Edmund dal canto suo è bravissimo a non lasciarsi sopraffare dal volume e dalla qualità delle risposte di Djokovic. Ben supportato dal servizio e dal fido dritto, il britannico tiene duro e si guadagna meritatamente l’accesso al tie-break. Qui Nole stuzzica Edmund sul dritto e rimane scottato, finendo subito sotto di un mini-break. Lo svantaggio è però prontamente recuperato e i due procedono spalla a spalla fino al 5-5, quando Nole manda largo un dritto concedendo così all’avversario l’insperata possibilità di vincere il primo set. Edmund non si fa pregare e chiude con un poderoso ace centrale. Questo è il primo tiebreak perso da Nole in tutto il 2020 (10/10 il bilancio prima di oggi).
Nel secondo set, Edmund parte bene, ma paga carissimo un passaggio a vuoto nel quarto game e, nonostante la buona volontà e qualche ammirevole accelerazione di dritto, non riesce a ricucire lo svantaggio. Dopo un’ora e cinquanta, siamo un set pari.
Lo spavento sembra decisamente passato per Nole, che riprende a rispondere con una spaventosa frequenza e profondità. Edmund spesso e volentieri si vede tornare la pallina tra i piedi a velocità che i suoi riflessi e i suoi piedi non consentono di amministrare. Il serbo piazza così un clamoroso parziale di undici punti consecutivi e si invola sul 4-1. Nonostante il vantaggio, Djokovic sembra scontento dei suoi colpi e dopo ogni singolo errore si abbandona a smorfie di disgusto. Immotivatamente distratto e nervoso, il serbo perde, recupera e perde nuovamente uno dei due break di vantaggio. Al secondo tentativo però è perfetto e chiude il set, tenendo il servizio a zero.
Con la solita perfetta, instancabile difesa e il solito intrattabile rovescio lungolinea, Djokovic va subito avanti di un break stroncando definitivamente ogni velleità di un Edmund, oggi davvero encomiabile. Nello scambio ormai la differenza tra i due è abissale con Nole che alterna accelerazioni fulminee a difese che hanno poco di umano. Il britannico prova a opporsi con orgoglio, ma non può più sostenere il ritmo indiavolato di Djokovic, che sigilla con uno smash il 6-2 che chiude la partita.