Ancor prima dell’inizio dei tabelloni di qualificazione, il Roland Garros, ultimo Slam stagionale in programma in questa mutilata stagione 2020, è già alle prese con i problemi causati dalla pandemia di COVID-19. Nel pomeriggio di domenica il quotidiano spagnolo Marca aveva reso noto che almeno quattro giocatori erano risultati positivi ai test d’ingresso nel torneo.
L’uzbeko Denis Istomin, lo statunitense Ernesto Escobedo, il serbo Pedja Kristin e lo spagnolo Bernabé Zapata erano infatti stati cancellati dal tabellone di qualificazione senza apparente spiegazione da parte dell’organizzazione, e il quotidiano iberico ipotizzava che anche nel tabellone ci sarebbero stati casi di positività che avrebbero coinvolto fino a 15 giocatrici. Nelle ore successive è poi stato tolto dal tabellone anche il bosniaco Damir Dzumhur, il quale ha poi chiarito lui stesso di essere stato escluso a causa della positività del suo allenatore Petar Popovic, che però in un’intervista a l’Equipe si dice assolutamente certo di non poter essere positivo in quanto già contagiato dal Coronavirus lo scorso luglio.
“Ho superato 20, 25 test tra gli USA, l’Italia e anche qui a Parigi, dove siamo arrivati sei giorni fa. Tuttavia siccome ho già contratto il virus due mesi e mezzo fa, può darsi che ci siano degli anticorpi che possano ancora far risultare il mio testo positivo” ha affermato Popovic al quotidiano transalpino.
Infatti il Dott Montalvan, medico della FFT responsabile di tutti i controlli sanitari, ha rivelato all’allenatore serbo-francese che i suoi risultati erano al limite della positività, e che quindi hanno dovuto impiegare diverse ore prima di poter rivelare il risultato. La decisione tuttavia è stata presa senza eseguire un secondo test. “Se la stessa cosa che è capitata a me fosse capitata a Rafa, gli avrebbero fatto un secondo o anche un terzo test per verificare” ha commentato Popovic.
L’ufficio stampa del torneo ha rilasciato un comunicato ufficiale nella serata di domenica nel quale si conferma che due giocatori iscritti alle qualificazioni sono risultati positivi al test per il COVID-19 e tre altri sono stati esclusi dalla competizione per aver avuto stretti contatti con un allenatore che è risultato positivo. “In ottemperanza ai protocolli sanitari del torneo, i cinque giocatori non parteciperanno alle qualificazioni che iniziano domani [lunedì n.d.r.] e dovranno rimanere in isolamento per sette giorni”.
“A partire dal 17 settembre sono stati amministrati più di 900 test” ha concluso il comunicato, lasciando intendere che solamente tre persone sono quindi risultate positive, mentre il 99,7% dei test effettuati hanno dato risultato negativo.