La pandemia continua a colpire il mondo del tennis, e in particolare in Francia, dove il Paese è stato colpito duramente dalla seconda ondata di Covid-19 alla vigilia del Roland Garros. Di conseguenza, il torneo è passato da una cifra iniziale di 20.000 persone al giorno (il 60 percento della capienza) ad una di 11.500, per poi scendere ulteriormente a 5.000 e ora a 1.000; quest’ultimo totale ottempera alla decisione governativa per quanto riguarda gli eventi pubblici.
Fin qui tutto regolare, il numero di biglietti è stato progressivamente eroso dalla seconda ondata di contagi nel Paese, dove solo ieri i nuovi casi sono stati 16.096 e i morti 52 (fonte worldometers.info). A questo annuncio è però seguita molta confusione, perché il Primo Ministro francese, Jean Castex, ha dichiarato, nel corso della trasmissione televisiva “Vous avez la parole” in onda su France 2 ieri sera, che il contingentamento avrebbe riguardato non solo il pubblico, ma anche gli accreditati, i.e. giocatori, coach, preparatori, raccattapalle, arbitri, personale del torneo, ecc…
Il problema è che il numero di persone impegnate in un torneo dello Slam, specialmente nei primi giorni, supera abbondantemente la fatidica quota 1000. Ben Rothenberg del New York Times ha scritto su Twitter: “Giusto per contestualizzare su quanto in fretta si raggiungono 1000 persone in uno Slam. Lo US Open 2019 ha impiegato circa 300 raccattapalle e circa 350 giudici di linea“; ha poi aggiunto: “La stima sui giudici di linea potrebbe includere anche quelli di sedia”. Qualche ora prima, il reporter aveva iniziato a vagliare delle ipotesi percorribili (ancorché estreme) nel caso le parole di Castex fossero state confermate, paventando la cancellazione del doppio, la riduzione dei team dei giocatori a un numero massimo di un membro, o la chiusura totale ai giornalisti.
L’Èquipe ha riportato che gli accreditati presenti sui terreni dello Stade Roland-Garros sono quasi 4.000 al giorno anche senza pubblico, e che pertanto, se le parole del Primo Ministro fossero state confermate, il torneo sarebbe già stato in contravvenzione alle norme vigenti, a prescindere da qualunque soluzione si potesse cercare. Le fonti stesse del quotidiano sportivo transalpino, però, avevano già confermato che Castex si fosse espresso male durante l’intervista. Pochi minuti fa, infatti, l’Associated Press di Parigi (rilanciata da decine di testate anglofone) ha riportato le parole dell’ufficio del Primo Ministro, che ha definitivamente confermato che la riduzione riguarderà esclusivamente gli spettatori.
Non saranno comunque felici gli organizzatori del torneo, visto che fino a ieri avevano cercato di ottenere un’esenzione per poter mantenere il numero degli appassionati a 5.000. Guy Forget, direttore del torneo, aveva dichiarato a BFMTV: “5.000 è una cifra molto bassa, visto che il circolo copre 12 ettari, ovvero 15 campi da calcio. Abbiamo rispettato tutti i protocolli di sicurezza e siamo in costante contatto con le autorità competenti. Le persone correrebbero più pericoli prendendo la metro o andando al supermercato“. Alla fine, però, le nuove norme anti-Covid sono scattate anche per quello che Forget definisce “l’evento sportivo francese che ha di gran lunga la maggiore portata a livello internazionale”.
L’ulteriore perdita di spettatori comporterà un nuovo danno economico per il torneo: come riporta Le Monde, il botteghino rappresenta il 18 percento degli incassi del torneo (che a sua volta rappresenta l’80 percento degli incassi della Federtennis francese), e, visto che la cifra giornaliera è solitamente di 37.000 spettatori paganti, questo aveva portato Forget a parlare di mancati guadagni per 130-140 milioni di euro, di fatto dimezzando gli introiti, lo scorso anno di 255,4 milioni. Questa nuova riduzione non potrà che affliggere maggiormente le casse dell’evento. Fortunatamente, l’annunciata redistribuzione del prize money dovrebbe consentire ai giocatori con la classifica più bassa di non essere eccessivamente danneggiati.