A 31 anni John Millman (45 ATP) centra il suo primo titolo in carriera. Il tennista australiano, dopo due finali perse – a Budapenst (2018) e a Tokyo (2019) – vince l’Astana Open a Nur-Sultan sconfiggendo in finale il francese Adrian Mannarino, n. 39 del mondo e alla sua decima finale in carriera, con lo score di 7-5 6-1. Dopo un primo set equilibrato e combattuto alla pari, il tennista di Brisbane conferma una maggiore solidità fisica e mentale, mantenendo precisione e lucidità. Il francese non gioca al meglio le molteplici palle break avute nel primo parziale per poi farsi travolgere da Millman nel secondo, dopo 1 ora e 48 minuti di gioco. Millman conferma inoltre di trovarsi a suo agio con il tennis del francese perché mette a segno la sua terza vittoria su tre confronti giocati.
MANNARINO E LE PALLE BREAK MANCATE – I due mantengono un perfetto equilibrio fino al 5-5 del primo set, giocano quasi a specchio, manovrando da fondo campo, angolando e piazzando i colpi al momento opportuno. Entrambi si spendono in scambi lunghi e sfiancanti, più nell’attesa dell’errore dell’avversario che alla ricerca del punto; entrambi solidi al servizio, l’australiano sembra però leggermente più coriaceo nella tenuta degli scambi. Il tennis però non è una scienza esatta, e sul 4-4 c’è il primo break point dell’incontro – a favore di Mannarino. È pronto Millman a salvarlo immediatamente con un servizio vincente. Ne arriva un secondo, nuovamente annullato da un servizio e dritto vincente di John che non si scompone.
Il francese tiene testa allo scambio serrato impostogli dall’avversario che, alla fine, sbaglia, concedendogli la terza palla break del game; occasione sprecata da Adrian che fa morire in rete il dritto. L’australiano dimostra nervi d’acciaio e sale ancora sul 5-4. Il transalpino si procura una quarta palla break, che spreca ancora con un gratuito di rovescio. La quinta sarà quella buona? Decisamente no, poiché Mannarino sembra andare un po’ in confusione nel momento di fare la differenza. Millman recupera ancora e si assicura il 6-5 con grinta. La solidità dimostrata fino a quel momento viene ricompensata perché, alla prima occasione, John si fa trovare pronto e, dopo poco più di un’ora, fa sua la prima frazione (7-5).
DOMINIO AUSTRALIANO – Il secondo set è appannaggio di John Millman che rimane granitico, a differenza dell’avversario che va in confusione, si innervosisce e non riesce più a difendersi da fondo con la stessa energia dimostrata nel primo. A giudicare dall(andamento dell’incontro, non sembra del tutto un caso che Mannarino abbia perso (compresa questa) nove finali su dieci.
Il francese salva un break point sul 2-1, ne arriva subito un secondo, nuovamente annullato con una soluzione di carattere del francese che entra con i piedi dentro il campo per mettere pressione all’avversario. Ce n’è un terzo. E poi un quarto. È quello buono per Millman che avanza pericolosamente sul 3-1. Andamento del match sempre più complicato per un Mannarino, ora nervoso, impaziente e impreciso, che fa sempre più fatica a contrastare il tennis costante dell’avversario e aumenta l’emorragia degli errori. Il tennista Aussie si allontana ancora sul 4-1, per chiudere l’incontro con lo score di 7-5 6-1. Il francese accenna una protesta sul match point, scontento forse per il ritardo con cui Millman chiede e ottiene il falco, ma la palla dell’australiano ha toccato la riga. Primo titolo per il giocatore di Brisbane a 31 anni, ed è il giusto riconoscimento per quanto fatto negli ultimi anni. Mannarino continuerà invece a ringraziare Jordan Thompson per non aver opposto una resistenza estrema, lo scorso anno a ‘s-Hertogenbosch; altrimenti rischierebbe di trovarsi ancora senza titoli in palmares.