[4] A. Zverev b. A. Mannarino 7-6(11) 6-7(7) 6-4
Quando in campo ci sono Alexander Zverev e Adrian Mannarino non è mai un affare breve. Già al terzo turno dello US Open i due erano rimasti in campo per quattro set tiratissimi dopo la telenovela che aveva coinvolto il francese, prima costretto a stare in camera dai funzionari sanitari dello Stato di New York e poi liberato all’ultimo minuto nientemeno che dal Governatore Cuomo. Dopo altri tre set tirati qualche settimana fa a Colonia, anche a Parigi-Bercy, sempre a porte chiuse come nei due precedenti incontri, i due si sono affrontati in un match durato oltre tre ore (181 minuti per la precisione) nel quale Mannarino ha avuto più di una chance di portare a casa il risultato e continuare il suo cammino nel torneo di casa (o almeno uno dei tanti che si disputano sul territorio francese).
Un’ora di primo set, con un tie-break di 24 punti, tre set point per Mannarino e cinque per Zverev, che ha chiuso il set con un ruggito imperioso nell’arena vuota di Bercy sul rovescio sbagliato di Mannarino che ha posto fine ai 16 minuti del gioco decisivo. C’è stata grande abbondanza di scambi lunghi, “con il suo modo di giocare molto piatto mi crea molti problemi nello sviluppo del gioco” ha dichiarato Zverev appena uscito dal campo, e il punteggio equilibrato ha fatto affiorare parecchio nervosismo in entrambi i protagonisti che non hanno lesinato lanci di racchetta anche piuttosto spettacolari.
Nel secondo parziale è stato Mannarino a condurre le danze per quasi tutto il tempo, ma senza che il transalpino sia mai riuscito a trovare il guizzo per staccarsi: due volte avanti di un break e due volte ripreso, Adrian ha dovuto servire per rimanere nel match per due volte in finale di set, dilapidando un vantaggio di 4-0 nel tie-break fino a dover annullare un match point sul 6-7 prima di riuscire finalmente ad approdare al set decisivo con una bella volée di diritto a campo aperto. “I primi due set potevano essere vinti da entrambi, abbiamo avuto set points e match points – ha commentato Zverev in conferenza stampa – poi ci sono stati alti e bassi durante tutta la partita, e alla fine sono stato abbastanza fortunato quando ha sbagliato quella volée, che probabilmente 99 volte su 100 non manca”.
Eh già, perché anche se può sembrare incredibile dirlo, un match di tre ore con 250 punti giocati è proprio girato su un misero “quindici”, quello sul 4-4 30-40, nel quale Mannarino ha messo in rete una volée di diritto elementare con il campo totalmente spalancato. Lì Zverev ha conquistato l’unico break del set decisivo ed ha poi chiuso il match assistito dalla sua battuta che in tutto il match lo ha sempre sostenuto: 19 aces e un solo doppio fallo, 70% di prime palle con l’80% di realizzazione. Merito anche del campo rapido, certo, ma anche di un servizio che sembra aver ritrovato l’efficacia di un tempo.
“Credo che la mia concentrazione oggi non sia stata buona – ha commentato Mannarino alla fine della partita – ogni volta che andavo in vantaggio mi distraevo. È questo l’aspetto che più mi secca di questa partita. Lui ha servito molto bene, spesso non mi ha concesso nessuna chance, e questo mi ha mantenuto molto sotto pressione”. L’obiettivo di questo finale di stagione per il francese era quello di arrivare ad un ranking sufficiente per essere testa di serie al prossimo Australian Open. Al momento è al n.36 e quindi teoricamente ancora alcuni posti fuori dal seeding: “Ce l’avrei fatta se avessi vinto il torneo a Nur-Sultan, invece non ci sono riuscito, e qui ho perso una partita come questa. Parlerò con il mio team e vedrò se andare a Sofia, ma a questo punto potrebbe essere difficile ottenere i punti necessari”.
[12] S. Wawrinka b. [5] A. Rublev 1-6 6-4 6-3
A chiudere il programma, per tagliare ancora una volta il traguardo della mezzanotte, c’è stata la vittoria molto importante di Stan Wawrinka sull’uomo più in forma del momento, ovvero Andrey Rublev, reduce da 20 successi negli ultimi 21 incontri e vincitore degli ultimi tre ATP 500 consecutivi.
Il russo è partito fortissimo nel primo set, aggiudicandoselo per 6-1 in poco più di mezz’ora. Ma Wawrinka non si è perso d’animo ed ha iniziato a cercare qualche contromisura, variando maggiormente il gioco e aprendo il campo con i suoi magnifici angoli per contrastare la potenza di fuoco di Rublev. “All’inizio davvero giocava troppo velocemente, non mi ha dato il tempo di fare nulla – ha commentato lo svizzero dopo il match – mi ha tolto tutta la fiducia. Poi è stato importante cominciare a servire meglio, ad alternare i colpi e trovare progressivamente delle soluzioni, perché sapevo che prima o poi avrei avuto l’occasione di breakkarlo”.
E infatti il break è arrivato sul 3-3, seguito un paio di turni di servizio più tardi da un secondo nel primo gioco del terzo set, quando l’orologio aveva appena passato la mezzanotte, che hanno tenuto il russo costantemente all’inseguimento, con la sua frustrazione che cresceva per non riuscire mai ad arrivare a 40 sul servizio dell’avversario. “Sono vittorie importanti soprattutto per la prossima stagione – ha continuato Wawrinka – devo ricominciare a credere di poter giocare alla pari con giocatori di questa classifica. Ora ci sono poche per recuperare, ma si sa che i tornei indoor sono così, e domani contro Zverev sarà una bella sfida”.