[6] S. Tsitsipas b. [7] A. Rublev 6-1 4-6 7-6(6)
Se più o meno tutti concordano sul fatto che il tennis sia lo sport di belzebù un motivo deve pur esserci. A rafforzare ancora una volta la solidità dell’assunto ha pensato il match da poco concluso tra Stefanos Tsitsipas e Andrey Rublev, ultimo incontro della seconda giornata del gruppo B. Ha vinto il greco dopo quasi due ore al tie break del terzo, un paio di minuti dopo il match point divorato da Rublev, suicidatosi commettendo un incredibile doppio fallo.
La durata della partita non sarebbe stata pronosticabile al termine del primo set, dominato in lungo e in largo da Tsitsipas, che dopo sette minuti era già sul tre a zero, banchettando con la prima di servizio e poco sollecitato da un russo scialbo e prodigo di errori. Il secondo break, guadagnato dallo spumeggiante Stefanos nel sesto gioco, ha di fatto chiuso una frazione inaugurale durata diciannove minuti, e chiusa dal greco con un saldo positivo di ventiquattro punti a dieci a fronte di un pessimo Rublev da tre vincenti e otto non forzati, nonché fermo al 40% di prime in campo.
L’inerzia non è cambiata nel secondo set nonostante qualche segno di vita offerto dal moscovita, se non altro in grado di far partita grazie al ricorso a una prima palla più solida. Le occasioni migliori, tutte per il campione in carica: il fatidico settimo gioco era parso poter dare la svolta decisiva all’incontro, ma Tsitsipas, come da quel momento in avanti avrebbe continuato a dimostrare, ha preso a giocare con poco coraggio i punti più caldi, e le due palle break sprecate nella circostanza hanno ridato un po’ di colore al volto del pur sempre pallido avversario. Inopinatamente, ma forse nemmeno troppo se consideriamo la facilità con cui la regola del “gol sbagliato, gol subito” si applica al tennis, nel decimo game il numero sei del mondo ha tremato servendo per rimanere nel set sul quattro a cinque, finendo per concedere tutte insieme le prime tre palle break dell’incontro, equivalenti ad altrettanti set point. A Rublev è bastato il primo per spingere la contesa al terzo.
Ormai preda di sinistri fantasmi, Tsitsipas ha allargato il magazzino delle occasioni perse nel terzo gioco, quando si è visto sfuggire dalle mani cinque palle break: bravo e temerario il russo, urge comunque dire, capace di servire altrettante prime di servizio nell’occasione. Per non farsi mancare alcun rimpianto, il biondo da Atene ha giocato malissimo anche dal trenta a zero in risposta nel settimo game, uno dei pochi spiragli concessi nel set dall’elevatissima resa al servizio generale, e ha tremato ancora una volta chiamato in battuta per salvare la partita sul cinque a sei, salvandosi a sua volta da uno zerotrenta quasi definitivo.
Si è dunque dovuti ricorrere al tie break decisivo per sbrogliare l’intricata matassa: Tsitsipas ha provato a fare le cose in grande facendosi rimontare dal cinque a due – gentile concessione di un Rublev contagiato dalla voglia di regalie e sciagurato nel buttare fuori due comodi dritti dal centro del campo – al cinque a sei, con tanto di match point Russia. Come detto, il disperatissimo Andrey ha commesso doppio fallo, cambiato campo cereo in volto e poco dopo concesso gli ultimi due punti insieme all’assurda partita.
Il risultato emerso semplifica di molto la situazione del gruppo B, qualificando Dominic Thiem come primo classificato e trasformando il Nadal-Tsitsipas di giovedì in spareggio al batticuore per le semifinali.