Un mese dopo aver compiuto 60 anni, Diego Armando Maradona – uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi – è deceduto per un arresto cardiocircolatorio nella sua abitazione di Tigre, in Argentina.
L’ex calciatore argentino era stato ricoverato d’urgenza proprio pochi giorni dopo il suo compleanno, il 4 novembre, per un’operazione di rimozione di un ematoma al cervello. Rientrato a casa in condizioni apparentemente stabili, Maradona stava trascorrendo un periodo di convalescenza quando è stato colto da un arresto cardiaco, attorno alle 12 locali (16 italiane) della giornata di oggi. L’intervento del personale medico non ha potuto evitarne la morte.
LA CARRIERA – Ubitennis sceglie di pubblicare la notizia della morte di Maradona non in virtù delle sue connessioni – pur esistenti – con il mondo della racchetta (di recente si era complimentato con Schwartzman, per incoraggiarlo prima della finale di Roma contro Djokovic), ma perché Maradona fa parte di quella cerchia di sportivi che travalicano il confine del proprio sport per diventare icone, personaggi, riferimenti per tutti coloro che hanno avuto la fortuna di vederlo giocare. E anche per coloro che hanno dovuto arrangiarsi con cassette e video su YouTube.
Le prime tracce del Maradona calciatore si hanno nel 1970, quando Diego ha soltanto 10 anni e inizia a militare nella squadra giovanile dell’Argentinos, la stessa nella quale farà il suo esordio da professionista nel 1976. Da quel momento ha inizio una storia sportiva della durata di 21 anni, fino al ritiro annunciato nel giorno del 37° compleanno – il 25 novembre 1997. In queste due decadi, Maradona segna 346 gol – 312 con squadre di club, 34 con la maglia dell’Argentina – oltre a vincere tre campionati (uno in Argentina col Boca Juniors, due a Napoli), cinque coppe nazionali (tre in Spagna con il Barcellona e due in Italia, sempre a Napoli), una coppa UEFA con il Napoli e soprattutto un campionato del mondo, con la maglia dell’Argentina, nel 1986 in Messico. Nel corso di quell’edizione dei mondiali, Maradona ha realizzato contro l’Inghilterra ‘il gol del secolo’, come è stato successivamente ribattezzato.
Il mito di Maradona è alimentato da una capacità forse ineguagliata nella storia di questo sport di trattare la palla, la stessa che in diverse circostanze è stata attribuita a Roger Federer nel mondo del tennis. L’importanza della sua figura in Italia, sicuramente il suo secondo paese del cuore dopo l’Argentina, è dovuta ai successi raggiunti con la maglia del Napoli: la squadra di calcio campana ha vinto soltanto due campionati nella sua storia, entrambi grazie al contributo decisivo di Maradona.