La off-season è spesso foriera di tweet e post Instagram che annunciano nuove collaborazioni. È il caso di Pat Cash e Qiang Wang, che come annunciato da un cinguettìo dell’ex tennista australiano si sono ritrovati in campo a Dubai, in preparazione alla trasferta australiana, ‘dopo sei settimane di analisi di pre-season e allenamenti da remoto‘. Pat Cash si dice molto contento all’idea di cominciare questa collaborazione, aggiungendo anche l’avverbio ‘finalmente’.
Il campione di Wimbledon 1987 non è completamente libero, poiché dei suoi servigi – che sembrano avergli migliorato il già buono approccio al gioco di volo – si serve anche il 19enne Brandon Nakashima, numero 166 del mondo e uno dei talenti statunitensi più interessanti in ottica futura. Al momento sembra che Pat Cash, in passato allenatore di Greg Rusedski, Mark Philippoussis, CoCo Vandeweghe e Alexei Popyrin, possa dividersi tra queste due sfide: portare in alto Nakashima e ristabilire l’equilibrio della tennista cinese, che non ha ancora disputato match ufficiali dalla ripresa del Tour dopo il periodo di lockdown.
A seguito della recrudescenza di un problema di ernia del disco e della separazione un po’ tumultuosa dall’ex coach Thomas Drouet, Qiang Wang non aveva trovato la giusta serenità per ripartire. L’allenatore francese si era lamentato di aver dovuto iniziare a consegnare pizze durante il lockdown per guadagnare qualcosa; aveva poi corretto il tiro, ma l’epilogo di questa storia bizzarra è stato il divorzio tra allenatore e giocatrice.
IL CASH-PENSIERO – “Non ho preferenze tra allenare uomini e donne” aveva raccontato Pat Cash in questo podcast con Nina Pantic e Irina Falconi, evidenziando però una chiara differenza. “A livello maschile, di solito, ci vuole più tempo per arrivare al successo. Prendete quello che è successo a Osaka e Andreescu: è davvero difficile che possa accadere nel circuito maschile, dove si pianifica sulla distanza di 3-4 anni. La cosa positiva in WTA, è che se stai allenando una ragazza in forma possono accadere grandi cose anche subito“.
Il suo obiettivo con Wang, che riparte comunque da una più che dignitosa 34° posizione in classifica, probabilmente è proprio questo. Alla straordinaria seconda metà di 2018 della cinese – quattro finali e l’approdo ai piedi della top 20 in classifica – avevano fatto seguito i quarti raggiunti allo US Open 2019 (con ingresso in top 15); dopo la batosta subita in appena 44 minuti da Serena, qualcosa si è rotto in Qiang che da allora ha disputato 23 partite vincendone solo 13, quattro delle quali contro avversario di rango modesto (tutte fuori dalla top 150) in Fed Cup.