Settimana un po’ più scarica, con due ATP 250 (Estoril e Monaco) e il WTA 1000 di Madrid che ci metterà un po’ a entrare nel vivo, settimana di approfondimenti. Rimanendo nel solco tracciato quest’anno, ossia il tentativo di seminare un po’ di coscienza statistica inaugurato in off-season, vi proponiamo un nuovo approfondimento, condotto con la collaborazione di Fabrice Sbarro, mente statistica di Gilles Cervara, coach del numero 4 al mondo Daniil Medvedev.
Il tema dell’approfondimento è quanto mai attuale: Jannik Sinner, ormai ben noto anche al di fuori dalla cerchia degli addetti ai lavori. Tuttavia, se il nome Sinner è ormai sufficientemente conosciuto da cominciare a diventare quasi un marchio, forse alcuni aspetti del suo gioco meritano di essere indagati, al fine di svelarne punti di forza e di debolezza.
Nello svolgere l’analisi abbiamo ripreso alcuni categorie di analisi che Fabrice ha sviluppato nel corso degli anni e messo anche al servizio di Cervara, come ad esempio l’individuazione di caratteristiche predominanti che portano a identificare i diversi stili di gioco, una sorta di tassonomia naturalistica. In pratica ci chiediamo di che tipo di “animale” stiamo parlando. Ovviamente ringraziamo Fabrice; errori e omissioni sono interamente a carico nostro.
Per non tediarvi con eccessive e pedanti definizioni diamo qualche esempio, intendendo un colpo da 5 stelle molto sopra la media dei top 100, un colpo a 3 stelle nella media, e un colpo a 1 stella ben al di sotto della media dei top 100.
Andre Agassi, per capirci, è stato un tennista dotato di un tempo formidabile sulla palla. Le sue qualità sono riassunte in questo grafico.
La domanda che ci facciamo allora è questa: che tipo di animale è (tennisticamente parlando) Jannik Sinner?
Servizio
Le performance al servizio del ragazzo altotesino sono indubbiamente migliorate, anche grazie ad alcuni aggiustamenti nella meccanica del colpo che ne hanno migliorato la distribuzione dei pesi e gli angoli di incidenza sulla palla. I numeri in questo senso parlano chiaro.
Fra l’altro, notiamo che mentre la media delle performance dei top 100 ATP è leggermente scesa nel 2020 rispetto all’anno precedente (prime di servizio vincenti passate da 72,16% a 71,61%) Sinner ha continuato nella sua traiettoria di miglioramento, nonostante il 2020 sia stato un anno mentalmente complicato.
Rispetto invece al tema della solidità del colpo, notiamo come Jannik non ecceda ne in un verso (ace) ne nell’altro (doppi falli), guadagnando un differenziale positivo dovuto alla limitazione degli errori. Un giocatore di caratteristiche fisiche tutto sommato simili come Zverev invece ha un andamento molto più estremo.
In futuro, quando la base dati dei match del tennista italiano sarà più significativa, sarà anche interessante notare la varianza di tali performance, per capire quanto questi valori siano stabili tra una partita e l’altra.
Questo più o meno è il quadro generale che possiamo ricavare dall’analisi dei dati ATP elementari relativi al servizio; nell’ottica di inquadrare il gioco di Sinner potremmo dire che il servizio è un colpo in linea con le performance dei top 100 e pertanto potremmo garantirgli 3 stelle su 5.
Con l’aiuto di Fabrice spingiamoci ora oltre, grazie a un’analisi relativa a un campione di 2052 punti giocati da Sinner negli ultimi due anni che si concentra su di un ulteriore metrica, ovvero il rapporto fra (ACE + Servizi vincenti)/Prime di servizio: il buon senso nel tennis ci ha sempre detto che il tuo servizio è buono quanto la tua seconda di servizio. Ma nel tennis maschile professionistico, dove più del 60% degli scambi si esaurisce in meno di cinque colpi, la prima di servizio è fondamentale. Un servizio poco efficace è un enorme svantaggio, e per contrastare questo handicap è necessario produrre prestazioni d’élite assolute in altri fondamentali, come Schwartzman ha brillantemente dimostrato negli ultimi anni, posizionandosi spesso al top come capacità di raccogliere punti con la seconda di servizio o in risposta.
L’analisi di questa metrica, sia comparata con le performance medie dei top 100 che messa a confronto con la media degli avversari di Sinner ci porta a un apparente paradosso:
Come mai Jannik ha prestazioni migliori della media se comparate con i top 100, ma prestazioni peggiori rispetto alla media dei propri avversari, che dovrebbero in media essere propri dei top 100 in genere? Per capire questo strano risultato dobbiamo spostarci ad analizzare un altro scomparto del gioco di Sinner, la risposta.
Risposta
Qui i dati di Fabrice sono fondamentali. Nel caso degli avversari di Sinner, come abbiamo riportato nel grafico sopra, la quota di servizi cosiddetti “unreturened” è del 36%. Infatti servizio e risposta sono due mondi speculari, e questo fatto può aiutare nel leggere i dati: dire che il 36% dei servizi di Sinner sono Ace o vincenti è equivalente ad affermare che il 36% delle risposte dei suoi avversari non hanno trovati il campo, e sono appunto degli unreturned serves.
Ma Sinner come si è comportato in risposta? Risposta: peggio dei propri avversari. I dati di Fabrice ci mostrano che nel 39% dei casi Sinner non è riuscito a rispondere ai servizi dei propri avversari.
Siccome l’appetito vien mangiando, allora una nuova domanda sorge spontanea? Perchè Jannik ha un delta negativo se confrontato con i propri avversari? In fin dei conti, l’istinto ci direbbe che il ragazzo sa rispondere! Anche in questo caso una spiegazione sembrerebbe esserci, e a parere di chi scrive è l’intuizione più interessante di questo articolo: la posizione in risposta di Sinner.
La sua posizione, vicino alla linea di fondo, consente ai suoi rivali di cogliere maggiori punti diretti col servizio in quanto l’altotesino spesso e volentieri non è in grado di opporre resistenza. Questo risultato è coerente anche con una ricerca portata avanti da Fabrice Sbarro e Lionel Grossenbacher, un preparatore atletico svizzero: analizzando circa 150.000 punti in risposta giocati da top 100 nel 2019 i due hanno riscontrato che c’è una correlazione positiva fra capacità di risposta e distanza dalla linea di fondo; detto in parole povere, quello che fa Nadal quando va a rispondere dai teloni, che spesso e volentieri manda ai matti i suoi avversari che non riescono a trovare punti facili al servizio. Tale tattica sembrerebbe valida anche sui grandi numeri.
Numeri alla mano, insomma, la risposta sembrerebbe al momento un colpo da 3 stelle per Jannik Sinner.
Gioco da fondo
Sebbene Sinner sia un giocatore aggressivo, ha uno stile di gioco diverso rispetto ad altri giovani cannoni come Shapovalov o Auger-Aliassime. Una differenza che però nasconde anche una leggera debolezza, una relativa morbidezza sul primo colpo in uscita dal servizio. Questa considerazione non toglie che, vista l’età e la massa muscolare ancora in fase di sviluppo, Sinner la palla la fa viaggiare eccome grazie a una generale fluidità di esecuzione. Tuttavia, rispetto all’élite dei professionisti, già fisicamente strutturati, a Jannik sembra mancare ancora di un po ‘di potenza di fuoco.
Lo dimostra anche la distribuzione degli scambi giocati dall’alto atesino: solo il 55% degli scambi giocati è inferiore a cinque colpi, una prestazione al di sotto della media dei top 100, che quindi lo obbliga a costruire e faticare di più e ad avere meno punti facili. Stante una performance discreta del servizio come colpo in sé, questo dato deficitario degli scambi sotto i cinque colpi è spiegabile con una difficoltà nel generare potenza con il primo colpo dopo il servizio.
Se dovessimo tirare a indovinare, ci aspetteremmo che nell’immediato futuro Sinner riesca a portare questo dato almeno al 60% . Di sicuro, Sinner non è un “puncher” (picchiatore). Nella terminologia di Fabrice, un Puncher è un giocatore che vince punti con il suo diritto in topspin. Di solito, questi giocatori sono eccellenti con il primo colpo in uscita dal servizio perché possono generare facilmente velocità sulle palle più lente. A Sinner non manca l’aggressività, ma probabilmente servirebbe qualcosa in più sulle accelerazioni in topspin di dritto dopo il servizio. Considerando il suo stile tennistico e la sua tendenza a essere aggressivo, Sinner non può essere definito neppure come un ‘retriever‘ (che basa il suo gioco sui recuperi), perché fa comunque più vincenti sia con il diritto che con il rovescio rispetto ai suoi avversari.
Alla fine, la categoria che gli si addice di più è quella di “tempo player”, un giocatore che gioca vicino alla linea di fondo e prende la palla quando sale, usando la velocità di palla dell’avversario per appoggiarsi e ribaltare lo scambio.
Dritto
In generale, Sinner commette più errori non forzati dei suoi rivali con il suo diritto, ma comunque riesce a compensare con i vincenti. Infatti il rapporto vincenti/errori non forzati di dritto è leggermente migliore rispetto a quello dei propri avversari; il differenziale è circa di mezzo punto percentuale. Inoltre, sebbene il rovescio sia il punto di forza dell’italiano, è con il dritto che porta a casa la maggior parte dei punti, anche se con un’efficienza relativa inferiore. Quindi il dritto, sebbene ancora un po’ inaffidabile, è l’arma principale dalla linea di fondo.
Di nuovo, possiamo assegnare 3 stelle anche a questo colpo.
Rovescio
Il rovescio è il colpo più affidabile, utile a SInner per ottenere un vantaggio una volta che lo scambio si allunga. Negli scambi prolungati spesso e volentieri è proprio il rovescio a consentirgli di prendere il sopravvento negli scambi prolungati. Se prima abbiamo visto che Jannik ha in media un leggero vantaggio rispetto ai suoi avversari nel rapporto vincenti/errori non forzati, questo vantaggio si amplifica con il rovescio. Su questo fondamentale la forbice arriva infatti ad un +2,3%. Un altro segno dell’affidabilità del rovescio di Sinner è la fisica del colpo, con la palla che passa ben alta al di sopra delle rete e con una bella carica di rotazione.
Tali indicatori si traducono in una solidità del colpo che regala quindi a Jannik un margine d’errore più ampio. Se confrontiamo ad esempio i rovesci di Zverev e Sinner, notiamo che il tedesco, pur titolare di un bel colpo, tende a impattare in modo più piatto, con meno spin e meno margine sulla rete, rispetto a Sinner.
Se confrontiamo i valori di Sinner con la media ATP e quella dei suoi avversari, il rovescio risulta essere senza dubbio un colpo di spessore. Tuttavia in termini quantitativi come detto è con il dritto che Jannik fa più male ai suoi avversari. In altre parole, un rovescio a 5 stelle equivale a un diritto a 3 stelle in termini di reale efficacia.
Volée
In termini di attitudine a giocare a rete, Sinner ha ancora grandi margini di miglioramento. Questo non è un colpo naturale e le sue percentuali a rete sono normali. Inoltre, un altro segno della sua mancanza di comodità nei pressi della in rete è il rapporto vincenti/errori non forzati, che è negativo. Qui siamo decisamente sotto la media: le volée di Sinner non possono valere più di 2 stelle.
Conclusioni
Jannik Sinner è un giocatore di Tempo come caratteristica predominante, in grado di trovare buoni contrattacchi con un ottimo rovescio che può usare per manovrare il gioco una volta che lo scambio si è pareggiato; un motore leggero, in grado di trovare un buon equilibrio in molte situazioni. Probabilmente Sinner condivide alcune caratteristiche del gioco di Djokovic come il rovescio e l’equilibrio sotto pressione (forse il passato da sciatore è un vantaggio reale e riproducibile sul campo da tennis!), con meno pugno sia sul servizio che sul diritto, meno velocità e meno flessibilità in termini di movimenti. Il tempo – a proposito di Tempo Player – dirà se Jannik saprà avvicinare anche la solidità mentale di Djokovic. Da questo punto di vista, il 19enne italiano sembra essere già sulla buona strada.