Dominano i chiaroscuri come in un Caravaggio nella conferenza stampa post partita di Sara Errani. La tennista bolognese è al terzo turno degli Australian Open dopo la grande vittoria contro Venus Williams, ma ci sono stati forti ombre sulla partita dovute all’infortunio alla caviglia della campionessa americana nel settimo game. “Sono partita bene” – ha detto Errani – “Sul 5-1 è successo quel che è successo […] all’inizio ero spaventata perché non ho capito cos’è successo. Ho detto al giudice di sedia di andare a vedere perché io non potevo”.
Continua l’ex finalista del Roland Garros. “Quando abbiamo ripreso non è mai facile giocare quando l’avversario è infortunato o non al 100%. Ci sono stati dei punti in cui lei alternava servizi forti, colpi forti e corsa a servizi lenti, colpi deboli e restava ferma sulle gambe. Ho provato a restare concentrata su cosa dovevo fare e il mio tennis“. Al prossimo turno Errani se la vedrà con Su-Wei Hsieh, giustiziera di Bianca Andreescu nel secondo turno. Una grande occasione per la tennista italiana che sembra aver recuperato un’ottima forma, in un torneo in cui manca gli ottavi di finale dal 2012.
Più incertezza per Bernard Tomic, che per sua stessa ammissione non ha ancora programmato i suoi tornei post-Slam. “Non ho ancora controllato, visto il periodo è un po’ complicato… vorrei giocare sicuramente un po’ di tornei, anche se è difficile entrare in alcune nazioni. Mi sono iscritto alle qualificazioni del 250 di Singapore e un paio di Challenger, vediamo che succederà“. Ha meno dubbi Tomic sul livello degli avversari, che secondo il tennista australiano cambia poco dalla 16mo al numero 250 del mondo.
“Non c’è differenza tra giocare col 250mo al mondo e il 60mo, tranne certi giocatori che sono nella top15. Sono stato dentro la top20 e non giocavo nemmeno troppo seriamente, l’avessi fatto forse sarei stato nei primi 10. Sono tutti bravi, anche i 50+, 100+ e 200+, ogni partita vinta è sempre un plus“. La pausa ha dato una nuova serenità a Tomic, e non ha problemi a renderlo chiaro in conferenza. “Sono messo abbastanza bene nonostante gli otto mesi di pausa dal tennis, non avrei potuto chiedere di più. Già che ne ho vinte 4 per me è un successo per il mio livello attuale“.
Si unisce anche Frances Tiafoe alla crociata di Nick Kyrgios contro il sensore di rete. Il tennista americano nella consueta intervista dopo la sconfitta contro Novak Djokovic ha affrontato l’argomento della tecnologia, con un aneddoto sulla sua partita di primo turno. “Stavo giocando il primo turno, eravamo due pari o qualcosa del genere. Colpisco il servizio con la palla ben sopra la rete e il sensore suona e ci fa fermare. Che è successo? E perdo il game. Ok, c’è stato un malfunzionamento. Bene, migliaia e migliaia di dollari, malfunzionamento? Non sarò mai un fan di questa roba […] so che non cambierà niente quello che dico e non cambieranno perché lo dico io, ma non sarò mai un grande fan della tecnologia“. Parole e musica sicuramente per Kyrgios, un po’ meno per i produttori del sensore, già materia di polemiche da diversi anni ed esplosi soprattutto in questa edizione.