Aslan Karatsev giocherà negli ottavi di finale dell’Australian Open 2021, sicuramente la sorpresa più grossa di questi primi cinque giorni di torneo. Non stupisce solo perché ci è arrivato da qualificato (attualmente occupa la 114esima posizione in classifica ATP) e da debuttante a livello Slam, a 27 anni. Sorprende per il modo in cui ha dominato gli avversari nei primi tre turni. Da Gianluca Mager al suo debutto (6-3 6-3 6-4), passando per Gerasimov (battuto 6-0 6-1 6-0), fino al numero 8 del tabellone Diego Schwartzman, sinora la testa di serie più alta ad essere eliminata nel maschile. Il russo non ha mai sofferto contro ‘Dieguito’, semifinalista al Roland Garros: si è imposto con un triplo 6-3 in un’ora e 52 minuti giocati ad altissimo livello. Ha scagliato 50 colpi vincenti contro i 5 di Schwartzman e soprattutto ha vinto un numero altissimo di punti in ribattuta, il 44%.
Per Karatsev negli ottavi ci sarà un giovane canadese, Felix Auger-Aliassime. Di sicuro sarà il 29esimo tennista a giocare nella seconda settimana di uno Slam alla sua prima partecipazione. È anche il più “vecchio” in assoluto a riuscirci, il primo all’Australian Open da Dominik Hrbaty nel 1997. Karatsev è anche uno dei quattro russi approdati al terzo round nel main draw maschile: gli altri tre giocheranno nella giornata di sabato (Rublev, Medvedev e Khachanov). Non arrivavano tanti giocatori russi al terzo turno di un Major dal torneo di Wimbledon nel 2007.
Ma puntiamo ancora la lente d’ingrandimento su Karatsev. Partiamo dal servizio, il colpo che meno dà nell’occhio per quanto riguarda il russo, ma estremamente efficace sin dal primo turno. Contro Mager ha concesso solo 5 punti con la prima di servizio in campo, 11 contro Gerasimov. Più bassi i numeri contro un ottimo ribattitore qual è Diego Schwartzman. La chiave è la percentuale di prime di servizio in campo, superiore al 70%, che gli permette di giocare lo scambio in totale spinta.
I numeri in cui Karatsev primeggia riguardano la risposta al servizio: nessuno ha vinto (in percentuale) più game di lui in risposta. Ha brekkato 19 volte su 37 turni di servizio fronteggiati. In sostanza fa un break ogni due turni di battuta avversari. Questa statistica risulta “gonfiata” dal match contro Gerasimov, vinto con un solo game concesso. Si potrebbero aggiungere diversi dati per descrivere il dominio del russo: innanzitutto le 16 risposte vincenti colpite, più di chiunque altro nel torneo. Ne sa qualcosa Schwartzman, che ne ha viste sfilare ben 8 nel corso della partita! Ma non finisce qui. Se la percentuale di punti vinti contro la seconda di servizio avversaria è vicina ai top, ma “nella norma” (61%, fanno meglio di lui solo De Minaur e Medvedev), spicca il 46% di punti vinti contro la prima di servizio avversaria: è primo con un margine di tre punti percentuali di vantaggio sul secondo della classifica (Thiem).
Finora ha scagliato 122 colpi vincenti a fronte di 93 errori non forzati: un modo di colpire e dominare il gioco che ricorda molto il connazionale Andrey Rublev, uno dei giocatori più in forma degli ultimi mesi. Primeggia anche nelle statistiche sui colpi vincenti: condivide con Raonic il primato per la percentuale di colpi vincenti su punti giocati (28%, 122/443) e primo in assoluto per rapporto dritti vincenti su colpi giocati (13%, 58/443). Tutto questo si traduce in uno straordinario 60% di punti vinti da fondocampo: ne ha portati a casa 140 su 235 giocati. Un dominio assoluto del qualificato russo, che, se riuscirà a gestire la pressione sin dal prossimo turno, rischia di sconvolgere la parte alta del tabellone maschile.