[2] R. Nadal b. [16] F. Fognini 6-3 6-4 6-2
Non è bastata un’altra buona prestazione a Fabio Fognini per centrare i suoi primi quarti di finale in carriera agli Australian Open. Perché dall’altra parte della rete questa volta c’era un Rafa Nadal solidissimo, che non è sembrato per nulla condizionato dai problemi alla schiena più volte sbandierati in conferenza stampa. 6-3 6-4 6-2 il punteggio netto in favore per il 20 volte campione Slam. Nonostante per l’appunto un ottimo Fognini, almeno nei primi due set e soprattutto nel secondo in cui si è trovato avanti di un break. L’azzurro ha qualcosa da rammaricarsi soprattutto per un rendimento deficitario al servizio. Ma, allo stesso tempo, può uscire con tante sicurezze da uno Slam iniziato tra mille incertezze.
LA PARTITA – Fabio inizia il match aggressivo, sempre pronto ad accelerare appena ne ha l’occasione. Rafa però è bravo a difendersi e commette pochissimi errori. Il ligure se la cava bene sugli scambi ma fa più fatica al servizio. Nel suo primo turno di battuta commette due doppi falli e concede il break che fa scappare Nadal sul 3 a 0. Fognini continua a spingere e nel quinto gioco si procura la sua prima break. La sfrutta con un rovescio vincente, accorciando le distanze. Ma i problemi sono alla battuta. La prima entra troppo poco di frequente e sulla seconda Rafa prende subito in mano lo scambio. Così arriva un altro break. Lo spagnolo è incontenibile e prova già a chiudere il parziale in risposta sul 5 a 3. Ma Fabio riesce a salvare tre set point in un game infinito. Poco male per Nadal che con sicurezza incamera il set con il servizio.
Il secondo parziale si apre con una palla break per il maiorchino, ottenuta con un gran dritto lungolinea. Fabio è però bravo e coraggioso ad annullarla, rimanendo agganciato all’avversario. Nadal però appare padrone del campo, anche grazie ad un maggior numero di prime in campo e ad una grande pressione da fondo. La sensazione è che Fognini debba fare i miracoli per fare il punto. A dargli una mano è inaspettatamente lo stesso Rafa, con un passaggio a vuoto che gli costa il turno di servizio sotto 3 a 2. Fabio però a sua volta commette un paio di brutti errori ed è costretto a fronteggiare due palle del controbreak. Le annulla con altrettanti ace ma alla fine deve comunque cedere la battuta.
L’azzurro non si scoraggia e a si procura a sua volta tre occasioni per andare a servire per il set. Rafa però ritrova la concentrazione e con la classe dei campioni tira su un game fondamentale. Forse amareggiato per non aver vinto gli ultimi due giochi, Fognini incappa in un passaggio a vuoto e a sua volta cede di nuovo la battuta, mandando Nadal a servire per il set. Il n.2 d’Italia si becca anche un warning per aver scagliato una palla in tribuna. Il campione iberico mette in cascina anche un secondo set piuttosto complicato per 6-4.
La partita a questo punto è definitivamente indirizzata. Fognini, che qualche rimpianto ce l’ha riguardo al secondo set, non ha la forza mentale di reagire. Nel terzo gioco Nadal si procura due palle break. Fabio sulla prima si inventa un dropshot chirurgico e sulla seconda scaglia un bel servizio vincente. Ma il tennista di Arma di Taggia è costretto a capitolare, spianando la strada verso la vittoria al suo avversario. Nel turno di battuta successivo dell’azzurro arriva la resa definitiva su un dritto in rete che vale il 4 a 1 per lo spagnolo. Fognini accorcia le distanze ma Rafa conclude il set per 6-2 e la contesa dopo due ore e 16 minuti di gioco. Nei quarti di finale sfiderà Stefanos Tsitsipas, che ha approfittato del ritiro di Matteo Berrettini.
La statistica chiave del match è, come spesso accade, quella relativa ai punti vinti sulla seconda di servizio: 69% per Nadal contro il 41% di Fognini che ha servito solamente il 56% delle prime. E la battuta è stata la nota dolente di un match giocato in maniera più che buona, almeno nei primi due set.